Blog / Renato Pierri | 01 Giugno 2016

Lettere di Renato Pierri – Remissione dei peccati. Gesù pensava ai suoi apostoli, non ai successori


Sul blog “Come Gesù” del prete e scrittore Muro Leonardi, Gigi (nome di fantasia) chiede: “Perché ancora oggi certi preti ancora non danno assoluzione per certi peccati andando di fatto a contrastare con le ultime affermazioni di Papa Francesco: “Dio perdona sempre, gli uomini a volte, la Terra mai”? Nel Vangelo di Giovanni troviamo: “Riceverete lo Spirito Santo: a chi rimettete i peccati, sono loro rimessi; a chi li ritenete, sono ritenuti” (Gv 20, 22 – 23). Giuseppe Segalla commentava: “A proposito di queste parole di Gesù, si pongono due problemi: 1) a chi viene dato il potere?; 2) a che cosa si riferisce? Al primo problema vengono date due risposte diverse: chi afferma che il potere sarebbe dato a tutta la Chiesa, rappresentata dagli apostoli; chi invece sostiene che il potere viene dato al solo gruppo apostolico degli undici (e ai loro successori)… E’ difficile però decidere se l’evangelista lo consideri un gruppo storico oppure simbolo di tutti i credenti. La risposta della tradizione va nel senso di poteri speciali dati agli apostoli e successori, anche se questo potere va visto all’interno della comunità ecclesiale.

Sul secondo problema, la diversità delle risposte è ancora maggiore: chi pensa al battesimo (= potere di accogliere o respingere chi chiede il battesimo); chi alla predicazione del vangelo come potere di rimettere i peccati (cfr 15,3) e chi al sacramento della penitenza (così anche il concilio di Trento)… Il potere di rimettere i peccati… è quindi un’espressione ampia che indica il potere di rimettere i peccati nella Chiesa come comunità di salvezza, di cui sono particolarmente muniti coloro che partecipano per successione e missione al carisma apostolico” (Giuseppe Segalla – Nuovissima Versione della Bibbia – Giovanni – Ed. Paoline).

Il mio modesto parere è che Gesù aveva una gran fiducia negli apostoli, sapeva che non avrebbero sbagliato nel rimettere e nel ritenere i peccati. Sapeva che avrebbero fatto tesoro dei suoi insegnamenti, e quindi pensava a loro, non pensava ai successori quando disse: “Riceverete lo Spirito Santo: a chi rimettete i peccati, sono loro rimessi; a chi li ritenete, sono ritenuti” . Il Signore non pensava a chi avrebbe condannato alla tortura e al rogo creature innocenti. Non pensava a chi un giorno si sarebbe permesso di cambiare arbitrariamente il sesto comandamento. Non pensava a chi di quel potere avrebbe approfittato. Sbagliando anche una sola volta, i successori degli apostoli hanno vanificato il discorso di Gesù. E di errori ne sono stati commessi e ancora oggi se ne commettono, nonostante lo Spirito Santo.

Carmelo Dini

IlPasquino

Politicamente corretto