Amoris Laetitia / Blog | 09 Dicembre 2016

Nuovo appello al papa. I dubbi cattolici del “New York Times”

In California il vescovo di San Diego, pupillo di Bergoglio, ammette di fatto i divorzi e le seconde nozze, come in qualsiasi chiesa protestante. Dalla notizia nasce la domanda: “Amoris laetitia” può essere interpretata anche così?

di Sandro Magister

ROMA, 5 dicembre 2016 – Quattro cardinali, come si sa, hanno chiesto al papa di dire una parola chiara su cinque “dubbi” sollevati dai passaggi più controversi di “Amoris laetitia” ma non hanno avuto risposta e probabilmente non l’avranno mai. Poiché per papa Francesco “è nel flusso della vita che si deve discernere”, non a colpi di “o bianco o nero”, come “alcuni continuano a non comprendere”. Da qualche giorno, però, è arrivata a Francesco per una via insolita un’altra pressante richiesta di pronunciarsi con chiarezza. Alla quale gli sarà più complicato sottrarsi. La richiesta gli è arrivata dal più famoso giornale laico del mondo, “The New York Times”, e per l’esattezza da un suo editorialista, Ross Douthat, cattolico che ha citato le istruzioni su “Amoris laaetitia” date alla diocesi di San Diego, in California, dal vescovo Robert W. McElroy (nella foto). In cui l’abbandono dell’indissolubilità del matrimonio e l’ammissione delle seconde nozze appaiono così clamorosamente evidenti da obbligare di fatto la somma autorità della Chiesa, in concreto il papa, a prendere posizione. E a pronunciarsi contro, perché anche il solo tacere equivarrebbe a dare libero corso a un’indubbia sostanziale rottura con un caposaldo della fede cattolica di sempre. Questa richiesta al papa di dire una parola chiara è tanto più pungente in quanto il vescovo in questione, McElroy, è un prediletto di Jorge Mario Bergoglio, che l’ha promosso all’importante diocesi di San Diego proprio per rafforzarne il peso tra i vescovi degli Stati Uniti.

Ma che cosa dicono le istruzioni date da McElroy alla sua diocesi?
Il loro testo integrale è nel sito della diocesi di San Diego Embracing the Joy of Love.

E questi sono i passaggi più di rottura con la dottrina bimillenaria del matrimonio cattolico:

“Molti cattolici divorziati e risposati concludono per una serie di motivi legittimi – molti dei quali derivanti da una preoccupazione premurosa per gli effetti che un processo di annullamento potrebbe avere sui sentimenti di figli adulti o di ex coniugi – che non possono avviare il processo d’annullamento. Qual è il loro stato nella Chiesa?

“La ‘Amoris laetitia’ sottolinea che nessuna norma astratta può incorporare le molte complessità delle circostanze, le intenzioni, i livelli di comprensione e di maturità che originariamente avvolgevano l’agire di un uomo o di una donna nell’entrare nel loro primo matrimonio, o che avvolgono le nuove obbligazioni morali verso il coniuge o i figli che sono già nati da un secondo matrimonio. In questo senso papa Francesco rigetta la validità di qualsiasi asserzione generalizzata secondo cui ‘tutti coloro che si trovano in qualche (secondo matrimonio senza il beneficio dell’annullamento del primo) vivono in uno stato di peccato mortale e privi della grazia santificante’.

“Ciò non vuol dire che non ci sia un livello profondo di contraddizione nella vita dei cattolici divorziati e risposati, come lo stesso Signore ha osservato nel Vangelo di Matteo. Ma papa Francesco spiega che, anche di fronte a contraddizioni sostanziali tra il Vangelo e la vita esistenziale di un discepolo, la logica inesorabile della grazia divina cerca un reinserimento sempre più progressivo nella vita piena della Chiesa. […]

“In una conversazione con un prete, il credente con umiltà, discrezione e amore per la Chiesa e i suoi insegnamenti cerca di riflettere sul proprio livello di responsabilità per il fallimento del primo matrimonio, la propria cura e amore per i figli di quel matrimonio, le obbligazioni morali che sono sorte nel nuovo matrimonio, e l’eventuale danno che il ritorno ai sacramenti potrebbe avere minando l’indissolubilità del matrimonio. È importante sottolineare che il ruolo del sacerdote è di accompagnamento, mirato ad informare sui principi della fede cattolica la coscienza di chi deve discernere. Non tocca al sacerdote prendere decisioni per il credente, perché come papa Francesco sottolinea in ‘Amoris laetitia’, la Chiesa è chiamata ‘a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle’.

“I cattolici che partecipano autenticamente a questo discernimento di coscienza dovrebbero tenere presente sia la permanenza del matrimonio sia l’insegnamento della Chiesa che ‘l’eucaristia non è un premio per i perfetti, ma un generoso rimedio e un alimento per i deboli’. La cosa più importante di questo discernimento è che deve sempre mettere al centro la domanda: ‘Che cosa sta chiedendo Dio adesso per me?’.

“Alcuni cattolici impegnati in questo processo di discernimento concluderanno che Dio li sta chiamando a tornare alla piena partecipazione nella vita della Chiesa e all’eucaristia. Altri concluderanno che dovrebbero aspettare, o che il loro ritorno farebbe danno ad altri.

“Indicando il percorso di coscienza per i divorziati risposati, papa Francesco non fa leva su un elemento della vita morale cristiana che è eccezionale. Perché lo spazio della coscienza è proprio quello in cui il discepolo cristiano è chiamato a discernere ogni importante decisione morale che prende”.

Come Douthat fa notare nella sua “column” sul “New York Times”, da queste istruzioni scompaiono sia la parola che la nozione di “peccato”, se non in una citazione di “Amoris laetitia” richiamata proprio per escluderlo.

