Lettere di Renato Pierri – È giusto rifiutare il battesimo a chi lo chiede?
Don Sergio Fumagalli, vicario nella parrocchia di San Giovanni Battista in Collatino a Roma, scrive sul blog “come Gesù”: “Nel caso del battesimo, la Chiesa (in particolare nel canone corrispondente del Codice di Diritto Canonico) ritiene sufficiente una disposizione meno stringente: l’impegno a far sì che il bambino sia educato nella fede della Chiesa”. E se l’impegno non c’é, oppure è evidente che l’impegno è fasullo? Se ne dedurrebbe che il sacerdote può rifiutarsi di somministrare il sacramento. Don Sergio riferisce la posizione della Chiesa riguardo alla somministrazione del sacramento ai bambini, ma non dice se in cuor suo ritiene giusta tale posizione, vale a dire se sia giusto in alcuni casi negare il battesimo. Io non posso sapere che cosa farebbe Cristo qui e ora, qualora genitori miscredenti gli chiedessero di battezzare il loro bimbo, però immagino che non manderebbe via il bambino. Credo che molti sacerdoti pensino alla stessa maniera. Trascrivo da Nuova Sardegna del 18 luglio 2005: «Cagliari. Da un mese e mezzo è regola generale: nessun sacerdote può negare o rinviare il battesimo di un bambino. Se i genitori glielo chiedono, il parroco deve sempre portare davanti al fonte battesimale il neonato, qualunque sia la sua situazione familiare. Lo dice la nota pastorale ‘Il parroco e la parrocchia”, pubblicata dall’arcivescovo Giuseppe Mani. La nota pastorale è una sorta di ‘vademecum” richiesto dai preti ‘per avere un punto di riferimento giuridico – scrive monsignor Giuseppe Mani nella presentazione – e sapere cosa fare e come si deve fare”. D’ora in avanti, dunque, non ci saranno divorzi, separazioni o convivenze di papà e mamma a impedire l’amministrazione del primo dei sacramenti dell’iniziazione cristiana. Il bene dell’anima da sempre prevale su tutto, anche sulle vicende – inaccettabili per la Chiesa – dei genitori… ‘Perché succede più di quanto non si creda – aggiunge un altro parroco – che il battesimo inauguri una vita nuova per la famiglia. Papà e mamma a lungo conviventi, ritornati in chiesa per far battezzare la loro creatura, iniziano, spesso, un cammino che li porta a celebrare il matrimonio religioso. Noi preti dobbiamo fare la nostra proposta poi chi opera è il buon Dio. Diamogli il tempo di lavorare”». Questi sacerdoti avrebbero battezzato il figlio di Nichi Vendola senza pensarci su due volte, come ha fatto don Natalino Di Rienzo. Papa Francesco più volte si è espresso chiaramente: “Non rifiutate mai il battesimo a chi lo chiede. Con il battesimo porterete nuovi fedeli al popolo di Dio”.