LUISS Creative Business Center – Il rischio del romanzo “a tesi”: l’ispirazione e l’attesa
Martedì 7 giugno, dalle 11.30 alle 13.00 ho tenuto insieme a Virginia Piccolillo del Corriere della Sera, un incontro su L’ispirazione e l’attesa nella scrittura creativa. Qui di seguito l’audio con un paio di foto. Purtroppo, per motivi di privacy, non è stato possibile fotografare la platea composta da una quarantina di persone. Ha introdotto e organizzato l’incontro Maurizia Sereni. In fondo al post la scaletta che avevo preparato per l’incontro
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Il rischio del romanzo “a tesi”: l’ispirazione e l’attesa
1. Cosa ho fatto
– Ho scritto sei libri: tre saggi (Mezz’ora di orazione, Come Gesù, Il Signore dei Sogni) e tre romanzi (Quare, Abelis, Una giornata di Susanna – in corso di stampa con Cooper)
– Collaboro in modo organico con L’Huffington Post, METRO; Ilsussidiario.net, MIO (settimanale di gossip), FaroDiRoma (un quotidiano online area vaticano)
– Tutto ciò confluisce nel mio blog Come Gesù, costruito in modo da favorire la discussione sui diversi argomenti
– Con questo intervento voglio guardare a quell’importantissima parte della scrittura creativa che è la maturazione dell’ispirazione. Cioè quel lavoro che permette all’ispirazione di passare dal istante iniziale – la cui genesi è in gran parte misteriosa – al divenire l’anima di un’intera storia: al permeare di sé, cioè, il momento culminante, le scene che seminano l’evento dinamico e così via. Robert McKee, in Story, descrive questo lavoro, che è il più lungo dell’intera stesura, dicendo che da una parte della scrivania dell’autore crescono dei mucchietti di cartoncini dietro i quali sono scritte con semplicissime frasi le scene, dall’altra “giorno dopo giorno cresce sull’altro lato della sua scrivania una grossa pila di carte costituita dalle biografie, dal mondo immaginario e dalle sue vicende storiche, dalle annotazioni tematiche, dalle immagini, persino da frammenti relativi al vocabolario e all’idioma” (Story, p. 454)
– Se questo è il punto di vista del mio intervento, il taglio è quello di guardare a uno dei più grandi pericoli che minacciano l’esistenza di una storia, e questo è l’intento moralistico: e cioè, quel “conflitto d’interessi” che spinge inconsciamente l’autore a far vivere i personaggi non secondo la loro vera natura ma secondo un’inconsapevole “morale”, una finalità esterna, un intento apologetico
2. Prete scrittore?
I preti scrittori sono pochissimi. Mi viene in mente: Luisito Bianchi, La Messa dell’uomo disarmato, (Sironi 2003)
Differenza tra saggio e romanzo: racconto bambini, gita, incidente; saggio sul razzismo
In realtà la tentazione di un racconto “a tesi” è sempre presente. I problemi che il prete-scrittore, o forse semplicemente lo “scrittore consapevole”, deve affrontare sono, oltre a quelli interiori del super-ego freudiano dell’interiorizzazione dei modelli di comportamento, anche quelli esteriori: per forze di cose da un prete ci si aspettano “certi scritti” e, se si adeguerà, troverà un mercato compiacente che lo leggerà: un mercato che dietro l’etichetta del “cattivo mondo dei non credenti” non saprà disinguere una buona storia o una buona scrittura, da un romanzo a tesi. Cercare, come faccio io di rivolgermi al mondo laico, signfica vincere una forza contraria, vischiosa, che vorrebbe tenermi dentro “un certo mondo cattolico” e, contemporaneamente, essere respinto da “un certo mondo laico”. Si può cadere sbagliare per eccesso o per difetto: esagerando cioè nel voler uscire dagli schemi, dall’ideologia, oppure scendere a più miti consigli scrivendo quello che ci si aspetta da me.
La soluzione, pare strano, è quella dell’amare davvero i personaggi di cui parlo. E, come accade nella vita, l’amore passa in primo luogo per il rispetto: non si amano tutte le persone che si rispettano ma si rispettano tutte le persone che si amano
Per questo motivo scrivo su media come HuffPost, METRO, MIO, cioè dove ci sono lettori laici normalmente privi di cultura religiosa. Il valore che cerco di veicolare è quello del rispetto (alcuni esempi). Affinare tecnica e sensibilità. Influenza dei social.
Es. HuffPost: Renzi, Salvini e la piccola storia in nero di Sayyid http://www.huffingtonpost.it/mauro-leonardi/matteo-renzi-matteo-salvini-immigrati-_b_10218386.html?utm_hp_ref=italyRenzi,
3. Video di A Beautiful mind
L’ispirazione è incarnata da John Nash (Russel Crowe), l’attesa da Alicia Larde (Jennifer Connelly) minuto 05.05 – 13.18
4. Discussione