Spariscono anche la parola e la nozione di confessione sacramentale. Ciò che prende il suo posto è una conversazione con un sacerdote che però né giudica né assolve ma solo consiglia, lasciando la decisione finale alla coscienza dell’individuo con cui interloquisce.

Ma soprattutto svaniscono l’indissolubilità del matrimonio e l’inammissibilità delle seconde nozze quando il proprio coniuge, validamente sposato, è ancora in vita. Le realtà che invece contano diventano la felicità o meno della nuova unione, con le “nuove obbligazioni morali” che essa comporta, le esigenze del primo e del secondo coniuge, la cura dei figli di primo o secondo letto.

Anche il ricorso a un processo sulla validità del “primo” matrimonio dev’essere subordinato ai sentimenti delle persone in gioco, passate e presenti, da non ferire in alcun modo. Il divorzio e un secondo matrimonio civile restano certo in contraddizione con le parole di Gesù, ma “papa Francesco spiega” che la logica della grazia divina spinge anche qui a una reintegrazione nella vita piena della Chiesa.

E l’accesso all’eucaristia? Stando a queste istruzioni è sufficiente che ciascuno si interroghi su ciò che Dio gli chiede in quel momento. E così c’è chi farà la comunione, chi la rimanderà a dopo, chi ne valuterà l’effetto su altre persone. La questione, insomma, non è più “se” fare la comunione, ma “quando” farla.

Posta così, dunque, la comunione ai divorziati risposati non è più un’eccezione per rari casi difficili e dentro un percorso sottoposto alla valutazione della Chiesa, come lo stesso cardinale Walter Kasper, il capofila degli innovatori, ha ripetutamente tenuto a sottolineare e come lo stesso papa Francesco ha più volte mostrato di intendere, o con parole sue o per interposta persona quale il cardinale Agostino Vallini, suo vicario per la diocesi di Roma.

No, nel “formato” stabilito dal vescovo McElroy per la diocesi di San Diego, la comunione ai divorziati risposati entra pienamente nella normalità. Una normalità in cui però il matrimonio non è più indissolubile, le seconde nozze sono tranquillamente ammesse, la confessione sacramentale è svanita e la comunione eucaristica è accessibile “ad libitum”. Come in qualsiasi chiesa protestante.

Rientra tutto ciò tra le molteplici e spesso contrapposte interpretazioni ed applicazioni di “Amoris laetitia” che Francesco ha fin qui deliberatamente lasciato convivere?

E può anche questa interpretazione di “Amoris laetitia” essere ritenuta compatibile con la dottrina di sempre del matrimonio cattolico?

Sono due domande, queste, che il papa difficilmente può accantonare.

Qui il link all’articolo

60 risposte a “Nuovo appello al papa. I dubbi cattolici del “New York Times””

  1. Onda ha detto:

    Veramente mi trovo in confusione,perche penso all indissolubilita del matrimonio.Sto pensando se invece si desse più possibilità a chi vive in disagio il matrimonio di annullarlo?Non avrebbe così risolto il problema la Chiesa.Se è la coscienza di ognuno a decidere invece Delle norme della Chiesa,dove andremmo?io ero piu propensa ad un percorso di discernimento e a decidere caso per caso,non si può andare allo sbaraglio.Mi sento veramente confusa leggendo questi articoli,ormai ognuno non segue più una guida nella Chiesa,ma fa di testa sua,seguire Cristo,ora mi pare più sensato di ogni iniziativa personale presa da preti,vescovi ecc…

  2. Marco T ha detto:

    Oggi ci sono situazioni che fino a due o meglio tre generazioni fa non esistevano.
    Oggi c’è il sesso prematrimoniale diffusissimo. La Chiesa non è stata sufficientemente dura su questo aspetto e adesso ha belle gatte da pelare perche lei stessa ha celebrato matrimoni all’acqua di rose se non proprio riparatori.
    Le situazioni di disagio sono sempre create da allentamenti e morbidezze di vario genere. La Chiesa deve fare mea culpa e basta.
    Oggi lei stessa per sopravvivere è costretta a mettere in disparte una certa parte di suoi figli chiamandoli fondamentalisti e vedendoli come una sorta di nemici.
    Invece, a mio modesto avviso, non esistono i fondamentalisti ma esistono i cristiani e i non-cristiani o i cristiani e i tiepidi (piu falsi che aspiranti cristiani).
    Poi Gesù ha detto “prendetene e mangiatene tutti” poche parole e molto chiare. Poco, ma veramente poco, spazio all’interpretazione.
    Ma questo è un altro tema.

  3. mauroleonardi ha detto:

    @Marco T.

    Che la Chiesa non sia stata sufficientemente dura è la tua opinione. Ed è il contrario dell’opinione del Papa

  4. Paola ha detto:

    Marco T., a me non sembra molto diversa dai tempi di Gesù. Anche lì c’erano i farisei e i dottori della legge; e poi i pubblicani e i peccatori. Però ricordami tu con chi stava Gesu?

  5. Marco T ha detto:

    @mauroleonardi

    Tutti noi quando parliamo in fondo esprimiamo un opinione. La misericordia è una dimensione molto importante della nostra carità ma è una apertura all’accoglienza di chi sbaglia e non dello sbaglio.
    Forse questo papa quando ci parla non è chiaro come i suoi predecessori che pure erano autorevoli quanto lui. Diciamo che non ha il carisma della parola. Ne ha altri magari.
    Infatti anche ciascuno di loro predecessori aveva o ha un’opinione in contrasto l’un con l’altro.
    Ma per fortuna c’è lo Spirito Santo che è in ciascuno di loro.
    Bisogna semplicemente distinguere quando esso si manifesta o quando invece emerge più l’uomo fallibile.

