7 novembre – Le domande di Stella
Le domande di Stella. Tante, una dietro l’altra, come una donna davanti allo specchio che si interroga il viso. Io e Stella, così. Cosa vuol dire avere una figlia, Paci? Vedere lì, dove tutti vedono un bambino, la tua vita, anzi di più, la tua vita nella vita di un altro: questo è un figlio. Sei sempre sola Paci, non hai paura? La vera solitudine, Stella, non è stare soli. La vera solitudine è non avere nessun altro che i propri carcerieri. Stare con chi ti fa del male perché non hai altro posto dove andare. Ecco la solitudine. Come fai a dire se uno ti ama? Perché ti ringrazia. Ti amo, non è la vera parola dell’amore. Grazie, è la vera parola dell’amore. Ti amo è come una scatola vuota: puoi metterci dentro di tutto. Grazie è una scatola che contiene solo amore. Hai una vita tanto incasinata Paci, non hai paura del futuro? Oggi, io vivo oggi, Stella. Ora sono con te e sto bene. Sono felice. Questa felicità ci sarà anche domani anche se domani sarà brutto perché io avrò la felicità di cui sono felice ora. Ce l’avrò con me perché io ora mi riempio le tasche di felicità.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.