Blog / Materiali dottrinali | 14 Febbraio 2016

Joseph Ratzinger – Chi scandalizza solo per voler difendere il legame per la situazione di ieri

Ne Il nuovo popolo di Dio, Joseph Ratzinger dopo aver ribadito che il senso dell’apertura della chiesa al mondo non può essere quello di eliminare lo scandalo della croce perché la fede cristiana è per l’uomo di tutti i tempi uno scandalo questo scandalo “primario” è stato fin troppo spesso ricoperto nella storia dalla scandalo secondario causato dai predicatori della fede. Ecco il brano:
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«Si ha uno scandalo secondario, artificiale e quindi colpevole, quando col pretesto di difendere i diritti di Dio, si difende solo una certa situazione sociale e le posizioni di potere in essa acquistate. Lo scandalo è ancora secondario, artificiale e colpevole, quando, col pretesto di custodire l’immutabilità della fede, si difende soltanto il proprio amore e legame per la situazione di ieri: non la fede stessa, che esisteva molto prima di quel ieri e delle sue forme, ma appunto la forma che è emersa dal tentativo legittimo di essere all’altezza del suo tempo, che è divenuta precisamente la forma di ieri e non può rivendicare nessuna pretesa di valore eterno. Ed è poi ancora scandalo secondario, artificiale e colpevole, quando, col pretesto di garantire la totalità della verità e la sua integrità, si vogliono eternare opinioni di scuola, che hanno preso forma naturalmente in un certo tempo, ma richiedono ormai da tempo una revisione ed un nuovo controllo sulla base di ciò che è veramente richiesto dalla realtà originaria. Chi percorre la storia della chiesa, trova molti di questi scandali secondari: non ogni coraggioso insistere sul Non possumus fu un patire per i confini immutabili della verità, a volte fu solo cocciutaggine, ostinatamente contrapposta allo stesso intervento di Dio, il quale tolse dalle mani ciò su cui si erano messe le mani senza la sua volontà. L’aspetto più pericoloso della cosa è che questo scandalo secondario si identifica sempre di nuovo con il primario e lo rende perciò inaccessibile».

J. Ratzinger, Il nuovo popolo di Dio – Il cattolicesimo dopo il Concilio (1966), Queriniana, Brescia 1992