Domenica 10 dicembre – Eliseo Del Deserto
Pubblichiamo il commento al Vangelo (Mc 1,1-8) di Eliseo del Deserto, un lettore del blog. Chiunque può mandare i suoi brevi commenti, audio o scritti, a [email protected]
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“Voce di uno che grida nel deserto?”
E tu cosa gridi? Io tante volte mi ritrovo a gridare la mia solitudine e il mio bisogno di salvezza. Quante volte ho gridato a Dio e mi è sembrato che il mio grido cadesse nel vuoto, rimbombasse nel nulla. Il grido di questo Vangelo però è diverso, non è doloroso. È un annuncio! È una buona notizia. Il messaggero ha un lieto messaggio: “Il Signore sta arrivando!”.
“Voce di uno che grida nel deserto?”
La sento questa voce? Forse sono troppo attento al mio lamento per accorgermi che intorno a me stanno preparando una festa. Quando si soffre le feste peggiorano solo le cose. Il mondo va avanti e io sono sempre lì ripiegato sul mio ombelico: e la vita che è difficile e non cambia mai nulla e solo gli altri fanno progressi.
Ho bisogno che questo grido di gioia mi fracassi i timpani: “Gesù sta arrivando per te! Per rinfrancare la tua vita, per portarti sul suo petto e condurti dolcemente. Sta arrivando ed è innamorato di te. Sta arrivando per farti vivere un amore intimo, radicale, eterno.“
Ho bisogno che questo grido defibrilli il mio cuore in stand-by.
“Preparate la via del Signore!”
Desidero preparare il mio cuore alla tua venuta Signore. Sono sempre impantanato nei miei stati depressivi. Svegliami da questo torpore. Quando sento il tuo profumo, nelle persone che incontro, nelle parole che leggo o ascolto, nei canti ispirati a Te, nei luoghi da te benedetti: il mio cuore si risveglia, entra in risonanza con la gioia. Amico mio! Vieni! Ho bisogno di te amico della mia infanzia! Appena ci sei tu smetto di piangere come fanno i bimbi quando vengono presi in braccio, dimentico persino perché stavo piangendo e mi sento sazio.
Quando passi Signore?
Dove passi?
Ti ho aspettato
Ti ho cercato,
ma non ti ho trovato.
Ecco arriva lo sposo,
ma non sono pronto,
mi sono tolto la veste
mi sono già coricato.
Non ti ho cercato,
non ti ho cercato.
Chi ho cercato?
Tu mi hai chiamato.
La tua voce mi dice:
“Ricorda il profumo
del mio nome.
dimentica l’ubriacatura
del vino.
Ricorda, la mia tenerezza
Vieni, corriamo!“
Mi sono smarrito
in sentieri tortuosi
in mezzo al deserto
non vedo l’uscita.
Ma ancora una voce:
“Alzati, amico mio!
Mostrami il tuo viso
Fammi udire la tua voce.“
È finito l’inverno?
Quando ancora
scioglierò la lingua
in cantici d’amore?
“Sono Io che ti cerco,
sono Io che ti amo
che busso e ti chiamo.
Aprimi, fratello mio!”