Blog / Stefania Perna | 08 Novembre 2016

Le Lettere di Stefania Perna – Lettera aperta a don Mauro

Parto da una risposta di don MauroNon capisco invece perché un articolo come quello di Alessandro Gilioli dovrebbe scoraggiarci dalla nostra “mission” (intendo cioè la mission del blog). Ci sono almeno due grandi generi di risposta alla questione che tu poni. La prima è che molto spesso le cose che riguardano una Chiesa bimillenaria sono molto complesse per cui è normale che si dica per esempio “adesso il Papa dice che la Chiesa è contro la pena di morte, anzi è contro l’ergastolo ma non è vero perché per secoli è stata a favore: io sono ateo e sono contro la pena di morte ma ha ragione chi è contrario al Papa quando condanna non solo la pena di morte ma anche l’ergastolo perché la dottrina cattolica è un’altra”.
Pensa per esempio alla questione del fondamentalismo.
Papa Francesco dice “in tutte le religioni ci sono fondamentalisti, anche noi cattolici ne abbiamo” e qualcuno replica: “in realtà il fondamentalismo è l’unico modo di essere cristiano.
San Francesco era un crociato ed era un fondamentalista.” Proprio questa complessità dà ragione dell’esistenza del blog perché solo dove c’è dialogo è possibile rappresentare “il poliedro” come ama dire Papa Francesco.
Aggiungo che il fine del blog non è solo il dialogo tra tematiche “religiose” ma è proprio contribuire a creare una cultura del dialogo, del rispetto, della relazione.
Il Papa ha recentemente convocato in Vaticano un convegno su lavoro, casa e acqua : chi avrebbe detto fino a poco tempo fa che queste sono tematiche religiose? o forse la domanda è ancora più radicale: esistono tematiche “religiose” o in verità esiste solo l’uomo e le tematiche “umane”?

Analizzo 3 punti:
1) LA MISSION
Io non so se questo blog abbia una mission, ma spero di no. Perchè se ne esce confusi. E quindi….che mission sarebbe, confondere?
Voglio sperare che nessun sacerdote cattolico voglia confondere gli altri, come missione!!!
Le sue risposte ad es, sono talmente confuse (“adesso il Papa dice che la Chiesa è contro la pena di morte, anzi è contro l’ergastolo ma non è vero perché per secoli è stata a favore: io sono ateo e sono contro la pena di morte ma ha ragione chi è contrario al Papa quando condanna non solo la pena di morte ma anche l’ergastolo perché la dottrina cattolica è un’altra”.)…che sono sicura che molti le hanno dovute rileggere tre volte prima di capirne il senso.
Il cristianesimo non è forse per i piccoli ed i semplici? Perchè su questo blog, pare di essere davanti al quarto grado della complicazione? Essere cristiani è una roba da mal di testa o da povertà, sobrietà, semplicità…etc etc?

2) IL POLIEDRO
Il poliedro può essere interessante ed anche affascinante, finchè si (perde’?) tempo a discutere e ad osservarne i lati. Spettacolo!
Luci variamente riflesse! Ok. Ma poi, per scendere nell’azione, uno deve per forza scegliere di essere un lato, non potendo essere tutti insieme!
E quindi se per me o per X, il fondamentalismo è l’unico modo di essere cristiano…lei ed il suo blog, devono rispettare tale posizione, che non è altro che uno dei lati del poliedro.
Che sarebbe un poliedro senza uno dei suoi lati? come si reggerebbe un ponte, se si danno mazzate ad uno dei suoi due punti di appoggio?
Sentirsi fondamentalisti ( ovviamente non contro le persone, ma nel mettere a fondamento di tutto la fede, nel parlarne come quasi unico argomento etc etc) è la molla che rende me o X, operativi. Ascetici. Felici di essere credenti. Pieni di gioia e fierezza per quel pochino di fede che il Signore e persone buone intorno hanno loro donato. Lei non ha diritto di distruggerla con articoli al vetriolo!

3) LE TEMATICHE RELIGIOSE
Questo è il punto più tragico: quelle che lei elenca , sono tematiche di interesse umano. Sono soprattutto le tematiche di incontro tra tutti gli uomini a prescindere dalla loro fede religiosa. Posso parlare di lavoro, acqua e pane anche con un indù, un musulmano, un ateo. Quindi fa benissimo il papa a cercare, come dire, un tavolo di argomenti comuni.
Ed insieme, si faranno cose grandi, di cui il Padre dei cieli sarà felice.
Ma esisteranno sempre delle tematiche religiose, altrettanto importanti. Magari meno “ operative”: ma ugualmente comuni a tutti. Sulle quali forse, tocca articolare discorsi non tanto al papa, ma a sacerdoti come lei, impegnati nel virtuale…. e ad ognuno di noi laici, che raggiungiamo tante persone e posti.
Quali sono questi temi? sono quelli eterni, cioè intramontabili.
La vita, la morte, il male, l’aldilà, la sofferenza, i limiti, il passare del tempo etc….che luce getta la fede cattolica su questi temi? Illudersi di vivere solo di cose materiali pur sacrosante, pur fatte benissimo, alla fine non paga. Quando anche tutti avessero lavoro, casa e acqua….questo non annullerebbe i tradimenti, le sofferenze, la morte. L’uomo, anche il più ateo, ha comunque dentro delle istanze che il benessere esterno, non riesce a saziare.
Esistono tematiche squisitamente religiose. Che toccano tutti , almeno in qualche momento della vita.
Ed è su questi temi che si “ gioca” il valore e il significato della religione.
Di qualunque religione.
Anche se la nostra, essendo rivelata e avendo alla base la resurrezione, può davvero avere una Parola grande e diversa da ogni altra religione.
“Questa è la nostra fede e noi ci gloriamo di professarla”. Sarebbe bello se oggi molti riscoprissero questa “ gloria” nella loro vita. Grazie anche ai blog di sacerdoti molto appassionati di Gesù oltre che dell’uomo!

PS Può anche non pubblicarla, ma leggersela magari si…

Stefania Perna, laureata in lettere classiche , docente di ruolo e diplomata in pianoforte superiore , ha al suo attivo varie pubblicazioni.
Come critico musicale, ha scritto articoli per molte riviste, curato guide all’ascolto , pubblicato un saggio” La Vestale di Mercadante: approdo romantico di un mito neoclassico” digitalizzato anche nell’università americana di Michigan.
Ha poi conseguito un dottorato sulla letteratura cristiana antica, occupandosi in particolare di s Ambrogio, presso l’università della città in cui vive con il marito e 3 figli.
Come credente, fortemente convinta della necessità di “dare ragione della speranza cristiana”, ha scritto un libro che ha avuto rapida e grande diffusione:“50 preghiere per cercatori di speranza” edizioni Effatà 2013, ha appena pubblicato un secondo libro “Strada facendo: tutti sogni o tutti segni?” Edizioni Cantagalli. Ha inoltre pubblicato a maggio per le edizioni Áncora, il “Diario di Elena” ed ha collaborato con altri autori ad un libro il cui ricavato andrà in beneficenza, dal titolo “Dimmi qualcosa di bello “. Stefania crede molto anche nella possibilità delle amicizie virtuali e della evangelizzazione via web.