MIO n. 7 – Un prete per chiacchierare / La realtà dell’Opus Dei
Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e abita a Roma presso l’Elis centro di formazione per la gioventù lavoratrice sito accanto alla parrocchia di san Giovanni Battista in Collatino. È cappellano del Liceo dell’Accoglienza Safi Elis. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Scrive su internet su The Huffington Post e su ilsussidiario.net. Il suo blog si chiama Come Gesù. Il compenso per la rubrica, questa volta, verrà devoluto a una studentessa universitaria di vent’anni la cui famiglia si trova in difficoltà economiche.
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Caro don Mauro,
le scrivo riguardo al disegno di legge sulle unioni civili. Per me è una legge oscura, empia, viziata e deviata che certi politicanti atei vogliono introdurre a tutti i costi, buttando tra le braccia degli omosessuali delle creature innocenti. E’ giusto permettere a costoro di dare sfogo ai loro capricci egoistici? Al primo posto non vengono i diritti sacrosanti dei bambini?
Dott.ssa Agatina Lorenza Marinelli Ramirez
Palermo
Gentile dottoressa buongiorno. La legge sulle unioni civili regola situazioni già esistenti, coppie di persone anche dello stesso sesso che hanno già dei figli loro. È dovere dello Stato legiferare in proposito e la legge che si sta discutendo in parlamento va a riempire questo vuoto. Nello scrivere: “…buttando tra le braccia ..creature innocenti … capricci egoistici?” lei dà giudizi moralmente negativi a delle persone e ai loro affetti e si dimentica che le persone non meritano di essere bollate. Proviamo a pensare al nostro prossimo con un credito di fiducia? Ricordiamoci, poi, che i “politicanti” che scrivono le leggi sono stati liberamente e democraticamente eletti e quindi rappresentano il sentire e il volere di noi cittadini o per lo meno di quella maggioranza che li ha votati.
Egregio don Mauro Leonardi,
il motivo di questa mia lettera sono alcune mie considerazioni alle parole che lei ha scritto sulla rivista “MIO”. Alla luce della Bibbia Dio e Gesù non sono la stessa persona e quindi non è stato Dio ha morire ma bensì Gesù stesso. Possiamo dire che Gesù è morto sulla croce o su un semplice palo? Cordiali saluti
Virginio De Nardi, Roma
Buongiorno Virginio. Nel vangelo, che Gesù sia uomo è chiaro a tutti: bisogna aggiungere però che Gesù parla di sé attribuendosi anche azioni divine. Per esempio dice: «E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse» (Gv 17,5): per questo i suoi discepoli gli credono quando dice quando dice: «Io e il Padre siamo una cosa sola» (Gv 10,30). Per quanto riguarda la domanda se la Croce fosse in realtà un palo, bisogna in primo luogo dire che per il cristiano ciò che importa è che Cristo sia morto per noi, solo secondariamente importa lo strumento di tortura. In ogni caso il vangelo parla di chiodi (Gv 20,25) non di un solo chiodo come sarebbe nel caso fosse un palo, oppure che al di sopra del capo (Mt 27,37) gli fu posta una scritta: il che sarebbe impossibile se fosse appeso a un palo.
Ciao, don Mauro.
Perché ogni volta che i giornali parlano di Opus Dei, tendono a collegarlo a qualcosa di potente? Sono andato a curiosare su internet, non mi sembra si tratti di una loggia massonica…
Pierluigi, Reggio Emilia
L’Opus Dei non è una loggia massonica, è una realtà della Chiesa che ha lo scopo di aiutare i cristiani ad arrivare a Dio attraverso il compimento onesto dei doveri quotidiani, in particolare del lavoro ben fatto. È normale pertanto che lavorando bene si arrivi con le proprie forze a posti di prestigio. Ma io conosco moltissime persone dell’Opus Dei che fanno lavori umili, faticano ad arrivare a fine mese e sono disoccupati. Quanto dici, Pierluigi, credo si riferisca a casi del passato. Se continui la tua ricerca ti accorgerai che i nomi che escono sono di persone anziane. Non so di nessun giovane dell’Opus Dei che ricopra ruoli di potere o sia ricco, magari però ne sai più di me. Io conosco parzialmente l’Opus Dei. Forse, per avere risposte più precise, dovresti rivolgerti al loro Ufficio Informazioni.