  6. Marco T ha detto:

    @Paola

    Intanto non era Gesu che “stava con” ma erano gli altri che stavano con lui.
    Ma poi per descrivere più la tiepidezza parlerei piu dell’ episodio in cui molti lo lasciarono perche “era troppo dura la sua parola”.
    Allora Cristo era misericordioso o era duro?
    Stiamo parlando di due livelli di ragionamento diverso per cui alla fine Gesù è il primo dei misericordiosi come il primo dei “fondamentalisti” come molti lo chiamerebbero oggi.
    Fondamentalista anche San Francesco che poi tutti andiamo a venerare………..insomma. Al di la delle proprie opinioni spero che almeno si sia d’accordo che regna una grande confusione.
    E nessuno si perita di eliminrla. E questo è più grave.

  7. Un Cireneo ha detto:

    Una bella risposta, Marco T

  8. marina ha detto:

    @ don Mauro
    “Che la Chiesa non sia stata sufficientemente dura è la tua opinione. Ed è il contrario dell’opinione del Papa”

    Io vorrei che qualcuno chiarisse il concetto di infallibilità del pontefice. Quello che pensa il papa è una sua opinione ma non è legge, quand’è che sono tenuta ad obbedirgli in quanto cattolica?
    Cosa significa esattamente ex cathedra? Si possono avere degli esempi pratici?
    Grazie a chi vorrà rispondere.

  9. Onda ha detto:

    Preso dal CCC
    N882 Il romano pontefice in virtù di vicario di Cristo e di Pastore di tutta la Chiesa,ha sulla chieda la podestà piena,surema e universale,che può sempre esercitare liberamente.
    N891 di questa infallibilità usufruisce il Romano pontefice,in virtù del suo ufficio,quando quale supremo Pastore e Dottore di tutti i fedeli,che conferma nella fede i suoi fratelli,proclama con un atto definitivo una dottrina riguardante la fede o la morale.l infallibilità promessa alla Chiesa risiede pure nel corpo episcopale quando questi esercita il supremo magistero col Successore di Pietro soprattutto in un concilio ecumenico.Quando la Chiesa mediante il suo Magistero supremo proponevqualxhe cosa da credere come rivelato da Dio ,come insegnamento di Cristo,a tali definizioni si deve aderire con l ossequio della fede,Tale infallibilità abbraccia l intero deposito della rivelazione divina.p oi sintetizzo dicendo che il Vescovo di Roma ed i successori degli apostolipossonoarrivare ad una definizione infallibile senza pronunciarsi in maniera definitiva quando nell esercizio del Magistero ordinario ,propongono un insegnamento che porta ad una migliore intelligenza della Rivelazione in materia di fede e costumi

  10. Onda ha detto:

    Spero Marina tu abbia capito è ti sia stata utile,scusa piccoli errori,sto per lavare i piatti ed andavo di fretta.Un abbraccio

  11. marina ha detto:

    Grazie, Onda :-)

  12. Paola ha detto:

    molti lo lasciarono perche “era troppo dura la sua parola”.
    —–
    Ormai Un Cireneo ti conosco e così intuisco che hai molto apprezzato questo riferimento di Marco T. posto che la fede per te è tenere duro nel rispettare la legge morale e poi rifugiarsi nell’apogeo dei duri e puri che guardano in basso le povere creature di carne che non ce la fanno.
    Così mettiamo ordine in alto e lasciamo la confusione in basso.
    Io avrei le stellette per stare in alto, e mi piacerebbe anche umiliare i fondamentalisti perché potrei essere nei risvolti applicativi del fondamentalismo molto più avanti, ma non lo faccio e scientemente mi colloco tra i confusi.
    Ciao

  13. Onda ha detto:

    Marco T Gesù lo vedo Misericordioso ne sono certa, mai fu fondamentalista in effetti tutti si sono scandalizzati quando guariva di Sabato,andando contro la legge,quando cambio addirittura migliorandola la legge di Mosè sul matrimonio,fu un rivoluzionario più che fondamentalista.San Francesco lo fu ma non lo definirei fondamentalista,ma coerente al Vangelo,perche si privo di ogni bene per i poveri,cioe fece ciò che Gesù insegno.

  14. Onda ha detto:

    Marco T il papà ha molto carisma della Parola,arriva a tutti,tutti lo capiscono,molti papi tra cui Benedetto XVI parlavano in un discorso teologico,certo molto ricco di contenuti,ma poco comprensibile per esempio da una semplice casalinga,o un operaio.Papa Francesco arriva a tutti indistintamente,parla semplice e chiaro,non faceva così Gesù?

  15. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ don Mauro
    “Che la Chiesa non sia stata sufficientemente dura è la tua opinione. Ed è il contrario dell’opinione del Papa”.
    Sia la prima affermazione di Marco T. che la tua sono così generiche che possono essere variamente interpretate come entrambe corrette o entrambe sbagliate: dipende tutto da “a che cosa ci si riferisce”. L’adeguata preparazione al matrimonio è uno dei punti che Amoris Laetitia suggerisce di approfondire molto e questa è una delle cose su cui i vescovi, le conferenze episcopali e tutti quanti sono chiamati a fare nuove proposte di cammini di formazione, più che pensare a fornire ciascuno linee interpretative sulle questioni lasciate al discernimento del confessore.

  16. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Marina
    Quello che ti ha riportato Onda dal CCC penso che ti possa bastare, no?

