Blog / In tre mesi | 30 Novembre 2017

30 novembre – Vuoi la favola?

Vuoi la favola Stella? Se vuoi dare consigli dillo: soggetto, predicato, complemento, un bel punto esclamativo alla fine e la tua vita come firma. Se invece vuoi sapere qualcosa di me per davvero fammi una domanda: soggetto, predicato, complemento e un bel punto interrogativo alla fine. Vuol dire che è una vera domanda dove mi lasci spazio: spazio per ascoltarmi, spazio perché io risponda. Invece se vuoi la favola, se vuoi aggiustare di me quello che non ti piace, non farmi domande, lascia qui il tuo consiglio come un mazzo di fiori portato ad una cena quando non conosci la padrona di casa e allora porti dei fiori e dove li metteranno li metteranno. Chi non ha un vaso? Così i tuoi consigli. Dammeli e dove li metterò, li metterò. Ma, se vuoi la favola, ti avviso, non la troverai. Ti parlo della mia vita. Poche parole. Sei in casa mia: guarda questa giornata a casa mia. Ci sei tu a casa mia. Marta è appena uscita e tornerà. E ci sono io. Chi manca non c’è ma comunque ha il suo posto qui. È una storia intensa la mia. Non è una favola ma c’è molto e io me lo godo. Io me lo vivo.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie

Tratto da Avvenire

“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.