L’HuffPost – Unioni civili: ok Bagnasco ha detto la sua, ma basta dietrologie
Domenica scorsa, finita la messa per la giornata dei migranti e dei rifugiati politici, tolti i paramenti, mons. Bagnasco rilascia una dichiarazione su un tema politico – la legge sulle unioni civili – e la relativa contro manifestazione programmata per i prossimi giorni a Roma. Questo è il fatto. Nulla di più, nulla di meno. Poi c’è quello che io, persona qualsiasi, leggo e ascolto. E cioè molti articoli che trasformano una dichiarazione personale nella punta dell’iceberg di un movimento di posizioni politiche occulte e nascoste comprendenti monsignori, prelati, porporati e papi, che al grido “è un’iniziativa dei laici” smaniano dalla voglia di dire “sì ma anche no”: come quando i genitori sono chini sui figli bambini che muovono i primi passi e dicono loro con le parole ma non con i gesti “bravo, bravo, guarda come cammini bene”.
Speravo che il bel fondo di domenica scorsa di Paolo Mieli in cui si dice che “l’Italia sta diventando sempre più un Paese ostile al metodo scientifico e amante delle teorie del complotto” non si dovesse applicare a un dibattito che deve essere civile e pertanto trasparente. Non stiamo parlando di Jason Bourne ma dei diritti delle persone. Non è possibile che le dichiarazioni “trapelino” e che si debbano tutelare fonti che è necessario mantenere occulte e segrete per paura di ritorsioni: per un giornalista è possibile sapere se un cardinale, un vescovo, un Papa, una conferenza episcopale, dicono o non dicono certe cose e, se le dicono, con quale rango di autorevolezza le dicono. È possibile saperlo ed è doveroso riportarlo con acribia. Molte persone pubbliche scrivono nel profilo Twitter “qui solo opinioni personali”, è così difficile fare lo stesso? Il popolo italiano non merita tale fantascientifico livello di trasparenza?
Il vecchio Karl Popper diceva che un’espressione per essere vera deve essere falsificabile. Cioè, bisogna poter verificare con una controprova: altrimenti chiunque può dire qualsiasi cosa e il suo contrario. Non è morale, non è etico, avvicinarsi a qualcuno alle spalle – sapete quante volte ne sono stato vittima in questi giorni – e sussurrare “il Papa è con noi”. Mi rallegro, rispondo: chi te l’ha detto? aggiungo. Dove sta scritto? Mi guardano come se parlassero con un patetico ingenuo o un bestemmiatore, e aggiungono: è ovvio, si sa, è evidente. E poi distolgono lo sguardo perché di più, proprio, non possono aggiungere.
Sono pronto ad accogliere le dichiarazioni delle personalità cui ho alluso con attenzione, rispetto, disponibilità e maturità, tenendo conto che Papa Francesco ha detto “cristiani consapevoli non hanno bisogno di vescovi piloti”. Ma ho bisogno di nitore, di un soggetto un predicato e un complemento.
La mentalità complottarda, impedendo la verifica delle fonti, va contro la dignità della persona umana. Questo insegna Popper. E Dio sa se il nostro paese ha bisogno o no di cittadini responsabili. Non solo per studiare i batteri che danneggiano gli ulivi. Anche per le leggi che tutelano i diritti e i doveri di un paese civile.
L’articolo che cito nel pezzo e anche qui sul blog
Quello qui sotto è uno degli articoli citati nel pezzo
Qui il link a Papaboys
Quando parla Galantino è la posizione della CEI.
Quando parla Bagnasco, è la sua opinione personale.
A me non piacciono i laici pilotati ma neanche quelli fregati dai sofismi comunicativi di Leonardi.
Nel campo degli studi della comunicazione questo modo di fare è disonesto.
SCIENTIFICO!
E chi dice niente di Bagnasco? io parlo dei giornalisti. Leggi l’articolo di Repubblica che c’è qua sopra, leggi il titolo dove si dice del Papa.
