6 ottobre – Gli uomini vanno educati
Stella dice che gli uomini vanno educati: a René devi tirargli tu fuori quello che vuoi, Paci. Ma io non so tirare fuori nulla dalle persone, Stella. Sarà che Stella quando parla di uomini, non li guarda. Perché lei parla e si tocca i capelli. Parla e si guarda le unghie. Parla e si sistema la sciarpa, ci infila mezzo viso dentro. Parla e si tira giù il bordo della maglia. Per parlare, Stella, servono gli occhi. Ferma, di fronte, occhi negli occhi, non sei capace. Sarà che io parlo da ferma, per questo non so educare gli uomini. Però se stai uno di fronte all’altro, uno è quello che è.
Forse ci vuole tempo e aspettare che uno te lo dia. Ieri al parco c’erano due bambini malati. E due mamme ferme sulla panchina. Le mamme dei bambini malati sono molto pazienti. Sanno aspettare. Sembrava che era tanto che non si vedevano. E una ha chiesto all’altra come va? Andiamo avanti, ha risposto l’altra. E poi sono andate avanti. Avanti davvero. Hanno fatto qualche passo. Hanno parlato di tante cose. Messo i bambini sull’altalena. E poi si sono sedute. A parlare.
Paci è sposata con René, un uomo che la trascura. Ha una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Si mantiene facendo pulizie
Tratto da Avvenire
“In tre mesi” è il nome della rubrica di prima pagina che Avvenire mi ha affidato per i mesi di ottobre, novembre e dicembre del 2017. I brani che verranno pubblicati ogni giorno, per appunto “In tre mesi”, sono tratti da Il diario di Paci, l’esercizio poetico dal quale poi è nato il romanzo Una giornata di Susanna, Cooper. Il brano originario del pezzo pubblicato oggi si può trovare qui.