Intelligonews – Intervista a Mauro Leonardi. “Un bambino autistico può fare la prima comunione”
Un bambino autistico può fare la prima comunione? Un divorziato risposato può confessarsi e ricevere l’Eucaristia in casi particolari?
La prima questione è stata sollevata dal sottosegretario all’istruzione Davide Faraone che ha denunciato il caso del bambino autistico di Rometta in provincia di Messina che si sarebbe visto negare dal parroco la prima comunione non essendo nelle condizioni di comprendere il valore del sacramento.
Intelligonews ha chiesto a Don Mauro Leonardi, sacerdote e blogger sull’Huffington Post, di offrirci la sua riflessione e anche di rispondere a qualche polemica che si sta sollevando…
Don Leonardi, secondo lei ha fatto bene il sacerdote siciliano a non ammettere il bambino autistico alla prima comunione?
“Risponderei alla domanda con un’altra domanda: chi può sapere quando una persona è degna di ricevere la comunione? E poi ancora: quanti di noi sanno realmente che cosa è l’Eucaristia comprendendone fino in fondo il significato? Chi pensa che l’Ostia consacrata sia soltanto un semplice pezzo di pane e niente di più è chiaro che non possa ricevere la comunione. Però è altrettanto vero che la comunione solitamente viene impartita anche a persone che non possono effettivamente comprendere ciò che stanno ricevendo, penso ad esempio ai malati di Alzheimer. Ci sono tantissimi tipi di autismo. Uno dei modi per curare la persona autistica è anche quello dell’inserimento nella vita normale. Impedirle di fare la prima comunione certo non lo aiuta”.
Quindi mi pare di capire che non esista una norma specifica sull’argomento. Il parroco può agire con discrezionalità?
“Il confine lo ripeto è molto sottile, perché se andiamo a fondo chi davvero è in grado di comprendere fino in fondo il significato della comunione? Sarebbe grave se la prima comunione fosse stata negata dopo che il bimbo autistico ha svolto il corso di preparazione. Ora io non conosco nei dettagli la questione, ma quando un bambino frequenta il catechismo poi ha diritto di farla. Se ciò gli viene negato questo allora è molto grave. Però sì, il sacerdote può decidere se un bambino è pronto o meno, anche se la decisione certo è sempre discutibile”.
Fa discutere i social anche la comunione che sarebbe stata impartita a Silvio Berlusconi prima dell’intervento chirurgico a cuore aperto, dopo la confessione. Come lui tanti altri, in base a quale regola scritta o non scritta possono farlo anche alla luce dell’Amoris Laetitia?
“Se Berlusconi si è confessato e il sacerdote gli ha dato l’assoluzione aveva tutto il diritto di fare la comunione. La domanda semmai è un’altra: essendo già stato un divorziato risposato, Berlusconi, ma come lui qualsiasi altra persona nelle sue condizioni, poteva essere confessato? A questa domanda può rispondere soltanto il sacerdote. Se ha ritenuto di dover procedere in questo modo senza dubbio avrà avuto le sue ragioni. Non sta a noi giudicare”.