
Il diario di Paci – 131. Paci e le distanze vicine
Sono giorni che sono silenziosa.
Modalità vibrazione.
Non è che non sento le cose, le persone, i fatti o le emozioni.
Anzi.
Le sento di più.
O forse le sento come prima.
Ma è solo che non parlo.
O meglio, parlo di meno.
O meglio ancora, parlo diverso.
Parole diverse.
Ieri mi ha irritata Stella.
Non mi ricordo nemmeno bene il perché.
Vuol dire che non era importante.
Sono io.
Modalità vibrazione.
Tutto quello che mi arriva, mi fa vibrare.
Subito.
E se sono sul bordo di una giornata.
Vibro e cado giù.
Come un telefonino sull’angolo di un tavolo.
Cado.
Sono giorni che la vicinanza diventa urto.
Come se le mie giornate si fossero ristrette e mi ci muovessi dentro con difficoltà.
Sbatto.
Mi ferisco.
Allora sto ferma il più possibile.
Non cerco le persone.
Lascio che mi cerchino.
E poi sono felice di sentirle, di vederle, di incontrarle.
Ma non le cerco.
Perché mi sento stretta e sbatto e mi ferisco e ferisco.
Sono giorni che sono non sintonizzata.
Come una radio che, giri la girella ma non trovi più la frequenza esatta.
La musica si sente, ma gracchia.
Le parole si sentono , ma graffiano.
E se sposti di poco la girella.
Perdi tutto.
Cambia tutto.
Mi sento così.
Le parole delle persone mi arrivano.
Le riconosco anche.
Ma non capisco che vogliono dire.
Le usano in modo diverso dal mio.
O a me così sembra.
Sono giorni che sono una borsa troppo piccola.
Una borsa che non capisco perché l’ho comprata.
Non mi entra quasi nulla di tutto quello che per me è indispensabile avere in borsa.
Avere addosso.
E poi mi ricordo che quella borsa non l’ho comprata ma me l’hai regalata tu.
Era in saldo, hai detto.
Ma non è della mia misura, ho pensato io.
Ci sono giorni così nella mia vita.
Silenziosi.
Vibranti.
Stretti.
Contundenti.
Non sintonizzati.
Giorni in saldo.
Ora mi alzo.
Smetto di scrivere.
Mi bevo un bicchier d’acqua.
Mi prendo un caffè.
Mando un messaggio a Stella.
Le parole scritte lasciano un margine.
Da riempire con quello che, a voce, non si ha da dire.
Un messaggio è un aiuto.
Mando un messaggio a Stella.
E uno a René.
Ho messo la tua borsa.
Due messaggi.
Come i saldi delle borse. Due al prezzo di uno.
Messaggi che non sono della misura giusta.
Ma va bene così.
La distanza a volte aiuta.
Perché a volte, da vicini, ci si ferisce.
A volte.
(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.