Dall’articolo di Repubblica chi ne esce peggio è Bagnasco che è dipinto non come un vescovo dedito alla cura delle anime e che poi legittimamente esprime una propria opinione e direi anche un’opinione di una delle tante anime della Chiesa, ma come uno scaltro politicante Machiavellico “golpe e lione” che di fronte al supposto oscuramento dello “scomodo” numero due della CEI Galanti no ( ma dove sono le prove di questo?) Avrebbe cercato una spoda (quando?) nel segretario di stato per avere l’implicito placet del papa ( doxumenti a sostegno?) per poi ottenere una vittoria (politica) senza direttamente avallare il Family Day, cosa che in passato costo’critiche alla Chiesa. Scusate. Vi piace questa immagine della Chiesa? Fatta di manovre politiche e complotti? Astuti e contorti ragionamenti? Ipotesi di rapporti “formalmente” sereni ma in realtà spesso tesi e difficili? Vi piace l’idea che Bagnasco starebbe, secondo quanto si legge su Repubblica, perseguendo una linea per cui gli ecclesiastici appoggiano il Family Day e lo sostengono senza però farlo in modo troppo esplicito per raccogliere quanti più voti e vantaggi possibili? A me no. A me piace una lettura semplice. Che bello pensare semplicemente che nella CEI ci siano due numeri uno che dicono due cose in parte diverse e in parte sovrapponibili. Che bello che si possa essere cristiani. Cattolici. Importanti membri di una stessa istituzione e poter esprimere la propria idea. Che bello immaginare che sul Family day due vescovi parlino e si confrontino esattamente come tutti noi, perché è un tema spinoso w nessuno ha la VERITA’. Che bello poi che tra i cattolici alcuni si organizzi no per andare e manifestare e altri no. Che su abbiano idee diverse su come difendere e sostenere la Famiglia ( valore comune) senza lanciarsi reciproci anatemi anzi facendo sempre in modo che di veda il ” ut unum sint”
Una signora su fb ha fatto copia incolla di quanto scrive il movimento cui, evidentemente appartiene:
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Con viva preoccupazione esprimiamo ferma contrarietà al testo del decreto di legge Cirinnà, che di fatto svilisce l’istituto della famiglia naturale nella sua unicità spirituale e sociale e altera la visione antropologica secondo natura già nella negazione dei diritti del bambino.
Ribadiamo che i diritti dell’uomo sono strettamente connessi e alimentati dal “diritto della famiglia”, che tutela la persona, sin dal suo nascere, da ogni fenomeno di disumanizzazione, favorendone il più autentico e integrale sviluppo.
È proprio l’offuscamento di questa verità, in nome della tutela delle libertà individuali, una delle cause più profonde dell’individualismo etico che sta contagiando il tempo presente, con sconfinamenti insostenibili, come l’estensione delle tecniche di procreazione medicalmente assistita fino alla prassi della maternità surrogata (“utero in affitto”).
Pur assistendo da anni a profondi mutamenti della famiglia, noi crediamo che nessuna ambiguità o alternativa possano darsi rispetto alla sua identità naturale e spirituale prototipiche. E seppure sia dovuta la tutela dei diritti civili dei singoli, rimane inammissibile l’equiparazione all’istituto del matrimonio di ogni altro tipo di convivenza.
Rifiutiamo ogni iniziativa volta a “privatizzare” la famiglia, svuotandola di consistenza pubblica e sociale, e al contempo il tentativo di forzare la giusta sintassi del vivere umano con riduzioni di senso e comparazioni di ruolo insostenibili: il “produrre” sul generare; la “fecondità” egoistica sui diritti del minore, finanche nascituro; il “piacere” sul dovere; il “bene individuale” sull’utilità comune.
Siamo espressione di un cattolicesimo di popolo, capillarmente vicino alle famiglie, e avvertiamo il disagio crescente della gente dinanzi a un dibattito pubblico che ostenta posizioni ideologiche contrastanti con gli ideali della maggioranza degli italiani e a provvedimenti legislativi che fanno della famiglia la “cenerentola” delle politiche sociali.
Il deficit di “cultura della vita” tra le nuove generazioni e la strumentalizzazione politica di tutti i temi afferenti al più grande “bene morale e sociale” di cui l’umanità dispone, che è la famiglia, rimangono un vulnus doloroso per il nostro Paese, sempre più irretito da una coscienza erronea che non determina vero progresso civile e umano.
Noi non abbiamo smesso di guardare con misericordia al futuro dei nostri figli ed è per questo che consideriamo improvvida la cultura dell’«in vitro veritas» che avanza nel nostro Paese, in nome di una presunta modernità.
Pertanto, il Rinnovamento nello Spirito Santo, pur non assumendo l’iniziativa sul piano organizzativo tra i soggetti che compongono il Comitato promotore, valuta necessario che ci siano uomini e donne che in virtù della propria cittadinanza attiva manifestino a Roma il 30 gennaio p.v. contro un decreto di legge ritenuto ingiusto, fuorviante rispetto alle reali richieste del Paese e dunque non condivisibile. I singoli aderenti al nostro Movimento parteciperanno secondo le proprie possibilità e si coinvolgeranno come meglio ritengono nella preparazione in atto a livello locale.
