Blog / Renato Pierri | 17 Giugno 2016

Lettere di Renato Pierri – Trattare con delicatezza gli omosessuali significa discriminarli

Poiché ho fatto notare all’amico prete e scrittore Mauro Leonardi che non è opportuno dire ad un omosessuale che deve essere trattato con delicatezza, lui mi ha risposto: “In linea astratta è come dici tu, Attilio, ma poiché di fatto le persone omosessuali sono discriminate è necessario per esse una particolare attenzione delicata”. E così ho immaginato la scena seguente, tra un alunno e il professore di religione.

“Ragazzi, Carlo, il vostro compagno lì nell’ultimo banco, è omosessuale come lui stesso vi ha fatto capire. Quindi, raccomando a tutti di trattarlo con compassione e delicatezza, com’è scritto chiaramente nel Catechismo della Chiesa cattolica al paragrafo 2358 ”.

“Mi scusi, professore, ma io, essendo una persona come lei e come i miei compagni, voglio essere trattato come tutte le persone: se tutti i miei compagni devono essere trattati con delicatezza e anche lei deve essere trattato con delicatezza e magari anche il preside, allora anch’io voglio essere trattato con delicatezza”.

“Perdonami, Carlo, facevo questa raccomandazione ai tuoi compagni poiché spesso gli omosessuali sono discriminati e quindi, poverini, è giusto siano trattati con compassione e delicatezza”.

“Insomma, professore, lei mi discrimina, poiché qualche sciocco o molti sciocchi mi discriminano? Non sarebbe più giusto che lei raccomandasse di trattare con asprezza gli sciocchi che mi discriminano? Perché non discriminare loro anziché discriminare me?”.

Attilio Doni

P.S. Ovviamente il “discriminare” di cui parla Carlo nei suoi riguardi, ha il significato di “fare una differenza”.

 

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