Blog / Rassegna stampa | 23 Febbraio 2017

Riscossa cristiana – Un singolare “prete scrittore” e il commento di un lettore

“Metro” è, pare, il quotidiano più letto nel mondo, anche perché viene distribuito gratuitamente. È il classico giornale di formato comodo, di poche pagine, adatto per essere sfogliato nei minuti da passare in un mezzo pubblico o in una sala d’attesa.

Sfogliarlo, leggere qualcosa e poi lasciarlo lì dove lo si è trovato, a disposizione di un altro lettore frettoloso. E i lettori così diventano tanti e tanti e il giornale, guarda caso, è ben allineato al sistema, che poggia saldamente (almeno per ora…) sul pensiero unico e sulla neochiesa, che ha assolto il mondo da tutti i peccati, guadagnandosi così una notevole popolarità.

Oggi un lettore ci ha segnalato una lettera di tale Mauro Leonardi, “prete e scrittore” (per inciso: quanto sarebbe bello avere preti che facessero solo i preti…), pubblicata su Metro. È uno scritto molto interessante perché, comunque giriamo la frittata, il “prete scrittore” ci spiega che Dio, sì, insomma, vabbè, non nominiamolo troppo. Importante è “essere operatori di pace”. Bello. Ma verrebbe da chiedersi: se la “pace” non è quella che viene da Dio, che pace potrà mai essere?

La cosa migliore è leggere l’interessante lettera, che qui di seguito vi riportiamo. E dopo la lettera, riportiamo il commento del lettore che ce l’ha segnalata. A tutti buona e “istruttiva” lettura…

PD

 

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Caro Direttore,

mi spiace, non ce la faccio. Non ce la faccio a non inviarle, in allegato alla presente, un ritaglio del cosiddetto quotidiano “Metro” di oggi. Non pensi troppo male di me: non lo leggo né spesso né volentieri, ma questa mattina ero in attesa in uno studio medico e, già detto un S. Rosario, oziosamente l’ho preso in mano per sfogliarlo. (Me la sono cercata. Lo so che poi va a finire che non riesco solo a “sfogliare” ma mi ritrovo a leggere, riflettere e giudicare.)

Se questo è quanto scrive un “prete” parlando di due papi e (incidentalmente, per carità!) di Dio, brandendo addirittura il primo Comandamento per affermare che per il vicario di Cristo è preferibile essere “operatori di pace” piuttosto che parlare di Dio… la Chiesa è sistemata bene, e la notte è sempre più fonda. Forse che a un “prete e scrittore” sarebbero mancati argomenti per sostenere un concetto che, se correttamente espresso, è condivisibile in ottica cattolica? Per esempio, non c’è forse scritto nel Vangelo che “non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”? Forse voleva dire questo? Chissà. Ma no, nel dubbio gli dev’essere parso meglio non rischiare che Dio rientrasse dalla finestra dopo averLo buttato fuori dalla porta: meglio un più vago, ecumenico, mondano riferimento alla “pace”. Ed è un prete; ma si sa, sono ordini di scuderia.

Papa Benedetto XVI avrà avuto tutti i suoi limiti, ma almeno richiamava sempre a Nostro Signore e mai a se stesso e/o alle idee del mondo, come invece fa costantemente chi sappiamo e chi gli corre dietro (o davanti).

Perdoni se abuso ancora del suo tempo e della sua pazienza: ma a livello pubblico siete, lei e la redazione, fra i pochi cui si possa confidare un piccolo sfogo come questo. E a livello privato, facendolo, troppo spesso si nota stupore ove non compatimento e ostracismo anche in amici un tempo cattolici, perché la neochiesa fa sempre più adepti.

Notte fonda, caro Direttore: ma con l’aiuto di Maria Vergine cerchiamo di tenere duro. Un ringraziamento per il prezioso lavoro, una preghiera e un carissimo saluto. Sia lodato Gesù Cristo.

 A. S., Milano

 

Tratto da Riscossa Cristiana