
La7 – Ospite della puntata di Bianco&Nero sulla pedofilia nella Chiesa
Sabato pomeriggio sono stato contattato da Luca Telese, conduttore tv del nuovo programma di cronaca italiana di La7, Bianco&Nero che mi ha invitato come ospite per la puntata, in diretta, di stasera lunedì 13 febbraio alle 21.10. Credo che il mio intervento andrà in onda a partire dalle 23/23.10.
Parleremo di preti e pedofilia nella Chiesa traendo spunto dal caso di cronaca di don Gianni Trotta, l’ex-prete di Foggia ridotto allo stato laicale ma non denunciato (al link un articolo). Ci saranno con me Emiliano Fittipaldi e Giulia Bongiorno. Fittipaldi è l’autore di Lussuria, il cui sottotitolo è “chi in Vaticano tradisce il sesto comandamento” ed Avarizia che ha per sottotitolo: “Le carte che svelano ricchezza, scandali e segreti della Chiesa di Francesco”.
Qui un video in cui racconto della puntata
https://www.youtube.com/watch?v=uX7PpOP9hAA&t=32s
Uno non è mai ex-prete.
Viene ridotto allo stato laicale.
Prete lo si rimane per sempre.
Guarderò senza altro la trasmissione ed ascolterò attentamente il tuo intervento don Mauro.Auguri vivissimi!
Questa sera mio marito ed io ascolteremo il dibattito.Grazie padre Mauro
Vero, ex prete non va bene come espressione.
Lo Spirito Santo saprà usare don Mauro nel modo migliore stasera!
@Paola
L’espressione esatta, che cercherò di ricordarmi questa sera, è “dimissione dallo stato clericale” ma credo che il messaggio arrivi comunque.
@Faticatore
L’espressione esatta, se vogliamo essere pignoli, è “dimissione dallo stato clericale”. Perché lo “stato laicale” non è “sotto” a nulla, i fedeli nella chiesa hanno la stessa dignità, nessuno è sopra o sotto.
Sì, don Mauro, oltre a usare ex-prete, lei aveva usato quella di “riduzione”.
Insomma aveva sbagliato su tutta la linea.
Ma ex-prete fa pensare che uno cessa di esserlo.
http://www.newsletterdisociologia.unito.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=46%3Ateseo&id=410%3Aqla-messa-e-finitaq-narrazioni-biografiche-di-ex-preti&Itemid=84
Faticatore leggi l espressione ex prete va bene in italiano.In senso teologico si sa che il sacramento rimane ma si dice ex prete quando un prete non esercita più la sua funzione,quindi don Mauro puoi usarla,tutti i giornalisti la usano
Eh no Onda! I giornalisti possono usarla perché in fondo non è il loro terreno e soprattutto non è che interessi molto a loro trasmettere questo genere di messaggi..
Non dedicano la loro vita a diffondere e spiegare il cristianesimo o la chiesa…anzi…se possono, sono felici di poterla fraintendere.
Don Mauro invece… come prete fiero di esserlo….si gioca la vita in una missione opposta!!!?
Grazie Don Mauro. Ho appena condiviso la notizia su Facebook e Twitter. Mi sembra un tema interessante. Ti vedremo sicuramente!
eh no qui si puo si tratta di gente cacciata,espulsa che non è più prete a tutti gli effetti ,non svolge attività di prete,pur restando prete come sacramento in eterno.EX VUOL DIRE CHE NON SVOLGE PIU.Don Mauro usera la parola che vorra,se usera ex non sbagliera…..
A volte mi assale un dubbio perché Stefania risponde al posto di Faticatore’?Saranno la stessa persona”?MISTERIOSO
Onda, non ci sono ex preti, come non ci sono (se sono ancora in vita) ex mariti o ex mogli.
È un modo di parlare scorretto che ho segnalato forse sopravvalutando la sensibilità degli interlocutori.
In effetti ognuno ha tutto il diritto, se lo preferisce, di rimanere grossolano.
Nel video dico che il nostro intervento sarà alle 21.10 ma è un lapsus: sarà intorno alle 23.00
Il coraggio di dire la verità e non solo dietro le sagrestie ma molte volte la violenza sui bambini e adolescenti avviene anche tra le pareti domestiche.Si deve fare luce e chiarezza ,perché questo tipo di violenza lascia un trauma indelebile e una tale insicurezza sulle persone ora adulte che sono state vittime
Come dice Arcobaleno, la pedofilia avviene anche tra le pareti domestiche, non e’ una patologia riservata al clero……Si puo’ ritenere pero’ che la costrizione/negazione della sessualita’, espressione naturale della vita, (l’istinto sessuale e’ secondo UNICAMENTE all’istinto di conservazione) faciliti le deviazioni e le perversioni di chi, non per libera scelta, DEVE vivere reprimendola…
Gabriella, tu, con buona intenzione fai una ipotesi che ha una sua logica.
