Blog / Il diario di Paci | 13 Maggio 2016

Il diario di Paci – 128. Paci e le domande

Ci sono domande che finiscono con un punto esclamativo, non di domanda.
Non aspettano nessuna risposta.
Perché sono un comando, un urlo, mascherato.

Ci sono domande che non chiedono nulla.
Perché chi le fa ascolta sé stesso.
Si compiace di quello che sa.
Tu sei uno specchio, non sei lì per parlare, ma per fargli da immagine.

Ci sono domande che non servono a sapere che ne pensi tu.
Ma a farti sapere che ne penso io.

Ci sono domande che non servono per iniziare una conversazione.
Ma a chiuderla.
Non sono domande.
Sono un epitaffio.
Servono a celebrare la morte di un dialogo non iniziato
Certe domande sono un aborto.

Ci sono domande che feriscono e fanno tacere di più di mille risposte secche.

Ci sono poi risposte che hanno il punto di domanda alla fine.
Ti fanno spazio.
Fanno silenzio.
Ti cedono il passo.
Sono risposte che non ti dicono chi sei ma ti chiedono di raccontarlo tu.
Sono risposte grimaldello.
Sollevano.
Aprono.
Fanno entrare l’aria.

Ci sono risposte che finiscono con una virgola.
Sono risposte che non sanno tutto.
Che non hanno deciso tutto.
Sono risposte che attendono te, la tua parola, la tua vita per dire con te quello che non sanno, quello che non sono.

Ci sono risposte che vogliono che continui a parlare, che mi richiami, che ci vediamo.
Perché non tutto quello che si sa di una persona, sta in una risposta.
Ci vuole che ti guardo, che guardo chi sei.

Ci sono risposte che non spiegano ma illuminano.
Tu guarderai.
I tuoi occhi capiranno.

Ci sono domande e risposte che, quando si incontrano, diventano una cosa sola come un canto.
Come un coro.

Ci sono domande e risposte che sono parole urlate alla finestra, allo specchio.
Servono a sentire la propria voce.
E basta.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.