Articoli / Blog | 20 Ottobre 2016

MIO n.41/Un prete per chiacchierare – La pausa è sacrosanta

Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e abita a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice sito accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su internet su The Huffington Post e su ilsussidiario.net. Il suo blog si chiama Come Gesù. Il compenso di questa settimana va ad un ragazzo di 19 anni senza lavoro del Gambia
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Sono sposata da 10 anni, ho 2 figli, un lavoro pesante e ho bisogno di avere miei spazi. Mi prendo una domenica al mese con le amiche. Per un giorno siamo irraggiungibili da tutti. Mia sorella mi critica e dice che la famiglia deve essere unita la domenica e comunque non è bello scappare. Io scherzo e le dico che allora andrò di giorno feriale. Anche se non cambierò idea mi pesano i suoi commenti. Io credo che pensare a me sia anche pensare alla mia famiglia, cosa ne dice? Rosa di Battipaglia
Sai mi capita spesso di sentire racconti simili. Donne casalinghe che mi dicono che la loro pausa caffè è vista dalla gente come una comodità mentre invece per le donne che lavorano in ufficio è un sacrosanto momento di pausa. Gli uomini poi giocano a tennis il sabato “perché dopo una settimana sotto pressione ci vuole uno scarico” mentre le loro mogli a casa il sabato e la domenica cercano di recuperare tutto quello che la settimana lavorativa si è portato via.
Io penso Rosa che tu sola sai cosa significa nella tua vita quella pausa e siccome la tua vita è anche quella della tua famiglia – marito e figli compresi – mi sembra ovvio che avrai saputo inserire quello “spazio”nella vita della tua famiglia. Ogni famiglia ha la sua domenica, cioè il suo giorno di casa e di abitudini casalinghe personali. La vostra ha l’abitudine della mamma fuori di casa una domenica al mese.

Inizia il tam tam materno familiare delle attività dopo scuola. Sia per motivi economici che per una scelta ponderata, io e mio marito, abbiamo deciso di ridurre drasticamente le attività pomeridiane. Vogliamo rivalutare la sana noia dei pomeriggi in casa. La nostra generazione è sopravvissuta senza frequentare mille corsi e sport e non mi sembra si sia venuti su male. Cosa ne pensa? Francesca di Roma
Quando ero giovane io c’era un tessuto sociale che si è perso. Oggi spesso le strade sono pericolose, i parchi off limits, oratori e scout risentono della crisi dei giovani che se ne dovrebbero occupare. Le mamme prima stavano a casa e i mariti non avevano orari di dodici ore. Il risultato era che i ragazzi non erano mai soli. Oggi non è così. Visto che i ritmi di lavoro hanno inglobato spesso la famiglia, sistemare i figli è una priorità assoluta. Credo perciò che il “tam tam materno familiare delle attività dopo scuola” sia necessario per trovare un compromesso tra quel mondo che noi abbiamo vissuto e quello che viviamo oggi.

Lei ha fratelli e sorelle? Se si, si litigava a casa vostra? Io ho 4 figli e spesso a casa mia è tutta una discussione. Io non ne sono preoccupata. Sono adolescenti . trovano sempre il modo di fare pace o comunque di cedere un po’ uno e un po’ l’altro. Mia moglie ne fa una tragedia. Come se ci fosse un copione di famiglia perfetta.
Ho un fratello e due sorelle. Noi litigavamo il giusto. I più grandi, finché erano “più grandi”, avevano la meglio; i più piccoli a loro volta facevano capricci infiniti e spesso venivano accontentati scatenando le ire dei grandi. Insomma c’era sempre un motivo per litigare ma anche per far festa e spesso non si capiva se le urla nascessero dalle risate o dai pianti.
Comunque si la confusione era sempre molta. La perfezione non è di questo mondo. È una frase fatta ma è fatta bene perché è vero. Non esiste un copione: il rispetto non deve mai mancare e se mancasse ci si deve chiedere scusa e poi si va avanti. Perché se c’è una cosa che fa famiglia è che dove c’è casa non c’è giudizio, non c’è condanna, ma solo accoglienza e nuovi inizi.