  17. marina ha detto:

    @ don Sergio
    Io capisco che l’infallibilità del pontefice riguarda il depositum fidei, non le frasi pronunciate a braccio, mi resta però il dubbio sui documenti perchè non so se sono tutti Magistero. Se un documento è poco chiaro come lo si deve interpretare? Questa faccenda dell’A.L. sta diventando spinosa ma risposte non ne arrivano.
    Molte persone, anche alti prelati, sembrano ritenere tutte le uscite del papa come vere senza alcun dubbio, al punto che se non si concorda (come può capitare con qualunque opinione) quasi quasi si grida allo scandalo. “L’ha detto il papa” chiude la bocca subito; nello stesso tempo, ovunque, anche qui, vengono fatte affermazioni tipo” Gesù ha sbagliato a dire….” oppure ” Gesù non voleva intendere questo ma quest’altro” impunemente. Quasi nessuno protesta, magari con ironia, tranne lei e pochi altri.
    Il Vangelo si può travisare e stiracchiare a piacimento, le parole del papa pronunciate su un aereo o durante un’intervista sono il Verbo? Non credo proprio e mi piacerebbe che venisse spiegato bene.
    Grazie per la risposta.

  18. Marco T ha detto:

    @Onda
    Gesù è fondamentalista perché conferma i fondamenti della religione ebraica e anzi ne aggiune un altro.
    La legge che di sabato non si può fare questo o quello è frutto della volonta dell’uomo. Forte contrasto quindi e scandalo tra la gente ma nessuna rivoluzione.
    Il carisma della parola non fa solo che arrivi a tutti ma quello che quella parola riesce a compiere nell’intimo dell’uomo.

  19. Paola ha detto:

    “L’ha detto il papa” chiude la bocca subito;
    —-
    Non ti sembra, Marina, che sia meraviglioso sentire citato il Papa da chi per motivi i più vari si trova da anni lontano dalla Chiesa? Lo SS così avvicina loro a Lui, non trovi?
    Stiamo attenti a fermare l’opera dello SS per la paura di aver perso i privilegi dei giusti.

  20. Paola ha detto:

    Gesù è fondamentalista perché conferma i fondamenti della religione ebraica e anzi ne aggiune un altro.
    —-
    Marco T., ma riesci a confrontarti con qualcuno de visu con questi toni e su questo tema? Intendo capire se hai un gruppo con cui condividi queste posizioni o se la tua è una posizione isolata. Mi incuriosisce molto. Se però ti va di scriverlo altrimenti non importa.

  21. marina ha detto:

    @ Paola
    No, guarda sei proprio fuori strada. Non credo di aver perso alcun privilegio. Privilegio in cosa, poi? Siamo forse in gara? C’è l’Oscar del miglior cristiano in palio?
    Cerco di vivere la mia fede come sono capace, nel modo più sincero possibile, non ci sono retropensieri maliziosi nei miei interventi, che tu ci creda o no.
    Davvero non capisco questo tuo ragionamento perciò lo lascio cadere.

    Ho posto una domanda semplice e chiara, ma mi rendo conto che parlare del papa con alcune persone è come toccare filo elettrico con la corrente inserita. Questo non mi piace e lo dico chiaramente.
    Ciao

  22. Onda ha detto:

    Gesù mi risulta essere un laico,non era sacerdote,benche fosse certamente figlio di Dio.Lui non fu mai fondamentalista anche se perfezionò la legge.
    @Marco T ma non ricordi!?fu lui a insegnare le beatitudini,cioe i nuovi comandamenti dell amore,a presentarvi Dio come Misericordioso e buono,ad insegnarci l amore per il prossimo,le varie parabole sconvolgono tutta la visione di un Dio tiranno e vendicativo,in quel senso lo intendo rivoluzionario,una rivoluzione di amore s intende,un nuovo percorso di vita,scandalizzo tanto i sacerdoti,i farisei,gli scrivi,la gente,altroche se rivoluzionò tutta la legge ebraica,quella si che era fondamentalista.

  23. Onda ha detto:

    @Marina credo che tu sia una brava persona,secondo me Amoris Laetitia è un documento fatto bene dal Papà ed abbastanza chiaro,non sconvolge nulla della dottrina,chiede un discernimento nell accogliere i divorziati risposati nella Chiesa,dopo un cammino di fede.Se ha detto che il documento dei vescovi argentini vale come ultima risposta,non credo ci sia qualcosa di nuovo,ci si viene accolti nella chiesa,solo se si vive in castità con chi si ama,gia sembra un passo in avanti nell accogliere queste persone ed avvicinarle ai sacramenti.Tutto il resto è solo una gara a chi fa più articoli,tutti travisano tutto.Personalmente vedo solo confusione,mentre il documento appare chiaro,nulla è cambiato!
    Ora vedo se ritrovo l articolo di don Mauro sulla risposta deivescovi argentini e ti rimando.

  24. mauroleonardi ha detto:

    @Marina

    Ho inviato due mail a don Sergio chiedendogli di rispondere alla tua domanda. Credo abbia una mentalità molto simile alla tua e quindi credo sia la persona più adatta a entrare con te in dialogo su questo argomento. D’altra parte avevo pensato di chiedergli di essere sul blog perché ha una mentalità molto più analitica e logico-formale della mia.
    Inoltre, dati i suoi molti anni d’insegnamento, sa spiegare bene le questioni dottrinali.

