L’Huffington Post – Elogio dei quattri passi, per sentire l’eco che fa la nostra vita
Ieri c’è stato il Giubileo degli operatori di pellegrinaggi. Detta così è una cosa da far venire le ragnatele alle orecchie o, al massimo, una sorta di riunione tra manager dell’azienda Chiesa per aggiornarsi su come sta andando il progetto Giubileo.
E invece il Papa è stato molto semplice e molto breve nel suo discorso. Il pellegrinaggio è uno dei tre elementi strutturali del Giubileo – pellegrinaggio, passaggio nella porta santa, indulgenza – perché il pellegrinaggio è uno degli elementi strutturali della nostra vita.
Faccio una passeggiata per schiarirmi le idee, esco un attimo a sgranchirmi le gambe, vado a farmi un giro per il centro. Non sono queste le frasi che diciamo e i passi che facciamo quando è il momento di stare soli, di rivedere certe situazioni con calma, di ripensare certe risposte da dare o già date, di fare semplicemente qualcosa per sé, per ricaricarsi? Pensiamo di essere tanto lontani dai pellegrini che andavano a Santiago di Compostela qualche secolo fa? Se è così, sbagliamo.
Certo prima un pellegrinaggio durava anni; ora nessuno si veste di sacco e si cinge di corda e con un bastone va a piedi dall’altra parte dell’Europa. Ma quelle passeggiate per buttare la spazzatura la sera, per portare il cane, quello scendere dalla metro una fermata prima per fare due passi, sono dei pellegrinaggi. E mai, come ha detto ieri il Papa, sono di massa. Neanche in mezzo al caos dei marciapiedi romani.
Perché la vita è così: andare incontro al minuto successivo, al pomeriggio dopo il lavoro, al ritorno a casa la sera, al bagno per una doccia serale, al letto. Le grosse domande della vita, le grosse comunicazioni della vita, ci sono state fatte, ci sono state dette, in una sala riunioni o in un colloquio con in mezzo una scrivania, in momenti solenni.
Ma le grosse risposte della vita le abbiamo date nel silenzio dentro di noi nel caos di una stazione della metro. Ci siamo schiariti con quattro passi. Per sentire l’eco che fa la nostra vita abbiamo avuto bisogno di una sosta interiore con le gambe che andavano.
Tratto da HuffingtonPost