Blog / Lettere | 23 Agosto 2017

Era una figlia fedele – Omelia di Mons. Fernando Ocáriz al funerale di Lola

Il viaggio a Milano del nuovo Prelato dell’Opus Dei Fernando Ocáriz era previsto da tempo. Ma nessuno poteva immaginare che, al suo arrivo, il primo gesto sarebbe stato andare a pregare nella camera ardente di Maria Dolores, morta il giorno prima. Era malata da tempo ed era stata una delle prime fedeli dell’Opus Dei a iniziare il lavoro apostolico della Prelatura a Milano.   Oggi poi, Mons. Ocáriz, ha voluto presiedere la Messa di funerale che si è svolta in rito ambrosiano nella parrocchia di san Gioachimo a Milano: la chiesa, nonostante il periodo estivo, era piena di gente commossa e attenta che cantava guidata dal coro della parrocchia. Insieme al Prelato dell’Opus Dei hanno concelebrato don Matteo Fabbri e don Armando Catapano. Dopo l’omelia salivano al cielo, a raccomandare Maria Dolores, le litanie dei santi, per lo più milanesi, insieme ai nomi di San Josemaría Escrivá e del Beato Alvaro del Portillo. Erano presenti una sorella di Lola e due nipoti, entrambi membri dell’Opera, molto grati e commossi, venuti per l’occasione dalla Spagna. La più in lacrime era la badante peruviana di Lola, Grisel: colei che la curava da 18 anni. Per tutti il Padre ha avuto parole di conforto. Era la prima volta di mons. Ocáriz a Milano come Prelato dell’Opus Dei. Nella sua prima estate dopo l’elezione, ha voluto dedicare i mesi di luglio e di agosto a visitare i suoi figli spirituali, stare con loro, ascoltarli, dare loro il suo orientamento, conoscerli da vicino, vederli nel loro ambiente quotidiano. Portogallo, Spagna, Francia, Belgio, Germania e Italia. Il suo viaggio a Milano – raccontato nei dettagli dal Sito Ufficiale della Prelatura – è previsto dal 21 al 26 agosto. Il Padre – come viene familiarmente chiamato -predilige gli incontri con famiglie e con gruppi relativamente ridotti di persone così da poter salutare da vicino e personalmente il maggior numero di persone e ha visitato diversi malati. Quando ha saputo che il funerale di Lola si sarebbe celebrato questa mattina alle 9.00 nella parrocchia milanese di san Gioachimo, ha voluto essere presente e presiedere la concelebrazione. Ecco di seguito l’omelia. 

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Sia lodato Gesù Cristo!

“Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio, nessun tormento li toccherà“. Queste parole del libro della Sapienza sono di grande consolazione ogni volta che ci troviamo di fronte alla dipartita di una persona cara. Ciò che ai nostri occhi umani appare come un termine, una fine, è in realtà l’inizio di una vita nuova, la Vita definitiva nel Cielo, l’immersione per sempre nell’amore di Dio. “Dio li ha provati e li ha trovati degni di sé, li ha saggiati come oro nel crogiuolo e li ha graditi come l’offerta di un olocausto“: è probabile che sentendo proclamare queste parole, tutti abbiamo pensato a María Dolores, ai suoi lunghi anni di malattia, durante i quali il Signore l’ha certamente trasformata, identificandola in maniera sempre più intensa alla Sua Croce. I suoi dolori ora sono terminati, dato che – abbiamo letto – “essi sono nella pace“.

Eppure, è normale che in questi momenti si affollino alla nostra memoria tanti ricordi, spesso legati a piccoli particolari della vita quotidiana. E questo suscita in noi il dolore per il distacco.

Ma questo dolore è compatibile con la fede e con la speranza. Gesù stesso ce lo mostra in modo esemplare nel Vangelo che abbiamo appena ascoltato. Nel mistero di Cristo, vero Dio e vero uomo, ci illumina la sua pienezza di umanità che si commuove quasi più per la partecipazione al dolore e al pianto della sorella Maria che per la morte di Lazzaro. Dunque Gesù stesso partecipa al nostro dolore, comprensibile, normale, profondamente umano, per il distacco di una persona amata. Per una sorella che ci lascia. Gesù ci mostra così che la fede e la speranza nella Vita eterna trasformano e trasfigurano questo dolore dal di dentro, fino a un paradosso: è un dolore misto a gioia, sono lacrime compatibili con la pace. Sappiamo infatti che il Signore ha accolto Maria Dolores tra le sue braccia, e ora, dalla dimora eterna del Cielo, potrà riprendere a fare ciò che in fondo ha costituito il senso profondo di tutta la sua vita: servire gli altri. Lo ha fatto sulla terra, attraverso il suo lavoro di formazione e di direzione degli apostolati dell’Opera qui a Milano dove giunse fra le prime fin dal lontano 1954, e attraverso i lunghi anni di malattia, ben consapevole di essere, come diceva san Josemaría, un tesoro di efficacia soprannaturale per la Chiesa intera. Lo farà d’ora in poi da Cielo da dove ci guarda ormai insieme a san Josemaría al Beato Alvaro e a tante nostre sorelle e fratelli che ci hanno preceduto alla Casa del Padre.

E’ ancora la nostra fede che ci porta a fare nostre davvero le parole dell’Apostolo delle Genti, che risuonano con tutta la loro forza: “Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Forse la tribolazione, l’angoscia, la persecuzione, la fame, la nudità, il pericolo, la spada? (…) Io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio“. Questo è il mistero della vita e della morte di un figlio, di una figlia di Dio. Questa è la luce che, nonostante il nostro dolore, oggi splende gloriosa. E noi osiamo rivolgere al Signore anche un ringraziamento: grazie, Signore, perché nella vita di questa figlia Tua hai fatto brillare un raggio della Tua vita. Grazie perché hai voluto che noi fossimo testimoni di questo. Grazie, perché anche da questi momenti dolorosi di distacco impariamo come si vive davvero la vita su questa terra: non come tanti, che rincorrono un successo tanto effimero quanto superficiale, ma come chi ha profondamente inteso che Dio non si fa mai battere in generosità, e vale la pena spendere la propria esistenza donandola agli altri.

Raccomandiamo a Dio María Dolores, spinti dalla nostra carità fraterna. Ma lo facciamo sapendo bene e avendo davanti agli occhi che “i fedeli nell’amore rimarranno presso di Lui, perché grazia e misericordia sono per i suoi eletti” .

Maria Dolores e Pepa