Blog – Il Family Day diventa partito
Mario Adinolfi annuncia sul suo profilo Facebook che il Family Day diventa partito. Si chiama Popolo della Famiglia e si presenterà alle prossime amministrative.
Questo annuncio toglie al nostro blog uno dei suoi elementi di discussione: chi sosteneva che il Family Day avesse, in realtà, prevalentemente una dimensione politico partitica non potrà più essere smentito. Da adesso, le parole usate a Piazza San Giovanni l’anno scorso e al Circo Massimo quest’anno, avranno un loro luogo preciso nello scranno, verranno apparentate a partiti già esistenti – Salvini con tutta probabilità ma forse anche MG5 che fa l’occhiolino. E soprattutto, saranno questo: di parte.
Un partito appunto.
Poiché in Italia le leggi sono tali quando il 50% + 1 degli italiani le vota, questo significa la matematica certezza che i contenuti di cui si è parlato (per usare un eufemismo) in quelli sedi – la famiglia in tutti i suoi aspetti, diciamo – sono destinati alla più sonora sconfitta. Questa è la debolezza della “politica” che, alla lunga, perde sempre il confronto con la “cultura”. Perché portare avanti un lavoro culturale significa rivolgersi a tutti, all’umano. Chi si chiede come mai le persone omosessuali (che dovrebbero essere quattro gatti, come alcuni si ostinano a credere) siano riuscite in 150 anni a ottenere qualcosa, provi a pensare cosa significa “cultura”. Nel soggiorno di casa mia c’è un dizionario anni ’60 che non ha una parola: indovinate quale, omosessuale? No, eterosessuale. Parola che venne inventata nel 1868 ma che nel 1960 non era ancora entrata nei dizionari: adesso, quella parola è sulla bocca di tutti e ha sostituito, in certi contesti, il termine “normale” tanto sbandierato ai Family Day. Ecco così la cultura; omosessuale, eterosessuale, sono parole di tutti. E quindi di nessuna “parte” di nessun “partito”. È chiaro adesso cos’è un lavoro culturale? È chiaro perché è vincente e perché la “politica” è perdente?
Queste sono le cose che dicevamo fin da un anno e mezzo fa.
La decisione di Adinolfi & C dà nome al compito esatto che si erano prefessi: non gli intenti proclamati attraverso gli altoparlanti, che non possono diventare leggi se non hanno la maggioranza dei voti, ma le intenzioni vere, quelle profonde. Quali erano? Quelle che sono: la visibilità dei protagonisti, la vendita di giornali, le visite ai siti, le passate televisive, gli stipendi nei comuni, alle regioni, nei ministeri, in parlamento. Un partito, la politica.
Grazie Marione, finalmente un po’ di chiarezza.
Venti di novità in politica.Era ora!
Mi sa che sarà proprio il partito dei solo battezzati, cioè dei credenti comuni, che vanno avanti ogni giorno con fatica.
Grazie!!!!
Speriamo non siano votati per riuscire ad arrivare al governo.Da me neanche sotto tortura avranno il voto!!
Sta per caso costruendo un muro?
A me sembra finalmente chiaro che anche questo blog è un partito.
Che “eterosessuale” fosse una parola capziosa l’aveva già spiegato bene tempo fa Piergiorgio Liverani, uno dei massimi studiosi dell’ “antilingua”. Anch’io come lui, preferisco il termine “normosessuale” e spero, con un’adeguata iniziativa culturale di vederla riconosciuta nei dizionari. Don Mauro sosterrà questa iniziativa?
http://www.avvenire.it/rubriche/Pagine/Controstampa/Eterosessuale,%20parola%20grimaldello.aspx?Rubrica=Controstampa
Non leggo che il family day diventa partito
Propone un partito
Il family day non è Mario Adinolfi mi auguro che gli altri organizzatori si dissocino.