  25. mauroleonardi ha detto:

    @Sergio

    “Sia la prima affermazione di Marco T. che la tua sono così generiche che possono essere variamente interpretate come entrambe corrette o entrambe sbagliate”
    ____

    Mi dispiace che ti sia sfuggito che la mia affermazione è semplicemente speculare a quella di Marco T. e che sia costruita così proprio per mostrare quanto la sua sia generica

  26. Marco T ha detto:

    @Sergio Fumagalli

    non penso di avere detto una frase generica. Quando si parla di matrimoni all’acqua di rose o riparatori addirittura, si parla proprio dell’impreparazione prematrimoniale. Amoris laetitia si accorge in ritardo del problema e non lo risolve. Credo. Non ho letto quello che dice Amoris Laetitia ma se avesse detto ad esempio che il sesso prima del matrimonio è off limit perché non è ordinato alla procreazione ed è potenzialmente in grado di rovinare la vita delle persone coinvolte si sentirebbero gli echi anche in antaride.

  27. Marco T ha detto:

    @ Mauro Leonardi

    Mi dispiace di essere troppo generico ma io non scrivo libri.
    Sono un uomo di poche parole e poi sa cosa dice il Maestro……chi ha orecchi per intendere……..
    Altro che generico! Lui si esprimeva in parabole giustapposta.

  28. Onda ha detto:

    https://it.zenit.org/articles/amoris-laetitia-il-papa-non-ci-sono-altre-interpretazioni-possibili/
    @Scusa Marina,il papà ha detto che a questa soluzione dei vescovi argentini dobbiamo attenerci
    Scusa se ti ho risposto io
    @don Sergio sapra farlo meglio di me

  29. marina ha detto:

    @ don Mauro
    Grazie mille

  30. marina ha detto:

    @Onda

    Grazie per la tua sollecitudine a rispondere (tu, sì , sei una bravissima persona).
    Uno dei punti controversi è proprio quel “…solo se si vive in castità con chi si ama” che dici tu.
    Questo è ciò che ha sempre sostenuto la Chiesa, invece adesso il vivere in castità non sembra più fondamentale, come risulta evidente a leggere attentamente l’A.L., al di là delle belle parole sull’amore.
    Perciò si chiede cosa è cambiato: un mutamento simile riguarderebbe altre situazioni prima e dopo il matrimonio, poi coinvolgerebbe il fatto che una persona, dopo la confessione, saputo che per la Chiesa è in peccato, continua a rimanerci ma va bene così per vari motivi al punto che è possibile anche accostarsi all’Eucarestia.
    Allora, domando io, perché non vale anche per altre situazioni ed altri peccati? La confessione non è la semplice richiesta di consigli, è un sacramento!
    Hanno lo stesso valore i sacramenti o sono cambiati?
    La risposta ai vescovi argentini ribadisce quello che è scritto nell’A.L., quindi ha perfino aggravato la situazione. Quattro cardinali ,a cui si stanno aggiungendo molte altre personalità da tutto il mondo, chiedono da mesi chiarimenti ma non c’è risposta.
    A me non interessano le regole in quanto tali, penso che debbano servire solo a rendere le situazioni ordinate e tendo ad essere insofferente verso le pignolerie senza senso a cui, per es, sono costretta nel lavoro, al punto che ho un atteggiamento un po’ ribelle quando devo fare cose inutili che si rivelano soltanto un orpello.
    In campo spirituale credo che debbano servire a far crescere la persona, non ad appesantirla inutilmente. Su questo concordo pienamente col papa. E’ il famoso fariseismo che nessuno intende difendere e al quale io credo di essere allergica.
    Non mi interessa neppure, come forse qualcuno pensa, impedire a persone che si trovano in una situazione particolare di accostarsi all’Eucarestia, ci mancherebbe altro! Più persone si avvicinano a Cristo meglio è!!!!! Sembra quasi che si vogliano difendere dei “privilegi”! Non dimentico, però, che la Comunione non è un diritto né un semplice invito a pranzo, è ricevere Cristo e lo si dovrebbe fare in modo il più possibile adeguato, anche se mai lo è del tutto.
    Il fatto, poi, che a volte abbia accennato ad altri papi, cosa che sembra dare un po’ fastidio e non capisco perché, non significa che intendo fare paragoni o tifare per uno o per l’altro: i documenti precedenti sono magistero e ad essi la Chiesa è tenuta, non è roba che si può anche mettere nel cassetto perché i tempi cambiano. Come li dobbiamo considerare? Superati?

    Infine, se uno ha delle domande a chi le deve porre se non alle autorità della Chiesa? Il fai da te, in questo campo, mi sembra la peggior cosa.

    Scusa per la lunghezza della risposta.
    Ciao e buona domenica !!

  31. mauroleonardi ha detto:

    @Marco T.

    Marco sei bravo e gentile: come sai bene a me non importa affatto la genericità delle affermazioni. Un’affermazione generica significa semplicemente che l’interlocutore deve coinvolgersi nell’offrire ipotesi di interpretazioni restrittive. Per es.: vuoi dire così o vuoi dire cosà? questo è dialogo, perciò ben venga

  32. mauroleonardi ha detto:

    @Marina

    In realtà anche la richiesta precendete del “fratello e sorella” ai tempi di GPII fu vista di mal occhio. Si diceva: ma che senso ha che dormano assieme due persone che non sono sposate? certo non avranno il rapporto completo ma… e gli sguardi, e i desideri?? per non dire che per molti era una mera fictio la cui coontravvenzione era da confessare la domenica prima di fare la comunione.
    Insomma niente di nuovo sotto il sole

  33. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Marina
    Scusa se leggo solo ora i tuoi interventi.
    Il tema è complesso e conviene affrontarlo con pazienza perché vorresti sapere:
    – autorità del papa
    – questioni su A.L.
    – dottrina della Chiesa sulla morale coniugale
    – coscienza di peccato e stato di grazia
    – compito del confessore
    Di fatto sono gli argomenti che vengono travisati da molti: in A. L. sono esposti tutti, ma alcune frasi sono variamente interpretate, da alcuni come una novità in rottura con gli insegnamenti precedenti, da altri come in continuità. Bisogna studiare le cose con pazienza: penso che il papa non voglia nessuna rottura con il magistero precedente. Non so se sia il caso che aggiunga anche la spiegazione della mia opinione.

