18 ottobre – Paci si confessa
Mi sono confessata in una chiesa del centro. Avevo bisogno della misericordia di Gesù? Avevo bisogno di Gesù. Il prete mi ha chiesto cinque volte di seguito se avevo fede. Ho risposto cinque volte di sì ma lui non mi ha creduto nemmeno una volta. Forse voleva la fede di certezze. Io ho la fede di te. Può bastare? Ci sono preti che vorrebbero solo spolverare santi. Se hai peccati si scandalizzano. Ti dicono che non li devi fare, i peccati. Spolveratori di santi! I peccatori? Tornino quando sono santi. Oggi sono arrabbiata. Perdonami Gesù. Prendimi il viso tra le mani. Il collo. Grazie ti amo. Quel prete, tutto quello che mi ha detto era per difendersi da me. Ci si difende in una guerra. E la difesa ha le stesse armi dell’offesa. E le usa. Le usa per attaccare. Fanno male. Per difendersi ci si ferisce, ci si uccide. Solo che non si ferisce e si uccide solo l’avversario, solo me. Si ferisce e si uccide noi, te e me. Ma non me e Gesù. Quello non voglio. Gesù fammi amare questo prete anche se mi ha ferito. Anche se non è più ponte, strada. Che fatica. Mi manchi. Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.