
Le Lettere di Andrea Rubera – La cura pastorale per le persone LGTB
Questa Lettera prosegue il dialogo iniziato da Nuccio Gambacorta con “La Madonna non è omofoba”
Premetto che non sono particolarmente interessato agli aspetti “miracolistici” che per me non aggiungono o tolgono nulla alla fede personale.
La storia di Fullone, ad ogni modo, la trovo molto interessante, in quanto emblematica della necessità di una cura pastorale per le persone LGBT che vada ben oltre i limiti evidenti che ha l’attuale catechismo. Una vera e sincera pastorale non può che essere olistica e inquadrarsi nella storia personale, famigliare e sociale della persona. Deve essere tagliata su misura per la persona per essere efficace e senza condizioni. In questo senso la storia di Fullone per me evidenzia il suo disperato urlo per richiedere una cura che evidentemente non aveva trovato in famiglia e neanche nella comunità cristiana di riferimento. Ed ecco, vera o immaginata che sia, poco importa, comparirgli la Madonna che gli dà quella cura da lui tanto bramata. Mi sembra che molte delle specifiche fatte anche in questi commenti vogliano, in realtà, mettere delle condizioni anche a un ascolto e a un accompagnamento della persona… Si mette in dubbio che la Madonna possa parlare a un peccatore, che sia credibile un omosessuale che si definisca cristiano, addirittura leggo “le persone omosessuali si trovano in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne.”
Questo mi riporta ai miei 14 anni, quando al corso post-cresima in parrocchia, Chiara, una compagna di corso, disse serenamente “gli omosessuali finiranno all’infermo”. Alla domanda del vice parroco: “perché, Chiara?”, lei rispose, sempre candidamente: “perché l’omosessualità è uno dei peccati che gridano vendetta al cospetto divino, e poiché la sessualità non è, tranne rari casi di vocazione, reprimibile, gli omosessuali la praticheranno e così finiranno all’inferno”. Il vice parroco, benché la guardò sbigottito di fronte a una condanna così assoluta, fu incapace di replicare. Io, che stavo maturando coscienza della mia omosessualità, tornai a casa e, poco prima di entrare, vomitai per strada, da solo, perché non volevo neanche farmi vedere turbato dai miei. Da quel momento cominciai a vedere l’esistenza di un muro.
Andrea Rubera, romano, è portavoce di Cammini di Speranza, associazione nazionale di persone lgbt cristiane.
«Le persone si devono accompagnare, come faceva Gesù. Anche quando sono omosessuali. Nella mia vita di sacerdote, di vescovo e di Papa io ho accompagnato persone con tendenze e anche pratiche omosessuali. Li ho avvicinati al Signore e mai li ho abbandonati. Quando una persona che ha questa condizione arriverà davanti a Gesù, lui sicuramente non dirà: vattene via perché sei omosessuale. No» (Papa Francesco, Viaggio in aereo di ritorno dal Caucaso)
Le parole riportate: “le persone omosessuali si trovano in una situazione che ostacola gravemente un corretto relazionarsi con uomini e donne”
fanno parte di un documento approvato recentemente da Papa Francesco.
Non è detto che sia una persona che meriti stima, come persona.
Tuttavia svolge per i cattolici una funzione molto importante di guida e insegnamento.
Per questo la riportavo (non era coniata da me; la riportavo come elemento importante per un dibattito non ideologizzato).
Bellissimo intervento di Andrea, pieno di delicatezza e sensibilità.
Non può che farmi piacere l’intervento di Andrea Rubera, seguito alla mia lettera che trattava la storia di Vincenzo Fullone. Perchè qui si deve chiarire una volta per tutte che le persone omosessuali sono persone NORMALI. Il bisogno di esporsi, di mostrarsi, di farsi riconoscere non è sempre e comunque mero esibizionismo, spesso invece è una forma di reazione al netto rifiuto che la maggior parte della gente pone dinnanzi alla realtà omosessuale. Premesso che la vita non è solo sesso ma include questo aspetto importante, pena l’equilibrio psicofisico dell’individuo, dunque è giusto parlarne per imporre al mondo la nostra presenza. La dimensione religiosa inoltre, anch’essa importante perchè amplia gli orizzonti dell’uomo, da come stavano le cose sino a ieri veniva vissuta con sofferenza dal mondo gay . perchè inconciliabile col concetto di sessualità tesa alla procreazione. Due donne o due uomini che provano amore da entrambe le parti e vivono la vita insieme non possono generare figli, allora sono “contronatura” perversi ed altro ancora. Se poi si genera felicità questo era visto con sospetto e diffidenza dalla Chiesa che per sua natura “celebra” la sofferenza e dimentica la gioia della Resurrezione. E’ invece importantissimo che Madre Chiesa si prenda cura di questa grande parte d’umanità senza abbandonarla, discriminarla, metterla in un cantuccio e allora ben vengano i mistici omosessuali la cui natura non può impedire a Dio di manifestarsi loro, così come si manifesta agli eterosessuali. Il messaggio cristiano se vissuto nella giusta maniera arricchisce l’uomo sia etero che omo, quando invecè è foriero di messaggi avvilenti genera complessi di colpa paurosi che avvelenano la vita portando talvolta all’autodistruzione e la Chiesa questo deve capirlo (in parte lo sta capendo). Cosa esiste di più grave del sentirsi rifiutati dalla terra e anche dal Cielo ? Bisognerebbe smetterla di citare sempre S. Paolo (che secondo me era omofobo) e concentrarsi maggiormente su Gesù Cristo, profeta e Dio dell’Amore assoluto.