Tuttavia così come la presenti resta soltanto una ipotesi.
Siccome però è una ipotesi infamante, perché induce a pensare che per il fatto di essere celibe un prete è un potenziale pedofilo, sarebbe opportuno che tu apportassi delle correlazioni di peso tra il fenomeno e il celibato.
Oppure che tu mantenga questa tua ipotesi solo in cuor tuo, senza farla uscire dal tuo seno.
Grazie.
Io sono convinto che le devianze psicodinamiche hanno frequentissimamente un riflesso nella sessualità.
Ma questo non vuol dire che il dominio della sessualità comporti devianze psichiche.
Insomma vivere il celibato è segno di un meraviglioso equilibrio psichico.
Chi dimostra di non riuscire a viverlo non avrebbe dovuto intraprendere un tale tipo di vita nella Chiesa. E avrebbe dovuto essere aiutato a capirlo.
Faticatore dici cose giustissime.
Preghiamo che molti le capiscano e le difendano da chi cerca di fare di tutta erba un fascio!
Gettando il sospetto su centinaia e migliaia di santi sacerdoti!
Gabriella, mi risulta che una persona scelga liberamente il sacerdozio o la vita claustrale. In teoria, e per molte persone anche in pratica, la scelta è la risposta ad una vocazione.
A cosa ti riferisci, dunque, quando affermi che “non per libera scelta” il sacerdote “deve” reprimere la propria sessualità?
Diciamo che le devianze psichiche dei pedofili sono causate spesso da traumi infantil. Il dominio della sessualità se viene vissuto come semplice astensione dell’esercizio della sessualità, da’ la possibilità a questi traumi di restare latenti, almeno per un certo periodo di tempo. Il celibato visto come legge da rispettare e non come valore da vivere ed interiorizzare, può essere una sorta di maschera che nasconde devianze psichiche latenti.
Purtroppo la latenza di queste devianze psichiche e di questi traumi è solo provvisoria, in quanto queste forme trovano modo di esprimersi nell’individuo attraverso comportamenti devianti, disturbi psicosomatici, patologie mentali.
Sarebbe bello che ogni uomo, sacerdote o meno, sano o ferito, facesse un percorso di maturazione sull’affettività , dove la sessualità venisse considerata come componente dell’umano che c’è in noi, dove si trovasse per ognuno di noi la via più positiva, rispettosa e relazionale per poter vivere serenamente la sessualità/ affettività.
Per Faticatore Operaio
quando dici: “ipotesi infamante, perché induce a pensare che per il fatto di essere celibe un prete è un potenziale pedofilo” e’ esattamente il contrario di quello che intendo io, infatti affermo che la pedofilia NON E’ riservata ad un solo settore ma e’ riscontrabile in tante famiglie cosiddette “perbene”…..Potrei elencarti fatti di cronaca abominevoli ma tralascio……
Per Cireneo:
e’ vero che una persona sceglie liberamente di essere sacerdote ma, se vuole poterlo essere in pienezza, DEVE accettare questa PICCOLISSIMA condizione….Se questa non e’ coercizione/ricatto , spiegami come la chiami……
Trovo invece molto bello e condivisibile il commento di Blu…….
Anche chi si sposa deve accettare la piccolissima condizione di non avere altre donne ( o uomini).
Nessuno stato di vita è esente da ” piccolissime condizioni”.
E’ un mito di oggi, credere che meno condizioni esistono, più sei libero e felice. In realtà sei in genere solo più egoista e solo.
Gentile Signora Gabriella, ha fatto o non ha fatto la seguente ipotesi?
“Si puo’ ritenere pero’ che la costrizione/negazione della sessualita’ faciliti le deviazioni”.
Io non le.ho attribuito cosa diversa.
E le ripeto che sarebbe bene che lei provasse una simile ipotesi.
E che taccia finché non ha raccolto le prove.
Per Faticatore Operaio:
vedo che siamo passati dal tu al Lei…..
