L’Huffington Post – Il colore del terremoto ad Amatrice. Di notte, vigliacco come sempre
Terremoto. Abito a Roma e non l’ho sentito. O forse sì ma era solo un rumore tra tanti: di vento, di tapparelle, di qualcuno rumoroso. Poi ti svegli e trovi le chiamate, i whatsapp, i messaggini, e non capisci. Vai su internet e capisci. Un terremoto ha devastato una zona d’Italia vicino a te. Cominci a pensare a chi c’era da quelle parti, a chi hai lì in vacanza.
I terremoti arrivano sempre di notte e al buio. Mentre dormi. Vigliacchi. Non so se statisticamente sia vero ma nella mia storia, nei miei ricordi, è sempre così. Per me questi disastri sono sempre accaduti di notte. Immagino le vittime che hanno i vestiti in fondo al letto o sulla poltrona e sono in pigiama e tutto balla e tutto è buio. E sono nudi. E sono indifesi.
E tu pensi a chi hai lì, e che lì non hai nessuno. O forse no perché c’era quell’amico che andava in vacanza, dove andava?, mannaggia andava proprio lì. Anzi no, il nome era simile. E allora respiri. E poi ti vergogni di essere così egoista.
Però se senti un botto ti alzi e vai a vedere i tuoi figli che sono in un’altra stanza dove è tutto buio. E ti sembrano lontanissimi e più indifesi. Quando è notte, arrivano le ansie, le paure, che sono come le ombre e mano a mano che cala la luce si allungano, mostruose.
È difficile scrivere mentre altri corpi vengono estratti, altri vengono salvati, curati, riconosciuti; mentre arrivano le foto del prima e del dopo terremoto.
Quanto siamo fragili. Sarà che dire casa è dire tutto per un uomo e che i calcinacci invece hanno tutti il medesimo colore. Le case hanno tutte un loro colore, una loro diversità, un tetto rosso, una parete gialla. Invece i calcinacci sono tutti uguali. Ad Amatrice come in Friuli o L’Aquila o l’Irpinia. I muri colorati di una via ora sono un ammasso uniforme e informe di morte.
Scrivere mentre si contano i corpi è difficile. Bisogna lasciare spazio sulla Salaria sapete? Per chi abita a Roma, meglio non prendere la Salaria perché va da quelle parti e devono passare i soccorsi.
Bisogna dare spazio. Lasciare spazio. Rimanere a casa.
Le vacanze sono finite.