Articoli / Blog | 28 Giugno 2016

IlSussidiario.net – Se i giovani ricchi e colti erano per il remain, perchè non hanno votato?

Brexit. I giovani erano di più, erano per il Si però hanno vinto i No. Perché? Perché la maggioranza dei giovani, di quelli che studiano, di quelli ricchi, di quelli della City, di quelli di Oxford e Cambridge erano per rimanere ma non hanno votato. E chi non partecipa, perde. Ecco perché l’importante è partecipare.  Dati? Tra i 18 e i  24 anni  il 36 per cento ha votato; tra i 25 e i 34 anni il 58 %; tra i 35 e i 44 il 72%; tra i 46 e i 54 il 75%; tra i 55 e i 64 l’81%; oltre i 66 anni, l’83% . Li ho messi tutti perché a volte i numeri sono quelli che fanno capire tutto. Come mai questa crema di gioventù, questo fervore di studi, questo intraprendere di capacità lavorativa, di mille capacità, ha portato i giovani inglesi a non votare? Faccio l’ipotesi brutta, la peggiore che mi viene in mente: perché vanno a votare solo le persone qualunque. Chi pensa, chi ha accesso nelle stanze dei bottoni, che fa parte dell’oligarchia ricca e think tank, non si sporca le mani con l’inchiostro della cabina elettorale. Che vadano a votare gli straccioni delle campagne, quelli con i capelli bianchi. Io ho le leve del potere finanziario, faccio parte del serbatoio di pensiero very british e, perché no, mondiale. Faccio le analisi e so prima degli altri dove gli altri stanno andando, quindi perché mi devo spostare? Saranno loro a venire da me. Solo gli straccioni vanno a votare.

Brutta storia, insomma. Perché nelle nostre storie nazionali il diritto di voto non è piovuto dal cielo. Nasce da lotte politiche che hanno conosciuto anche le barricate di strada non solo quelle dei banchi del parlamento. Se poi pensi al voto femminile ti vengono i capelli dritti. Se tutto questo i giovani ricchi e benpensanti non l’hanno capito, la lezione della Brexit farà loro del gran bene. Forse è troppo popolare, proletario, di massa, andare a votare? Parlo per loro ma penso anche alla nostra intellighenzia che pochi giorni fa, per le trivelle, invitava ad andare al mare. Non c’entra nulla, è un discorso diverso? E quelli che hanno detto agli elettori di non votare al ballottaggio? Sono poi così diversi dai giovani snob che invece di votare si sono ritirati nei loro club o in qualche brumosa campagna?

Vado fino in fondo nel mio pensar male: credo che molta responsabilità l’abbia anche la convinzione che nulla cambierà mai perché il popolo è massa informe che nulla può nelle stanze dei bottoni e se noi, a tavolino, abbiamo pianificato un certo andamento, le cose andranno come diciamo noi.

Finché penseremo che le stanze di chi governa siano come i privè di certe discoteche estive in cui entrano solo pochi vip selezionati all’entrata, allora vivremo riempendo curriculum con righe dorate per dare la scalata alle stanze in alto, quelle di quelli che contano. Il mondo è di chi se lo piglia dicono alcuni. Frase bella se vuol dire che saliamo in cordata verso il futuro, dove il lavoro è servizio oltre che carriera. Frase terribile se vuol dire che il mondo è di quei pochi che se lo pigliano e allora corro non per partecipare e per vincere ma per prendere il posto giusto. Forse ora quei giovani lo hanno capito. Se non ci metti la X, ci perdi la faccia e torni a casa. Il popolo con una matita in mano non è massa ma scrive il futuro.

 

Tratto da Ilsussidiario