
Il diario di Paci – 146. Delle scarpe bellissime
Ho trovato delle scarpe bellissime.
Era l’ultimo numero.
Il mio.
Un prezzo piccolo.
Te lo volevo dire, Gesù mio.
Me le sono messe.
Così le vedi.
Sono davanti a te.
Ti amo.
Grazie per le scarpe.
Oggi il prete ha detto questa frase dalla bibbia.
“Pose la faccia sulla mia faccia, la bocca sulla mia bocca, le mani sulle mie mani” 2Re 4,34).
Il prete ha detto che la bibbia, l’antico testamento, è difficile da leggere.
Che il modo di parlare è diverso.
La costruzione è diversa.
E che ora ci spiegava che voleva dire.
Secondo me, no.
Cioè, no, proprio.
Gesù pure parlava così nel vangelo.
E Gesù nell’antico testamento non parla.
Parla solo nel vangelo.
E parla uguale.
Perché l’amore è sempre la stessa parola.
Ripetuta.
Dice il prete che l’amore è ricco, che chi ama è ricco.
Non è vero però.
L’amore è come questa frase che ha letto.
È tutto ripetuto.
Poche parole.
Non è colpa che è un libro antico, un altro modo di parlare.
È che l’amore è proprio povero.
Povero di parole.
Povero di sentire.
Povero di tempo.
Povero.
Mi rende povera, nuda, senza casa, senza pure me stessa.
Poi lo spiego.
Però la frase è vera.
È amore.
Non è una costruzione antica con parole antiche.
È che l’amore è tutto ripetuto.
Tutto un ripetersi di faccia sulla faccia.
Di bocca sulla bocca.
Di mani sulle mani.
René.
Tu dici hai tutto.
Tu dici ti ho dato tutto.
Si, ci torno su questa frase.
Perché vuol dire che non hai capito.
O che hai capito ma non ami.
Non ci arrivi a me dandomi tutto.
Facendomi tutto.
Facendomi fare tutto.
Non ci arrivi a me.
Sono povera perché ho solo chi mi ama.
Non c’è nessuna cosa che mi interessa.
Solo chi mi ama.
Se ho qualcosa.
Le scarpe a prezzo piccolo.
Sono per amore.
Sono felice.
Sono un regalo di chi mi ama.
Pure le scarpe mi parlano di Gesù, che lo amo.
Che mi ama.
Renè.
Che faccia ho?
Che sapore ha la mia bocca?
Sono calde le mie mani?
Tu mi fai tutto.
Ma lo dice pure Dio.
Dio lo dice.
Povera.
Poche cose da fare.
Faccia su faccia.
Bocca su bocca.
Mani sulle mani.
Si ama così tutti, tutto.
Gesù parla così.
Io cenerò con te, tu con me.
Io abiterò con te, tu con me.
Ora non me lo ricordo precisamente come dice ma nel vangelo, c’è.
L’amore è tutta una ripetizione grammaticale.
E’ tutto una stare faccia a faccia.
Ripetuto.
Tutto povero.
Poche cose ripetute all’infinito.
L’amore non è infinite cose da farsi.
L’amore è infinito farsi l’amore.
Dio mio.
Gesù mio sono davanti a te.
Che desiderio.
La pancia come un cuscino.
René, tenta di amarmi.
Tenta.
Lo sai quanto amore c’è in un tentativo?
Tantissimo.
L’amore consumato, l’amore completo non esiste ora.
Tenta.
Innamorami di tentativi.
Girami almeno.
Gesù fa così con me.
Gode, si innamora dei miei tentativi di amarlo, di amare.
Miei tentativi.
Io e lui godiamo dei miei desideri.
Faccia a faccia sempre.
Non vuole che io faccia bene.
Sono capace solo di desiderare bene.
Vuole solo.
Sempre.
Che io sia qui.
Girata verso di lui.
Renè?
Mi vedi?
(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
“Il diario di Paci“ sono 153 brani in poesia che sono stati pubblicati integralmente nel romanzo “Il diario di Paci – L’amore non basta per amare” per Amazon. “Il diario di Paci” è inoltre all’origine del romanzo “Una giornata di Susanna” (Cooper, 2018) acquistabile online e in tutte le librerie.
Paci è un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.