  34. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Marco T
    Credo di aver capito che ti riferivi alla poca preparazione al matrimonio, però anche qui il tema è complesso: il papa, sia in A.L. che altrove ha parlato di questo argomento e ha detto di non far sposare in Chiesa se non ci sono le condizioni, ma una cosa sono i discorsi e i documenti e un’altra purtroppo è certa prassi. Però non penso sia giusto parlare di “durezza”, forse si potrebbe dire “responsabilità”, “serietà”, “coerenza”.
    Comunque anche Giovanni Paolo II aveva detto cose simili.
    In A. L. si ricorda comunque e si riconferma tutta la morale cattolica, compresa la peccaminosità dei rapporti prematrimoniali.

  35. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Paola
    Alcuni tuoi giudizi su quelli che non concordano con te, mi sembrano un po’ esagerati nelle interpretazioni di quanto scrivono.
    Penso che tutti qui sappiamo di essere peccatori e in questo senso stiamo tutti dalla stessa parte; penso che il problema sia che da qualcuno la misericordia viene intesa come “non ti preoccupare, questo non è peccato”, invece che “questo è peccato, ma ti perdono, ti voglio bene lo stesso e puoi ricominciare”.

  36. Onda ha detto:

    Aggiungo che poi se si ama una persona profondamente
    Il sesso è relativo
    La persona si ama per altro,intelligenza,carattere,ecc…visto la situazione di trovarsi sposati dopo divorziati,gia mi pare che la Chiesa abbia fatto passi avanti@Marina nell accogliere queste persone,pero non farti problemi,non è cambiato nulla,tutto uguale sotto il cielo,come conferma
    @don Mauro
    @don Sergio
    Vedi se riesci a procurarmi amoris Laetitia se non erro c ê su internet dove trovarla.Tutto il resto che leggi su AL sono fantasie,il papà veramente non ha cambiato nulla,ha dato possibilità di avvicinarsi a Cristo,pur trovandosi in seconde nozze

  37. Onda ha detto:

    Procurarti scusa

  38. Un Cireneo ha detto:

    Paola, io non ti conosco.
    Mi sono formato un’idea su di te, ma no, non direi che ti conosco. Conoscere è un verbo importante tra le persone e con Dio. Siamo troppo complessi per poter dire di conoscere una persona. Io stesso mi meraviglio di me stesso, di alcuni comportamenti e reazioni in certe situazioni!
    E quando pensiamo di aver capito tutto di Dio, di conoscerLo, è il momento in cui siamo più lontani da Lui.

    Ed infatti, penso neanche tu mi conosca.

    “La fede per te è tenere duro nel rispettare la legge morale e poi rifugiarsi nell’apogeo dei duri e puri che guardano in basso le povere creature di carne che non ce la fanno”.
    Questa tua frase me lo conferma.
    Io duro e puro? Guardare dall’alto in basso le povere creature di carne cadute che non ce la fanno?
    Ahahaha, Paola.
    Io sono il primo che non ce la fa.
    Io devo correre, oggi, dal confessore, perché sono caduto. Sono caduto e, ahimè, continuo a cadere. Io vedo la mia miseria. E la vedo perché sono consapevole che c’è il peccato e che vi cado. E proprio per questo sono anche consapevole che c’è un Dio Misericordioso che non vede l’ora che torni da Lui. Questo attesa, per me, è tra i momento più belli. Vedo la mia nudità, c’è tutta la mia vergogna, ma c’è la gioia di un nuovo incontro con Dio che mi riveste di una nuova carne.

    Altra cosa è dire ai peccatori che fanno bene. Commiserarli (poverini, non ce la fanno. E chi ce la fa? Dove sono i perfetti? Forse tu, Paola?) e dirgli che possono continuare a vivere nel loro peccato senza correre tra le braccia di Cristo. Rischi di offrire veleno, Paola. Veleno mortale.

    “Io avrei le stellette per stare in alto, e mi piacerebbe anche umiliare i fondamentalisti […] ma non lo faccio”.
    Fai bene, Paola, a non farlo.
    Ognuno di noi può utilizzare la parola come arma devastante. Io penso di essere discretamente bravo nel farlo, senza falsa modestia.
    Il punto è che quando si usano le parole in un certo modo, le persone, a secondo del loro livello di difese e della precisione dell’attaccante, può uscirne offeso o devastato. Come fa più di un tuo amico sul blog che ti guardi bene dal redarguire. Allora lì, il pensiero non va mai all’offeso ma sempre all’attaccante che deve essere accattato per quello che è! Veleno puro.
    Distruggere una persona non è mai essere “Come Gesù”, non è mai mettersi alla sua sequela. L’unica arma di offesa che san Paolo ci invita ad usare, è la Parola di Dio. Le altre sono tutte armi per difendersi. In passato, forse, dai non credenti. Oggi, anche, dalle offese degli altri credenti. La parola di Dio è spada per le coscienze, è quella parola che ci illumina nell’Amore della Verità, che ci mostra chi realmente siamo, indica a se ciascuno di noi il peccato e ci fa lavorare per non inciampare troppo. Ci spiana la strada verso la Casa che ci è stata preparata.
    Buona domenica.

