Don Gennaro Matino – La Chiesa non sostenga il referendum sulle unioni civili
Non sarà certo un referendum contro le unioni civili a cambiare il corso della storia, ancor meno se quel referendum lo vuole la Chiesa o movimenti di matrice cattolica. Non dico che la Chiesa cattolica non debba o non possa rivendicare un suo spazio “politico” nell’agorà dei pensieri liberi per sostenere le proprie idee, come fa normalmente con grande disinvoltura, contrariamente a quanto detto dal Papa, ma ritengo che una ennesima e invasiva discesa in campo contro la legge, possa trasformarsi in un’ulteriore distanza tra il mondo in veloce cambiamento e la sua proposta, la sua idea di società e la sua concezione di coppia o di famiglia.
Certo non si vuole negare proprio alla Chiesa quella libertà di parola che a giusta ragione si rivendica per tutti, ma è necessario che la Chiesa non dimentichi che il tempo della societas christiana è irrimediabilmente finito e che il suo ipse dixit, che anche al suo interno è sempre meno considerato come cattolico, universale, non è più ritenuto dalla maggioranza degli uomini e delle donne italiane un imperativo assoluto. La libertà di parola, che la Chiesa rivendica, o si inserisce in uno spazio di condivisione, di confronto con altre parole, con altre idee, con altre visioni di vita, o quel dialogo con il mondo che a fatica si costruisce, e ha impegnato Papa Francesco dall’inizio del suo pontificato, finisce per essere interpretato come un bluff, o peggio uno squallido “sfottò”.
Oggi, si può anche essere in disaccordo con la legge che sembra equiparare il matrimonio tradizionale a quello tra due persone dello stesso sesso, ma la storia è cambiata, la cultura è cambiata e il mondo va irrimediabilmente in una direzione contraria. E se la Chiesa vuole ancora dialogare con il mondo, pur rivendicando le sue idee, non può fare barricate, né forzare i governi democratici a scegliere quello che ritiene giusto, soprattutto se in questo modo la sua posizione venisse interpretata dalla maggioranza dei cittadini come prevaricazione sulla loro libertà.
Succederebbe ancora una volta quello che purtroppo successe nella società italiana con i referendum sul divorzio e sull’aborto voluti con forza dalla Chiesa, che non solo perse i referendum, ma anche quella maggioranza degli italiani che, pur essendo battezzati e cattolici, furono pronti a scegliere in maniera diversa dalle sue indicazioni. Il referendum, a cui oggi sembra appellarsi una parte del mondo politico e una parte della Chiesa, quando affermano che la maggioranza degli italiani è contraria alla legge sulle unioni civili, non servirebbe a molto. In ogni caso, l’esito del referendum, in Italia come è successo in Irlanda, sancirebbe quello che dappertutto è già vita data e vissuta.
Don Gennaro Matino è parroco della Chiesa della Santissima Trinità