Sono persone, così come ogni uomo è persona.
Nuccio, tu ritieni che la condizione omosessuale sia normale.
A me sembra il contrario e che tu ti sbagli.
Quando penso che ti sbagli non penso che tu sia una persona cattiva.
Così non penso che sia cattiva una persona che nel risolvere una equazione giunge a un risultato sbagliato.
Che non sia normale è anche opinione del Papa, anche se lui lo dice di nascosto e non in faccia agli omosessuali, come faccio io, perché crede che sia bene nascondere il proprio pensiero a seconda dei casi.
“Bisognerebbe smetterla di citare sempre S. Paolo (che secondo me era omofobo) e concentrarsi maggiormente su Gesù Cristo, profeta e Dio dell’Amore assoluto”.
San Paolo omofobo sarebbe una bella battuta se non fosse che rende bene l’idea di cosa molte persone (omosessuali) intendano oggi per omofobia.
Ne parla San Paolo perché a Roma ha visto una società in cui il capo-famiglia, oltre a dilettarsi con diverse concubine, aveva uno schiavo con cui si intratteneva sessualmente. Cosa che non accadeva nel mondo ebraico in cui è vissuto Gesù.
Mi chiedo se dobbiamo cancellare, di fatto, dalla prima lettera ai Corinzi solo i sodomiti oppure anche gli immorali, gli idolatri, gli effeminati, i ladri, gli avari, gli ubriaconi, i maldicenti ed i rapaci come persone dedite a pratiche incompatibili con il regno di Dio.
Direi che dobbiamo distinguere. Quando san Paolo parla di sodomiti, a chi sta pensando? Ai ‘capi famiglia che si dilettavano con concubine e schiavi’ oppure ad Andrea? Mi pare che siano situazioni diverse e non mi pare giusto, da parte di nessuno, tirare per la giacca san Paolo, che era un uomo che sapeva cos’era l’amore, Nuccio. Lo sapeva.
Quando uno oggi usa i toni di san Paolo in contesti diversi – in una cultura diversa, riferendoli ad Andrea come se san Paolo avesse in testa “lui” quando parlava, non é imitatore di san Paolo anche se ripete le sue parole. Io non credo che san Paolo parlerebbe così ad Andrea.
Con questo non sto dicendo che san Paolo ‘approverebbe’. Io non sono san Paolo. Però non é san Paolo neanche chi usa le parole di san Paolo oggi per condannare.
Penso che le parole della scrittura ognuno debba leggerle riferendole a sé e non agli altri. Per cui le parole sui sodomiti, sugli idolatri & c sono per me come sono per Andrea e per tutti. Se poi ho da dire cose ad Andrea posso dirle da me, senza fargli odiare san Paolo che neanche se lo merita.
Con san Giovanni, é san Paolo l’apostolo dell’amore.
San Paolo aveva a cuore la salvezza di tutti gli uomini perchè Cristo ha a cuore la salvezza di tutti noi.
Quando parla del peccato non lo fa per offendere il peccatore, ma per indurlo alla conversione.
Ed infatti, nel proseguo alla lettera ai Corinti, una comunità un po’ allegrotta, San Paolo dice:
“E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, ma siete stati santificati, ma siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio”!
I tre “ma”, scomparsi dalla traduzione attuale, sono molto significativi in quanto indicano una contrapposizione rispetto alla situazione precedente.
Guai però per chi vuole scambiare ciò che male per bene e ciò che è bene per male.
La pretesa di edulcorare il Nuovo Testamento è veramente il massimo.
Perfino i ladri, e noi siamo in cui il ladrocinio è endemico, purtroppo, non sono (ancora) arrivati a tanto.