  39. marina ha detto:

    @ Un Cireneo
    Vorrei esprimerti tutta la mia stima.
    Ciao :-)

  40. marina ha detto:

    @ don Sergio

    “… penso che il papa non voglia nessuna rottura con il magistero precedente”.

    Se è così, cos’è che non funziona? La dottrina è troppo elevata, perciò la prassi cerca di correggere questo eccesso?
    Insomma, non dovrebbero andare di pari passo, soprattutto per evitare comportamenti diversi di fronte a situazioni simili? E se non si può, perché non cambia la dottrina?
    Se un non cattolico mi chiedesse qual è la nostra posizione su questo argomento sarebbe piuttosto difficile rispondere…..
    Grazie per la risposta.

    Buon pranzo a tutti!

  41. Betulla ha detto:

    Leggo in A.L.il desiderio del Papa di dare una spinta a una maggiore misercordia ( tema che non è una novità, visto che già altri prima lo hanno trattato.. PapaXXIII, così nel Coc.Vat. II, G.P. II , Papa Benedetto XVI e ora Papa Francesco)nei confronti di chi si trova (per la complessità delle crcostanze personali oe dell’altro coniuge, e in cui oggi purtroppo con sempre più faciltà portano alla rottura del vincolo matrimonale le cui vittime sono i fgli) a vivere la separazione, con o sensa colpa. E’ , credo uno degli argomenti più complessi e spinosi da trattare , in cui è veramente diffcile stabilire una regola che sia valida che allevii il dolore in cui vivono molt separati, soprattutto oggi in cui a farla da padrone insieme ad un relativismo imperante va dilagando un ‘etica del desidero che sta contribuendo a scompaginare le norme elementari che stanno alla base della relazione coniugale. Credo che sia questo uno degli aspetti che riguarda tutti , che dovremmo approfondire, per capire come potere indivduare il cancro che colpisce a più riprese la vita matrimoniale in particolare la relazione tra i coniugi, a tutte le età e di tutte le condizioni sociali. A.L. è un aiouto che il Papa ha voluto dare ai tanti sacerdoti che hanno in mano le sorti della vita sprituale e umana dei loro fedeli. Una spinta per noi laici a prenderci sulle spalle queste nuove realtà, guardando e vedendo nelle miserie di chi incontriamo, le nostre miserie e qundi a condividerne i pesi con una maggiore apertura e accoglienza, che non prescinde dal senso di giustiza che è comminata con la Misercordia. La Misercordia è lo stesso nome dell’Amore. Le 3 Persone della Trintà si distinguono per l’alterità che presuppone l’apertura dell’una verso l’altro che è la peculiarità della Misericordia. Solo l’Amore edifica il perdono. (G.P. II Dives in misericordia )Realtà trinitaria difficile da cogliere, e che viviamo nel segno della Croce quotidiana. Questo è quello che il Papa ci sta indicando. Questo è quello che ho colto nel leggere A.L.di guardare il cuore profondo e non fermarmi a giudicare,e nemmeno a svilire la Verità di cui ciascuno di noi è immagine concreta dell’umanità di Dio fin dalla creazione.

  42. Betulla ha detto:

    La misercordia , la cui peculiarità è , restare nella relazione , che è tenere aperti i canali di comuncazione( anche quando siamo stati oggetto d’ingiustizia per atti banali) interrompendo i quali ci si chiude nelle proprie rachitiche visioni che alzano i muri che dventano i nostri recinti .
    Buona Domenca a Tutti.

    marina e Un Cireneo la mia stima nei vostri confronti è in contnua crescita.

  43. Paola ha detto:

    Ciao Un Cireneo!
    Bella domenica, vero?? E bello il tuo intervento che mi regala uno spaccato sulla tua vita.

  44. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Marina
    Per ora ti vorrei indicare solo alcuni punti che il papa stesso ha ripetuto più volte:
    – A.L. non cambia la dottrina, ma vuole proporre una nuova pastorale
    – c’è un problema delicato su come comportarsi di fronte a un peccato che si arriva a riconoscere, ma che si pensa di non poter evitare del tutto in futuro; in questi casi il confessore (in tutte le situazioni, non solo in quelle di A.L) deve valutare se c’è desiderio sincero o no di fare tutto il possibile e non solo dare indicazioni restrittive di norme di prudenza a cui attenersi.
    Alcuni pensano che quest’ultima cosa cambi la dottrina e non solo la pastorale. Si chiede un chiarimento su questo, ma il papa penso che ritenga di aver già detto quello che c’era da dire. Forse è vero che alcune interpretazioni troppo esagerate in un senso o nell’altro potrebbero essere corrette.

  45. Paola ha detto:

    don Sergio, con Dio è una storia d’amore sempre diversa perché nonostante la verità di Lui io sono diversa da un Cireneo o da Marina, per citarne due. Così il mio modo di amare e di raccontare il mio amore per Lui e di vivere con Lui non può che essere differente, e visto che sono una donna, è esageratamente differente (per riprendere la sua ultima osservazione di me).
    Bello però che ci ritroviamo qui a parlare tutti di Lui, non trova??

  46. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Paola
    Sì, è bello, ma oltre che parlare è utile comprendersi (non dico concordare su tutto, ma riuscire a non fraintendersi).

  47. Paola ha detto:

    La parola di Dio è spada per le coscienze, è quella parola che ci illumina nell’Amore della Verità, che ci mostra chi realmente siamo, indica a se ciascuno di noi il peccato e ci fa lavorare per non inciampare troppo.
    —-
    Ecco un Cireneo, il mio unico punto di lotta in questo momento è lasciar fare Lui e stupirmi di quanti doni porti nonostante le mie miserie.
    Puntare sul “lavorare per non inciampare” ci stanca molto e ci porta nell’incontro con l’altro con quella stanchezza di chi “ha già dato” direbbero i miei figli più grandi.
    Maria ha lasciato fare e si è lasciata sorprendere dal Suo amore; non ti sembra una prospettiva divina?