Come spesso accade i titoli degli articoli scadenti fanno sempre un po come vogliono…
Uno come Mario Adinolfi non mi potrà mai rappresentare…..
Leggendo questo commento di don Mauro, non riesco proprio a capire cosa abbia in mente. Mi sembra un ragionamento confuso.
Che non gli piaccia una iniziativa politica di questo tipo lo posso comprendere e penso sia nella libertà di ognuno di noi di aderire ai mezzi che ritiene più idonei per fare il bene e rifiutare quelli che ritiene inidonei o controproducenti.
Questo è il livello dei mezzi.
Il problema sono i fini.
Da un lato don Mauro sembra lamentarsi che quei fini (la famiglia in tutti i suoi aspetti) attraverso questo tipo di politica subiscano sonore sconfitte.
Da un altro, col riferimento alle modifiche del linguaggio, sembra che ritenga che I FINI che quei fini siano stati GIUSTAMENTE sconfitti. Cioè che
l’ideologia gay abbia ragione.
Ecco: è questa la confusione che vedo.
Per favore, per favore, per favore: non usi di nuovo l’argomento che si è liberi di non andare al Family Day e si è liberi di non aderire a un simile movimento politico. Questo non lo contesto.
Il problema non è quello.
E’ che non si capisce quali fini lei persegua in ordine alla legislazione familiare.
E se si ritrova con gli orientamenti del magistero della Chiesa o no.
Tali orientamenti non sono esclusivi del magistero. Anche se lei ritiene che non siano maggioritari in Italia, non c’è ragione per biasimare l’impegno per proporli politicamente (in un modo o in un altro) alla società civile.
E’ vero. Esprime una posizione politica.
Miry scrive:
“Rispondo qui perchè i commenti alla lettera di don Mario sono chiusi.
Assicuro che non sono Stefania Perna, anzi chiedo scusa a lei che il mio intervento le venga attribuito.
Non ho capito perchè devo essere definita “anti don Mauro”; l’ho nominato solo per dire che si sa difendere da solo e che lui stesso ha voluto pubblicare la lettera di don Mario. Il fatto che gli avesse scritto in privato mi sembra indichi riguardo e rispetto nei suoi confronti al di là della diversità delle opinioni.
Non nego il diritto di parlare in suo favore, ma la modalità utilizzata, ne viene fuori che per quanto si sbandieri “io amo tutti, rispetto tutti e tutte le opinioni” qualcuno da quel “tutti” è escluso. Probabilmente non abbiamo la stessa concezione della parola tutti o della parola rispetto.”
Non so quanto sia attendibile la notizia riportata da “La Croce”, ma prendiamola per buona, dato che ci può dare l’occasione di discutere di una simile eventualità.
Pur dando per scontata la buona fede di chi vuole fondare il partito, di chi si vuole candidare, di chi vuole firmare e/o raccogliere firme e non pensare che il tutto sia una manovra per ottenere prebende e scranni, tuttavia vale la pena notare che si sia, politicamente parlando, di fronte ad un grosso e macroscopico errore.
Va benissimo che ci siano cattolici che si impegnino in politica (aggregati in una fazione politica o “sparpagliati” in varie formazioni politiche), ma il collante non può essere solo la difesa dei valori della famiglia, nè il cattolico può essere intruppato in un’unica formazione politica dato che c’è una pluralità di modi per risolvere lo stesso problema.
Devono dare una visione d’insieme della società, dei valori per i quali si batteranno, di come pensano di risolvere problemi concreti ( lavoro, occupazione, visione dell’economia et.), altrimenti come faccio ad affidare loro il mio voto?
Certo potremo essere d’accordo sui macro-principi, ma per ciascun principio ci sono mille modi diversi per realizzarlo. E qual’è quello che mi presentano?
Poi magari deciderò per il meno peggio, ma devo sapere che tipo di società hanno in mente.
