
Il diario di Paci – 130. L’amore è come un ferro da stiro
Stella mi dice che succede di smettere di amarsi.
Per me è come quando smetti di stirare.
Tiri la spina e il ferro si spegne e si raffredda poco a poco.
E lo lasci dritto per non far cadere l’acqua per il vapore che è rimasto dentro.
Nel senso che anche le cose che hanno smesso di funzionare perché stacchi la spina, hanno bisogno di cure, di attenzioni.
Se no si rovinano e quando le riusi non funzionano più.
E siccome in Italia non esistono le persone che aggiustano, se rompi qualcosa poi la devi buttare.
Io, con te, Renè, faccio così; tu, così, non puoi farlo con me.
Perché tu non hai smesso di amarmi perché non hai neanche iniziato.
Ma invece io no.
Io, un po’, un po’ parecchio – ci credo sempre che se lo penso poi accadrà – lo desidero tantissimo.
Poi si innamorerà.
Poi l’amore verrà.
Poi cambierà.
Se mi impegno.
Se sto buona.
Se non rompo.
Cambierà.
Poi ad un certo punto mi sono spenta.
Ad un certo punto il fatto che non mi ami, ha staccato la spina al ferro.
Però René io ho continuato a proteggere, a rimanere, a continuare.
Cioè ho fatto come con il ferro da stiro.
Si è spenta la lucetta.
Ma non è che ho buttato il ferro.
Ho arrotolato il filo.
Messo dritto il ferro per non far uscire l’acqua dentro.
Poi sono andata al lavandino.
Ho smontato il ferro.
Perché se no si forma il calcare che tappa i buchi e poi quando lo riaccendi il vapore non esce più.
Ecco, René, tu pensi di essere più forte di me perché non ami.
Stai tranquillo.
Entri e esci da casa.
Da me.
E stai tranquillo.
E pensi che sei più forte.
Invece no.
Perché con l’amore non è una questione di forza.
L’amore quando c’è non va più via, non smette.
Al limite lascia un vuoto.
Ma i vuoti si riempiono.
Invece tu non ami.
Non c’è il vuoto, non c’è la ferita.
Nulla da riempire, nulla da rimarginare.
Perché non c’è nulla che è andato via, che ha fatto male.
Non c’è l’amore.
Non c’è l’amore.
E il nulla non è forte.
Renè quanta fatica costa non amare, quanta fatica il nulla.
Io soffro ma tu sei stanco.
Ora mi metto a stirare davvero.
Perché il ferro è diventato caldo.
E’ pronto.
Anzi, lo noto solo ora, la lucina del ferro non si spegne solo quando stacco la spina, ma pure quando arriva a temperatura l’acqua.
Quando è pronto.
Ora stiro.
Sono pronta.
Senza lucine, perché pronta, non perché spento.
René mi dispiace tanto di questa situazione tanto.
Vorrei raccontarti del ferro da stiro ma mi prenderesti per matta.
Gesù ti amo tanto.
Lo racconto a te.
Tu mi ami e capisci me.
Grazie.
(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.