27 ottobre – Silenzio
Paci posso farti una domanda? Perché non parli mai di René? Lo so che tra voi le cose non sono facili, ma non racconti neanche le litigate o la sofferenza che provi o che prova lui. Perché? Tutto quello che ho da dire di lui e di noi, Stella, lo dice benissimo il mio silenzio. Non potrei trovare parole migliori: tacere. Ti sbagli sul fatto che le cose tra noi non sono facili. Lo sono. Facilissime. La situazione tra me e René è semplice. La situazione tra me e René è ferma. Questo è il dolore. È ferma. Cioè un dolore arredato, abitato. Non sono riuscita a smuoverlo. Non ho più forze, arnesi, mani, per smuoverlo. Ho chiesto tutto. Ho risposto tutto. Ho spiegato tutto. Ho ascoltato tutte le spiegazioni. Ho detto tutte le parole. Ho custodito tutte le parole. Ho rispettato i silenzi. Ho taciuto il possibile. Non ci sono più litigate, Stella. La sofferenza sua, lui, dice che non c’è. E non si può curare una ferita che non c’è. Non posso medicare un dolore che non mi viene dato. La sofferenza mia è diventata una parte della mia vita che non so come dire. Che non c’è niente da dire.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.