
Il diario di Paci – 123. Paci e il nulla
Ritrovarsi nella vita che non hai più nulla.
Che anche quello che andava già male non c’è più.
Che anche quello che non avresti voluto ma c’era, non c’è più.
Ritrovarsi nella vita che chi ami non c’è più.
Che chi non ami , c’è.
Ritrovarsi nella vita con una casa senza tetto e con vestiti senza misura.
Ritrovarsi nella vita che non c’è più nulla da portare.
Ritrovarsi nella vita senza più un legame anche se le corde restano.
Ritrovarsi nella vita al centro di uno spazio vuoto.
Ritrovarsi nella vita a piedi nudi e camminare fa male.
E solo ora, sola, vuota, nuda, scoperta, senza pesi, solo ora scoprire cose nuove.
E scoprire una leggerezza mai provata.
E scoprire che non avere più nulla.
Non è miseria.
Non è vuoto.
Ma spazio.
Spazio per nuovi tesori, nuove gioie, nuovi dolori, nuovi amori, nuova vita.
E scoprire che chi ami c’è sempre.
Perché l’amore fa di due, uno.
E non è poesia.
È carne.
E scoprire che chi non ami non c’è mai stato anche se c’è e ci sarà per sempre.
Perché l’amore è stare, rimanere.
Essere di due, uno.
E senza amore si dorme solo nello stesso letto.
E scoprire che in una casa senza tetto, si vede il cielo.
E c’è tanta luce.
E scoprire che i vestiti senza misura sono solo vestiti senza misura.
Se avrò freddo, cercherò riparo.
Se avrò caldo, cercherò ombra.
Se saranno stretti, mi muoverò poco.
Se saranno larghi, li terrò con le mani. Mi abbraccerò.
Perché la vita è anche così: troppo calda o fredda, stretta o larga.
E scoprire che, se non ho nulla da portare, ho le braccia libere per abbracciare.
E la schiena si raddrizza, senza pesi caricati sopra. E posso guardare avanti. Strada e orizzonte.
E le mani sono libere. Libere di stringere e accarezzare e riposare nelle tasche.
E scoprire che senza legami, si può prendere il largo.
E con le corde che restano, si può riapprodare la sera.
E scoprire che, al centro di uno spazio vuoto.
Si gode del panorama tutto intorno.
E scoprire che a piedi nudi, si sente il caldo, l’umido, della terra.
E se qualcosa fa male, ti fermi.
Perché a piedi nudi il dolore si sente.
E solo le persone vive sentono ancora il dolore.
E io sono viva.
E scoprire che tutto quello che sapevo non serve.
Non serve a risolvere la vita.
Perché la vita non è un problema, una domanda, da risolvere.
Ma la vita è da vivere.
Perché la vita non è una domanda ma una risposta ad una chiamata.
E io non voglio più sapere tutto ma voglio che tu venga a vivere, a rispondere con me.
Scopriremo la risposta, la vita, insieme.
Vivremo insieme.
Si, è caduto tutto.
Ma non si è rotto nulla.
È tutto in me.
Sono io.
E sono bellissima.
(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.