L’angolo del teologo – Amore vero e amore disordinato
Nei giorni scorsi parlando dell’amore disordinato, avevo affermato che: “il problema c’è quando si mescolano volutamente le due cose, sia l’amore vero che l’amore disordinato, o peggio si vuole che siano alla fine la stessa cosa, senza aiutare le persone a discernere”. Forse l’affermazione troppo sintetica poteva essere fraintesa, poiché per disordine intendevo il disordine morale che ogni persona che voglia agire rettamente dovrebbe impegnarsi ad evitare prima di compiere un’azione, comunque vorrei proporre queste considerazioni che penso chiariscano meglio il tema.
Provare un’emozione non è qualcosa di moralmente buono o cattivo per sé stesso (Cfr Tommaso d’Aquino, Summa Theologiae I-II, q. 24, a. 1). Incominciare a provare desiderio o rifiuto non è peccaminoso né riprovevole. Quello che è bene o male è l’atto che uno compie spinto o accompagnato da una passione. Ma se i sentimenti sono alimentati, ricercati e a causa di essi commettiamo cattive azioni, il male sta nella decisione di alimentarli e negli atti cattivi che ne conseguono.
Sulla stessa linea, provare piacere per qualcuno non è di per sé un bene. Se con tale piacere io faccio in modo che quella persona diventi mia schiava, il sentimento sarà al servizio del mio egoismo. Credere che siamo buoni solo perché “proviamo dei sentimenti” è un tremendo inganno. Ci sono persone che si sentono capaci di un grande amore solo perché hanno una grande necessità di affetto, però non sono in grado di lottare per la felicità degli altri e vivono rinchiusi nei propri desideri. In tal caso i sentimenti distolgono dai grandi valori e nascondono un egocentrismo che non rende possibile coltivare una vita […] sana e felice.
Don Sergio Fumagalli è nato nel 1957 ed è diventato presbitero il 21 maggio 2005. Attualmente è vicario nella Parrocchia di San Giovanni Battista in Collatino a Roma. Ha un suo sito
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