Mi dispiace doverlo dire, ma credo anch’io che si stiano avviando ad un grande flop; ancora una volta i cristiani perderanno l’occasione per “ricristianizzare il mondo dal di dentro”.
Lucio guarda quello che scrive oggi ilsussidiario.net http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2016/3/4/IL-PARTITO-DEL-FAMILY-DAY-Adinolfi-ci-prova-con-Ferrara-ma-e-solo-egemonia-stile-Pci/685003/
@Faticatore Operaio
Sono sicuro che hai capito quello che intendo. Comunque lo ripeto: sto dicendo che l’unica cosa che conta sono i cambiamenti culturali non quelli politici, e la cultura si fa con la cultura non con la politica. È giusto che il Family Day divenga un partito perché – con i protagonisti di adesso non se fossero stati quelli di una volta – lo era già. Si era capito lontano un miglio. In questo Adinolfi ha semplicemente il coraggio di chiamare le cose per nome.
Due considerazioni numeriche : nel 1974, referendum Divorzio, Gabrio Lombardi, che ne era il leader, dopo il voto tornò a fare il docente. Per l’aborto, Carlo Casini era già in politica ma tenne il movimento per la vita fuori dalla politica. Giuliano Ferrara, volle fare un partito contro l’aborto e ottenne lo 0,3% : i no all’aborto del referendum erano stati del 32%
Mirym ho gia risposto e non mi dilungo oltre qui si parla di altro.buona vita!!va be questa volta non era Stefania che di solito non è offensiva nei miei riguardi come te.Chiedo scusa a Stefania o una sola battezzata!!
@don Mauro
No. Non ho capito quello che intende. E non so se lei fa finta di non capire le mie domande o lo fa apposta a rispondere sviando il discorso.
Non contesto le sue obiezioni sui mezzi, ma sui fini.
A me sembra che lei sia contento che in italia le unioni amicali dei gay abbiano un riconoscimento pubblico e siano attribuite a tali unioni sostegni economici e diritti in quanto società, al pari della famiglia (non sto parlando delle adozioni)
Cioè a me sembra che lei in questo punto abbia smesso di pensare come insegna il magistero.
E per questo né a livello politico NE’ A LIVELLO CULTURALE ritiene positivo impegnarsi a presentare la verità di tali posizioni.
Mi sbaglio?
Sei l avvocatessa di don Mario??no ed allora??
salve don Mauro,
padronissimo di prevedere come andrà a finire : sconfitta politica.
Ma…
“le intenzioni vere, quelle profonde. Quali erano? Quelle che sono: la visibilità dei protagonisti, la vendita di giornali, le visite ai siti, le passate televisive, gli stipendi nei comuni, alle regioni, nei ministeri, in parlamento.”
Lei è Dio?
Fino ad ora sapevo che le intenzioni profonde le conosce solo LUI nel sacrario di ogni coscienza…
Grazie Cosimo. Ti rispondo sotto. È meglio se non usi il tasto rispondi perché il tuo commento rimane agganciato in alto.
@Cosimo
Se vedi una persona col volto irato capisci che quella persona, anche se dice di essere calmo, è adirata. Questo è un esempio che ti fa capire come i gesti, le azioni, le decisioni, parlino molto di più delle parole che si dicono.
Moltissimi osservatori hanno da sempre detto che essendo Adinolfi uno dei protagonisti del Family Day in realtà si trattava di qualcosa di politico. Ora se ne ha anche la dichiarazione formale. Se ti va leggi al link il bell’articolo del sussidiario. Ti assicuro che non sono un uccello del malaugurio o un profeta di sventura: Giuliano Ferrara ebbe lo 0,3% per l’aborto.
Comunque, poiché molti non si davano per intesi quando dicevo queste cose per il Family Day, io sono semplicemente soddisfatto che venga a galla la verità delle cose.
E qui mi fermo.