  48. Paola ha detto:

    Don Sergio, su cosa non mi comprende??

  49. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Paola
    Non so se ti comprendo quando parli per metafore, come le ultime cose che hai scritto a Un Cireneo: non capisco se sei d’accordo con quello che ti ha scritto o no; quello che scrivi non riesco a collegarlo bene con quello che ha scritto lui (ma può essere un mio limite): dici che stanca “lavorare per non inciampare” e allora? Preferisci inciampare, tanto c’è chi ti raccoglie? In certe cose sarei d’accordo, ma in assoluto, no.

  50. Onda ha detto:

    @Cireneo proprio bellissimo ciò che hai scritto,in verità chi è senza peccato?Anch io cado inesorabilmente tanto,pero so che C è sempre Gesù che sa sono fragile e mi tende la mano,sempre!

  51. Paola ha detto:

    Preferisci inciampare, tanto c’è chi ti raccoglie?
    —–
    Don Sergio, questo è il punto. Se ci si concentra troppo a non inciampare, si rischia di non inciampare ma anche di non vivere. Il talento sotterrato per paura del padrone …. Se invece si vive correndo il rischio di inciampare, rectius sapendo che inciampiamo sempre perché creature, troviamo Lui o chi per Lui a raccoglierci.
    Credo che tra me e lei la relazione è viziata dal suo ruolo di padre e direttore spirituale che così sente la responsabilità della mia anima. Che è bellissimo.

  52. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Paola
    Non penso di parlare sempre come padre spirituale…
    Sono d’accordo:
    – sul non concentrarsi “troppo”,
    – sul rischio di non fare niente per paura di sbagliare,
    – sul non preoccuparsi troppo se si sbaglia, ecc…
    ma non sono d’accordo:
    – sul rifiuto di usare la ragione e sulla paura di essere etichettati come “poco spontanei” (perché questa è la moda); invece penso che l’amore sia innanzi tutto un atto della volontà libera e dell’intelletto (aiutato da tutti i sentimenti e le passioni che lo assecondano).

  53. Paola ha detto:

    Bene!
    Non la seguo su due punti.

    1. “rifiuto di usare la ragione e sulla paura di essere etichettati come “poco spontanei” (perché questa è la moda)”.
    A cosa si riferisce?

    2. “penso che l’amore sia innanzi tutto un atto della volontà libera e dell’intelletto (aiutato da tutti i sentimenti e le passioni che lo assecondano)”.
    Se penso alla mia vita fino ad oggi, alle scelte importanti, che poi sono i miei amori, coniuge figli vocazione all’OD scelte professionali, la mia volontà libera e il
    mio intelletto hanno giocato sì un ruolo ma non centrale se è vero che per lo più sono pazzie d’amore.
    Certo poi la ragione sostiene la fedeltà quando la pazzia d’amore si fa umanamente pesante da gestire …

  54. mauroleonardi ha detto:

    @Paola

    Dio è amore e quando amiamo siamo con Dio. Cercare di tradurre questa verità semplice ma terribile con parole e concetti è impossibile. È come disegnare le tre dimensioni sulle due dimensioni. Un po’ ci si riesce: un po’, con degli espedienti, inventando la prospettiva.
    Ma la realtà è sempre ben altra.
    Grazie di essere su questo blog.

  55. Onda ha detto:

    Anch io concordo che nell innamoramento la ragione C entra poco,nel senso che ci si innamora e basta,non si pensa,è qualcosa di chimico,inspiegabileè l amore come dice don Mauro,poi la ragione subentra in un secondo momento,pero l Amore ha le sue ragioni che la ragione non conosce diceva una frase famosa.Cio che penso è che in ogni amore sano e buono C è Gesù!
    @DonSergio razionalizzare l amore,è brutto,mi sembracome andare al supermercato a scegliere il petto di tacchino più tenero.Scusi razionalizzare i sentimenti proprio no.Questo intendeva?

  56. Onda ha detto:

    Di certo gli amori impossibili,nella storia sono i più grandi,proprio perché la ragione non va con i sentimenti tanto d’accordo.Don Sergio non si scandalizzi,non fraintenda.

  57. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ Paola e @ Onda
    Io non so a cosa pensate quando dico che non si può mettere da parte la ragione…
    Faccio un esempio:
    Se un vostro figlio si ammala, voi gli date con molto amore la prima cosa che vi viene in mente? Non andate forse da un pediatra per sapere di che cosa ha bisogno? Per procurarselo e darglielo poi con amore? Questo intendo con usare la ragione per amare.

  58. Sergio Fumagalli ha detto:

    @ don Mauro
    “Quando amiamo siamo con Dio” è una bella frase, ma il punto è di sapere “quando amiamo” o quando ci illudiamo che stiamo amando.

  59. Marco ha detto:

    @Sergio Fumagalli
    Sono d’accordo con questo commento.
    Gli amori surrogati e apparenti sono numerosissimi e numerosissimi sono gli esempi che potrebbero farsi ma soprattutto credo tutti noi ne abbiamo in qualche modo fatto esperienza.

  60. mauroleonardi ha detto:

    Poiché i contributi alla categoria di Amoris Laetitia sono moltissimi e cresceranno, suggerisco di utilizzare il forum nel suo thread Amoris Laetitia. In ogni caso, quando un articolo esce dalla Homepage viene tolta la possibilità di commentare e diventa possibile scrivere solo sul forum in Amoris Laetitia.
    Grazie!