La frase: “Si puo’ ritenere pero’ che la costrizione/negazione della sessualita’ faciliti le deviazioni”..
1) Certamente si, se la costrizione/negazione e’ imposta….
2) Certamente no se e’ una libera scelta….
La prossima volta Telese chi inviterà come sacerdoti? Milingo?!? Mancuso?!? (Sì anche Mancuso è stato sacerdote :-( e ha chiesto la dispensa dal celibato a pochi anni dall’Ordinazione :-(( ).
Mai una volta che venga chiamato un sacerdote fedele al Magistero… restando a Roma, città di don Mauro: un don Fabio Rosini, un padre Maurizio Botta C.O., ma anche tanti santi vescovi romani… che occasioni perse!
Re di don Mauro: anch’io penso che don Fabio Rosini o Padre Maurizio Botta sarebbero stati molto più bravi di me
Ha ragione @faticatore cioè è una scelta il celibato,però la pedofilia non c entra con questa scelta,non tutti i preti possono considerarsi pedofili,ne lo sono tutti.Ieri sera mi ha colpito molto l omertà della gente,di molti famigliari che coprono questi preti pedofili ed il fatto che solo la chiesa può decidere di denunciare un prete,perché loro dipendono dal papà che governa lo stato Vaticano,quindi fa bene il papà ad adottare regole più severe ad espellere vescovi che nascondono.Quindi la chiesa deve adottare linee dure
Faticatore, hai detto molto bene nei post del 13 – h.18,32/37.
Gabriella@ e Blu@, non condivido la vostra analisi.
@Blu, @Gabriella. Potremmo approfondire la questione pedofilia, quanto vogliamo, qui il punto è, che un uomo conoscendo la sua devianza, entra in seminario non per vocazione ma (per una subdola coscienza) intravede che quello è il luogo ideale, per vivere nel nascondimento questo aspetto dell’affettività deformata . C’è quindi una premeditazione. Non è la condizione d’essere prete che ti rende pedofilo.
Prova ne è, la pedofilia tra le mura di casa.
Grazie, Betulla.
E tuttavia devo dirti che non sempre certe scelte sbagliate sono fatte con consapevolezza e quindi con animo doppio.
A volte (io credo spesso ) si è attratti da un determinato genere di vita e si conosce questo desiderio con sicurezza, ma non si fa attenzione a quale ne sia la fonte.
Così ho avuto notizia che sia accaduto a più di una giovane, desiderosa di sposarsi, che solo col tempo ha visto con chiarezza che quel desiderio era alimentato dalla necessità di uscire da un ambiente familiare che limitava troppo la libertà.
Se non si educati ad ascoltare la voce del cuore, a fare silenzio per ascoltarla, ci si conosce sempre troppo tardi.
buon giorno don Mauro.
ieri sera purtroppo mi sono addormentata e non ce l’ho fatta a seguirla. Il tema mi interessa molto perché sono figlia di un pedofilo e Dio solo sa quanta fatica ho fatto con gli psicologi per venirne fuori ma ho capito che è una malattia da curare, come riassume bene anche don Patriciello, certamente più qualificato di me. Le volevo chiedere una cosa: come mai i miei commenti non vengono pubblicati per partecipare? Sono forse troppo aggressiva io?
La ringrazio e buona giornata
Gioia xxx
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P.S. Gioia, data la forte affermazione contenuta nel tuo commento ho preferito togliere il cognome che avevi aggiunto al tuo nome. Se pensi sia necessario lasciarlo scrivi a [email protected]
@Gabriella, la dimensione sessuale in un uomo che vive il sacerdozio o il celibato apostolico, se è vissuto reprimendolo e soffocandolo, perché non incanalato nella strada giusta, prima o poi esplode. Questo è un dato umano. Altra cosa è la devianza che induce alla pedofilia ,che è una vera e propria patologia dell’affettività e va curata e monitorata da specialisti della materia, e punita severamente quando alla base c’è un vero e proprio calcolo premeditato. La chiesa dovrebbe rivedere le norme che disciplinano questa caduta obbrobriosa di uomini, che nascosti dall’abito talare e dal ruolo che hanno , adescano innocenti, per farne oggetto di desiderio per i loro turpi piaceri. E cosi pure lo stato, oltre che ad applicare norme severissime, dovrebbe dare la possibilità a chi opera in questi ambiti, di potere agire in condizioni di maggiore sicurezza.
I commenti alla puntata sono al post: La7 – Bianco & Nero. La Puntata