Sì, poteva ipotizzare l’intenzione politica, MA NON nel modo in cui la descrive:
la visibilità dei protagonisti, la vendita di giornali, le visite ai siti, le passate televisive, gli stipendi nei comuni, alle regioni, nei ministeri, in parlamento.
Perché questi sono fini MESCHINI.
E lei non è una buona persona se fa tali ipotesi sugli altri.
A meno che lei stesso non nutra gli stessi tipi di fini e li giudichi buoni.
Lei non è più buono di Adinolfi. Se lo ricordi.
Si ricordi cosa pensava Gesù di coloro che ritenevano di non essere come gli altri.
Infatti si sono già dissociati. Il presidente del Comitato Massimo Gandolfini ha detto che non ne sa nulla e nessuno l’ha informato preventivamente di questa iniziativa. Il portavoce Filippo Savarese non ha nemmeno aperto bocca, quindi non c’è nessuna voce da portare. E’ un’iniziativa autonoma di Adinolfi e Amato. In bocca al lupo, staremo a vedere.
Uso il tasto rispondi perché si capisce meglio a quale commento sto rispondendo.
Lei, don Mauro, ha scritto anche che Adinolfi e Amato (non il Family day, perché l’iniziativa non è condivisa dagli altri organizzatori) sono guidati nella loro azione dall’intento di avere poltrone e stipendi nei comuni, nelle province e nelle regioni. Questo mi sembra un bel processo alle intenzioni, e pure malizioso assai.
Copio qui il commento di Stefania:
“Giusto una riflessione.
Perché non lasciare libero un politico di fare politica,… se un sacerdote è libero di fare un blog?
Non siamo nei tempi della libertà per tutti?
Francamente trovo molto più comprensibile il politico che fa politica, del reverendo, chiunque egli sia, che si occupa di temi politici.
Dunque lasciamo libero Adinolfi di agire come meglio crede.
Anche perché peggio di come si sta andando, a livello di politica, forse non si può andare.”
Penso che la sua definizione delle motivazione profonde sia profondamente ingiusta, don Mauro. Anche perché fa esattamente il paio alle obiezioni che rivolgono a lei, e cioè di avere il blog solo per avere like e commenti.
Lei vuole fare cultura col blog, Adinolfi vuole fare politica col suo partito o movimento che sia. Entrambe scelte a mio parere per motivi diversi e in diversa misura opinabili, ma legittime e positive. Ma da qui a dire che ciò che il neonato partito voglia fare solo passate televisive ce ne passa, no?
Poi sinceramente non capisco come articoli come quelli de il sussisidiario – pubblicato in bella vista e senza ulteriore commento che ne lenisca un po i toni – costruiscano ponti.
Don Mauro, in totale amicizia e in tanto, tanto affetto: lei (pubblicamente; nel privato no) sembra costruire ponti solo con una parte.
Dall’altra erge muri di filo spinato, che fanno male – fanno male non tanto ad Adinolfi, che se ne frega altamente delle sue critiche, ma fanno male a me e a tanti altri che vogliamo un prete scrittore blogger e giornalista che costruisca PONTI. Non che erga muri fatti di critiche striscianti, velenose, di sottintesi. Critiche aperte e coraggiose vanno bene; ma le “intenzioni profonde di ottenere passate televisive” sono maldicenza.
Gliel’abbiamo detto in tanti, oramai; glielo ripetiamo in tutte le salse, e per il suo bene (non per il nostro, a me non me ne viene nulla). Non Faticatore Operaio, che tanto è anti-don Mauro e si sa; ma noi suoi amici. Io d qui in avanti ci rinucio; però mi stupisce sentir parlare di ponti e poi vedere costruire muri, muri, muri – come se i cattolici “intrasigenti” o adinolfiani non fossero anch’essi soggetti con cui costruire ponti. E i ponti non sono articoli di altri; sono articoli sui in cui lei apre ponti con i cattolici del Family Day.
Sarebbe bello vedere finalmente un prete che fa sempre e solo ponti – sia con Costanza Miriano che con Nichi Vendola.