“Si mette in dubbio che la Madonna possa parlare a un peccatore”
Non leggo tutti i commenti. Spero che queste parole contenute nel testo, non siano riferite a me. Io non ho messo in dubbio che la Madonna possa parlare a un peccatore. Anzi, credo che se la Madonna decidesse di parlare a qualcuno, proprio ad un peccatore dovrebbe parlare. Tra l’altro io non credo che un omosessuale sia peccatore a causa degli atti di omosessualità. San Paolo di queste cose capiva assai poco. Ben altri sono i peccati.
Ritengo poco credibile la Madonna immaginata dal Fullone. Questo, dicevo.
Il racconto di Andrea Rubera dimostra chiaramente quanto male abbia potuto fare la Chiesa a persone innocenti, creando maledetti pregiudizi sull’omosessualità. E ancora oggi buoni cristiani alimentano quei maledetti pregiudizi.
Conosco tanti non cristiani che hanno molti pregiudizi nei confronti degli omosessuali. Non capisco perché prendi sempre di mira i buoni cristiani, considerati oramai il capro espiatorio di qualunque pregiudizio.
@Un Cireneo
Il problema nella realtà è molto semplice. Andrea ha tre figli. Questi tre bambini possono andare in una parrocchia a ricevere i sacramenti, battesimo, confessione, eucarestia, senza che a ogni passo gli venga gridato in faccia “tu non hai una mamma”?
Guarda i due video del Papa di qui sopra e trovi da solo una risposta.
È la risposta che la Chiesa già dà a tante situazioni “non canoniche”.
Ciao e grazie.
Veramente è stato Nuccio a interpretare in quel senso san Paolo.
Secondo Nuccio san Paolo afferma che gli atti omosessuali sono peccato (e io la penso come lui). Per questo non può vedere san Paolo!
@leonardi
Chi è la madre di questi tre figli?
Bravissimo Paolo mi è piaciuta tantissimo la tua risposta,semplice,sensibile,umana
Bravo Don Mauro hanno il diritto come tutti i bambini di ricevere i sacramenti
Paolo chi? San Paolo?
Don Mauro io non ho gridato nulla.
A dire il vero non ho neanche interagito con Andrea ma con Nuccio su una sua specifica affermazione. Che forse, forse, poteva meritare anche il tuo intervento.
Don Mauro …lei dice che la chiesa da’ un certo tipo di risposta a situazioni ” non canoniche”.
Io direi…non tutta. Alcuni , pur accogliendo le persone e le situazioni,( come bisogna fare per il comandamento dell’amore),continuano a credere che esistano bene e male…e continuano a parlarne chiaramente.
Deo gratias!
Poi bisognerebbe distinguere la risposta che si da’ agli adulti e ai bambini; la risposta di accoglienza verso i 3 bambini innocenti è doverosa. Il fatto che non abbiano una mamma non è certo colpa loro: però purtroppo è vero, come scrive Faticatore.
Mi chiedo però che consiglio darebbe ad un giovane incerto se formarsi una famiglia o seguire una sua tendenza (non chiarissima ma latente.)..e crearsi un legame con un uomo per poi adottare figli.
Per lei sono situazioni del tutto equivalenti?
Paolo l autore del post@faticatore
Sì, vabbè! Si chiama Andrea!
vero grazie Andrea
Nessuno qui credo vuole negare a questi bambini una vita bella e con tutti i carismi, ma c’è un punto che nessuno di noi può assolutamente negare, al di là di tutti i sentimentalismi e parole d’amore sdolcinate, che a questi bambini gli è stata negata la cosa più bella “avere la mamma”. Sono bambini amputati, della parte più nobile. Nessuno alza la voce per dire qualcosa a riguardo. Ci sono solo quelli che hanno sempre qualcosa da dire sui buoni cristiani carichi di pregiudizi . E invece di fronte a queste amputazioni , vedono il risvolto della medaglia che più si allinea con le loro ideologie. Qui non ci sono ponti che tengono, perché c’è la nebbia dell’oscurantismo più fitta. Io non sono omofoba e lo posso gridare ai quattro venti, ma sono contro la manipolazione delle donne e dei bambini, perché non c’è atto più crudele di trattare una donna e un bambino come merce per soddisfare i propri desideri. Chiamiamo e indichiamo ogni atto con il loro nome. Non puntiamo il faro solo sui bambini innocenti, che sono usati, anche qui, per un panegirico che dica e dimostri e giustifichi tutto , pur di nascondere la verità a noi stessi e agli altri.
Brava Betulla. Grazie.
Don Mauro dovrà rendere conto delle sue omissioni.
La discussione a questo post prosegue in Le Lettere di Andrea Rubera – Perché i cristiani LGBTI fanno paura?