Articoli / Blog | 29 Novembre 2016

L’Huffington Post – Le differenze tra Oreste di Casalbruciato e Lapo Elkann

Lapo Elkann, quello della famiglia Agnelli, è quello che è, ha fatto quello che ha fatto e lo sanno tutti. Oreste, quello di Casalbruciato, la periferia di Roma dove io abito, quello che combina ce lo dice la sua faccia. Che dimostra settant’anni ma non ne ha più di cinquanta: trent’anni di sieropositività sul groppone e vivere solo con la pensione sociale ti riduce come ti riduce.

Anche Oreste, come Lapo, è quello che è e ha fatto quello che ha fatto e lo sanno tutti, ma le somiglianze finiscono qui. Lapo, dopo aver fatto quello che ha fatto, sparisce in qualche luogo protetto e la sua vicenda viene gestita dalle autorità americane e da un laconico comunicato stampa della famiglia Agnelli. Oreste è qui che gira per il quartiere e ieri mi ha chiesto 70 centesimi per un caffè e siccome i soldi non glieli davo siamo andati assieme al bar e così mi ha raccontato la sua storia di malato a regime di pensione d’invalidità.

Anche Oreste è laconico come la famiglia Agnelli. Ma non perché neghi spiegazioni che la gente si aspetta o perché non trova giustificazioni da dare, ma perché la sua faccia parla e comunica già abbastanza. I commenti della gente su Lapo li leggi sotto gli articoli e sono scandalizzati, arrabbiati, picchiano forte su di lui e sul suo nome: i commenti su Oreste non ci sono.

Lapo Elkann – fa paura dirlo – rappresenta l’Italia ed è questo il motivo per cui la gente mena duro. Ha un nome che è il cognome del nostro paese sia per la sua storia familiare che per la sua storia personale: la Fiat 500 è diventata di nuovo, nel mondo, la macchina degli italiani grazie a lui. È tra le figure affermate dell’imprenditoria “giovane” dello stivale e quando fa un viaggio all’estero posta su Instagram che va a New York “in cerca di nuovi progetti creativi”. Per questo la gente si arrabbia con Elkann. Perché quando sei famoso – ricco e famoso – tutto quello che sei non è solo privilegio, ma anche responsabilità e Lapo pare esserselo dimenticato.

Oreste le combina meno grosse di Lapo, ma non è per questo che la gente non si arrabbia con lui: la storia di Oreste è senza commenti perché la sua storia non interessa a nessuno. È una storia da 70 centesimi, non è da prima pagina. È una storia che è una storia solamente se vuoi incontrarla. È una storia se ti fermi ad ascoltarla. Per questo l’ho scritta qui: per far venire voglia di fermarsi ad ascoltarla. Perché vi lascio Lapo e mi prendo Oreste.

Tratto da Huffington Post

Qui la versione in inglese del medesimo articolo