Lidia è veramente una persona saggia e buona.
Io comunque sono contro don Mauro quasi sempre.
Non sempre.
Cara Lidia, io voglio fare cultura col mio blog e l’ho dichiarato fin da subito. E il blog è organico alle cose che scrivo nei miei articoli e nei miei libri. I like e le vendite (eventuali) sono indici assolutamente necessari, come i voti degli esami per chi studia.
Mario Adinolfi ha organizzato il Family Day e in molti (io assolutamente ultimo) hanno detto che voleva organizzare un partito, cosa che lui e gli altri ha sempre negato. Così come ha iniziato un quotidiano cartaceo e dopo tre mesi l’ha chiuso asserendo che la carta costa: ti risparmio cosa mi sono sentito dire a proposito di questa mossa perché sono veramente voci di corridoio che non posso controllare.
Pubblico l’articolo de ilsussidiario solo per mostrare come io sia assolutamente l’ultimo nel dire certe cose.
Che sia difficile costruire ponti con chi non li vuole costruire non lo posso negare. Forse puoi chiedere a qualcuno che tu e io conosciamo quanti sono i post e gli articoli fatti contro di me, a cui non ho dato peso. Comunque parliamo chiaro Lidia: se dico che Mauro Magatti riesce in una trasmissione televisiva a sostenere certe posizioni tenendo aperto il dialogo mentre che altri (risparmio i nomi, li puoi mettere tu) nelle medesime trasmissioni i ponti li chiudono, sto diffamando? sto calunniando?
Don Mauro la critica era su altro.
Ma se è arrivato a questo punto, se cade chi la rialzerà?
Se non ascolta neanche gli amici, se tergiversa e risponde con argomenti non pertinenti, se ha chiuso l’orecchio, come potrà riconoscere la verità?
Lei ha fatto illazioni maligne. Questo le abbiano criticato.
Ma non ha ascoltato.
Era facile.
Ma non lo ha fatto.
Peccato.
Ecco il comunicato del portavoce del Comitato, Filippo Savarese. Conferma che anche lui non sapeva della decisione di Adinolfi e Amato e tiene distinti i piani e i soggetti.
Quindi il Family day NON diventa partito.
Eccolo
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10208882894493559&id=1350665082
Ñon.ho nulla contro Adinolfi ognuno è libero di presentarsi in politica e dopo i vari deputati presentati da Grillo in movimento 5 stelle;c è da aspettarsi saltimbanchi;giocolieri ecc…Adinolfi é un giocatore incallito di poker per cui non.un buon esempio fa imitare;dovrebbe togliersi il vizietto visto dev essere un.politico che ci rapresenta!poi il fatto che va in radio sui giornali ammettiamolo è vero ha una rubrica a radio Maria anche..Con.il family day ha scatenato la terza guerra mondiale in difesa della famiglia come guru degli ultra cattolici(lui separato e risposato con.prole)Ma su queste piccolezze ci potrei sorvolare.Cio che mi indigna e perche non.lo voterei mai e poi mai sono le gravi dichiarazioni che ha fatto.Faticatore ed Ambrogio ditemi;una persona che dice ai napoletani della terra dei fuochi vi siete fatti devastare dalla camorra che ha sotterrato rifiuti tossici tacendo;vi sembra uno che puo rappresentare le famiglie??dire queste parole a gente che ha perso cpn tumori mariti;mogli e figlie??piuttosto c erano interessi di politici con.mafiosi.La piu grossa l ha detta quando ha detto essendo contrario ai profilattici questa frase che ha offeso tutta l Africa;ha detto il condom non serve perche in Africa fanno l amore come bestie.Che indecenza.Ma la cosa piu brutta e per cui come donna e come donne non dovremmo votarlo è la moglie sottomessa cristiana é la pietra fondante della famiglia;la donna dev essere sottomessa all uomo.Ha distrutto la parita uomo donna che per tanti secoli le donne hanno cercato di avere.Per me una persona che parla cosi non.puo rappresentare la famiglia algoverno.Meglio continui a giocare a poker.Gia abbiamo tanti che hanno sperperato i soldi degli italiani;bastano ed avanzano
“Quali erano? Quelle che sono: la visibilità dei protagonisti, la vendita di giornali, le visite ai siti, le passate televisive, gli stipendi nei comuni, alle regioni, nei ministeri, in parlamento. Un partito, la politica.”
Questo è il punto dell’articolo che scandalizza?
A me scandalizza che la politica sia diventata questo teatrino di politici vip e stipendi e privilegi assicurati e relativo potere da gestire e spartire. Adinolfi ne sta scalando i primi gradini, le amministrative. Il palcoscenico politico è questo descritto da don Mauro ma lo vediamo tutti. Adinolfi ha invocato Maria e Gesù in aiuto della sua nascitura esperienza politica, spero davvero che reciterà un altro copione. Ora ci sono tutti questi distinguo e “non sapevamo” rispetto a questa sua chiamata alle armi. Nella precedente chiamata alle armi, il Family Day, il “popolo” era unito e assolutamente apolitico e apartitico, solo un movimento civile, così mi pare si disse.
Ora non è più nessuno delle due cose.
Vediamo.
Purtroppo il panorama politico è scaduto moralmente e scriverlo è una cronaca doverosa perchè reale.
Mi hai chiamato in causa.
Tieni presente che io non sostengo la candidatura politica di Adinolfi.
Saluti.
Nei ponti quello che è bellezza è anche il problema.
Unisce due sponde. Due. Ce ne vogliono due. Se ce ne è una, non c’è ponte. Perchè il ponte ha pilastri sulle rive e nel mezzo. Non puo una riva decidere di costruire un ponte da sola. Non regge.
Sui ponti si può andare e si può tornare. Le due sponde cambiano vita con un ponte ad unirla. Ed è un cambiamento continuo perchè andando avanti e indietro ci si mischia, si fanno scambi. Difficile mantenere un noi e voi, con un ponte. Prevale il noi. L’unità nella differenza.
Costa fatica e continua adesione al lasciarsi attraversare e invadere dall’altro.
Fare un muro è diverso . Chiede una sponda e un confine. Da lì non passeranno nè persone nè idee. Un muro, appunto.
Invece tante idee e persone si sono mischiate e attraversate ,qui, sul blog e negli articoli, in questi anni. Logicamente c’è stata confusione e momenti di tensione e questo ci dice che c’è un ponte, che è un ponte.
Essere ponte vuol dire farsi passare sopra, ma è anche vero che dai ponti si vedono panorami impossibili da altre prospettive. Ci sono anche dei muri, sono i parapetti. Sono alti quanto basta per la sicurezza. Non fanno male ma bene.
Scandalizza la malignità di don Mauro,che attribuisce al prossimo intenzioni malvage.
La corruzione non può essere presunta. Va dimostrata.
Che su questo blog si costruiscono ponti è vero solo in parte.
E’ vero per la buona volontà delle persone che intervengono.
Ma la direzione è tendenziosa.
Diseguale e astuta.
Ma, qui, più che “come Gesù “, mi sembra come “novella 2000 ” !
Quanti pettegolezzi, allusioni, cattiverie , da parte di un sacerdote, poi !
Certo dopo l’articolo sul sussidiario in cui non c’era un mezzo accenno di difesa di un bambino che aveva ricevuto il sopruso di essere strappato dalla mamma un secondo dopo la nascita ( oltre che essere stato scelto su un catalogo come un cagnolino…indicando razza, peso, altezza…alla modica cifra di 140000 dollari ), c’era da aspettarselo.
Come mi sembra dicano altri, i ponti sono per gente che se impipa del prossimo, i muri per i cristiani che vogliono difendere i deboli.
Ma quanto possono essere noiosi questi deboli !?
Io non so ancora, mi sa che nella mia città manco riusciranno a essere presenti nella scheda elettorale. Però gli faccio i migliori auguri.
A me piace molto anche la “civitas firma”, la città fortificata…
Faticatore sono contenta non lo voterai;non voglio immaginare poi che pensa di noi del sud visto che gia ha detto quel che ha detto.Sinceramente si la corruzione va dimostrata!io non credo che don Mauro abbia voluto dire questo;cioe sarebbero accuse infondate;non si permetterebbe.Pero una persona che ora dopo il family;le apparizioni televisive in radio ecc..(uno é libero di andarci;sottolineo)dica ora mi presento alle elezioni non fa pensare spontaneamente a qualcosa di architettato per poi andare in.politica??non credo dall oggi al domani si sia deciso!a me non importa piu di tanto che fa;pero se da persona che ho partecipato magari al family vedo uno che ora approfittando di essere stato un guru si presenta alle elezioni direi bello si uno che rappresenta la famiglia ci sosterra;pero toh se non andava al family;in tv ecc..chi lo avrebbe conosciuto.Non é cattiveria ê che c é bisogno di essere notati no per qualcosa di bello che ha fatto(o brutta per altri)Insomma faticatore so ce l hai con.il don con il suo pensiero;ma anche da me qui;uno che fa il sindaco non é mai uno qualunque;è sempre una persona che nel paese ha fatto qualcosa per la comunita;cioe si ê messo in luce.In breve Adinolfi si è messo in.luce per alcuni per bene;per me per cose non.giuste;insomma la notorieta ci vuole dai in.politica!!la calunnia è altro e non é dire si ha usato un po la notorieta.Non mi piaci quando fai il cattivo pero!!Sai scrivere cosi bene!!leggo tutto di te nel post sulla Corea ti ho apprezzato tanto.
Pero nonostante non mi piacciono le cose che ha detto lo ammiro perche ha cercato sempre di dialogare con don.Mauro anche se non la pensano allo stesso modo;insomma hanno cercato di costruire ponti insieme e sinceramente se uno battezzata ed altri si trovano ben rappresentati da lui lo votino.C é di peggio li a Montecitprio non vedi come a volte litigano e qusi si menano;mi fanno vergognare di essere rappresentata da persone cosi.Per questo non voto Adinolfi per me una persona che mi rappresenta non deve abere pregiudizi verso nessuno;ne verso omosessuali;profughi;verso.noi del sud ecc….anche se ormai in politica c é veramente tanta;ma tanta corruzione!!
@martina ma quanto sono noiosi i cristiani che vogliono fare i robin hood;l uomo ragno o capitan Italia e sparano sentenze sulle persone senza conoscerle!!quanti pettegolezzi e cattiverie ed allusioni verso un sacerdote poi!!
Io credo che nella testa di ogni organizzatore del Family day c’era e c’è di creare tutte le condizioni per un movimento per la famiglia ( già in se perdente,perchè la famiglia non va isolata dal resto della gamma degli argomenti politici che ci riguardano tutti ) per salire i gradini del grande palazzo.Non mi ha meravigliato più di tanto. Che sia Adinolfi o un’altro , non cambia la sostanza del discorso e cioè che il mezzo è stato usato per un fine, cioè hanno cavalcato certi obiettivi ( in se validissimi) per conquistare una poltrona in parlamento e darle voce. Fino a qui, non vedo scandali, ma panico, di chi si è reso conto troppo tardi che erano arrivate le ruspe per buttare giù la casa storica di famiglia per edificare un bel palazzo a specchi. Mentre noi dormivano sui guanciali fatti di nuvole bianche ,altri già avevano dato corso all’espropiazione.
Per unificare la discussione, i commenti a questa Lettera proseguono sotto il post Lettera di Stefano70 – Don Mauro mi spiega bene?