Auspicando il miglior esito della manifestazione a tutela della famiglia, nello spirito della “proposta” e non della “protesta”, riteniamo che sia un bene non ricondurre la manifestazione stessa a sigle e denominazioni, siano esse legate a Movimenti ecclesiali, Associazioni di scopo o Formazioni politiche.
Il sentire della maggioranza del popolo italiano sul tema oggetto di questa mobilitazione non può, né deve essere ricondotto a classificazioni o strumentalizzazioni di qualsivoglia natura. Sarebbe limitare la portata di questo gesto di responsabilità civile, che speriamo possa accomunare donne e uomini di buona volontà, al di là di tutte le appartenenze religiose e le distinzioni culturali.
Un sentire comune che non può non interpellare le menti e le volontà dei tanti parlamentari cattolici che sono chiamati in queste ore ad assumere decisioni di grande rilevanza storica. A essi ci rivolgiamo, invitandoli a unirsi a noi nella preghiera, per discernere il bene dal male, la verità dall’errore.
Da credenti, infatti, siamo persuasi che non c’è potere più grande di quello espresso dalla preghiera, specie nei momenti di maggiore bisogno di unità di un popolo. Ricorreremo in special modo alla Madonna, in Veglie dedicate a Colei che è Madre, capace di custodire la famiglia umana e in essa il dono della vita.
M
Roma, 19 gennaio 2016
Il Comitato nazionale di Servizio
del Rinnovamento nello Spirito Santo
(19.01.2016)
Credo che l’equivoco sia in queste parole: “… avvertiamo il disagio crescente della gente …”
Cioè, si vorrebbe dire che “la gente” non vuole le unioni civili e invece il parlamento, per non si sa quale “golpe”, le vuole.
Ebbene io credo che proprio questa lettura fuorviante renda difficile incontrarsi con il mondo laico. A me sembra proprio che “la gente” in grandissima grandissima maggioranza voglia le unioni civili. Già a proposito del figlio omogenitoriale i numeri sono diversi ma davvero si pensa che la maggioranza degli italiani non voglia le unioni civili?
Dory scrive sempre troppo.
don Mauro al mondo laico lei non appartiene.
Lei da clericale quel è deve cercare un dialogo col mondo laico.
Ma i laici non la pensano tutti come crede lei.
Spessissimo i preti vivono un assurdo complesso di inferiorità NELL’AGIRE POLITICO.
Meglio che stiano zitti, se quello che vogliono è gettare un ponte col “mondo laico”!
Ma quindi, anche lei, don Mauro appoggia le unioni civili!
Ah, ecco. Mi può spiegare la sua posizione?
Se ci saranno le unioni civili sarà perché il parlamento le vota, e il parlamento le vota perché è un valido rappresentante del pensiero del popolo italiano. Ogni volta che si organizza un Family Day gli incerti (che sono la maggioranza) schizzano verso i favorevoli alle unioni civili. È come quando Berlusconi andò a Ballarò: altre due passate e diventava Presidente del Consiglio.
Benvenuto Ebner.
Don Mauro, si ricordi di questo:
“Non è vera l’argomentazione secondo la quale il riconoscimento legale delle unioni omosessuali sarebbe necessario per evitare che i conviventi omosessuali perdano, per il semplice fatto della loro convivenza, l’effettivo riconoscimento dei diritti comuni che essi hanno in quanto persone e in quanto cittadini.
In realtà, essi possono sempre ricorrere – come tutti i cittadini e a partire dalla loro autonomia privata – al diritto comune per tutelare situazioni giuridiche di reciproco interesse.
Costituisce invece una grave ingiustizia sacrificare il bene comune e il retto diritto di famiglia allo scopo di ottenere dei beni che possono e debbono essere garantiti per vie non nocive per la generalità del corpo sociale” (n. 9)
“Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza.” (n. 5)
“Se tutti i fedeli sono tenuti ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, i politici cattolici lo sono in particolare, nella linea della responsabilità che è loro propria. In presenza di progetti di legge favorevoli alle unioni omosessuali, sono da tener presenti le seguenti indicazioni etiche.
Nel caso in cui si proponga per la prima volta all’Assemblea legislativa un progetto di legge favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali, il parlamentare cattolico ha il dovere morale di esprimere chiaramente e pubblicamente il suo disaccordo e votare contro il progetto di legge. Concedere il suffragio del proprio voto ad un testo legislativo così nocivo per il bene comune della società è un atto gravemente immorale.” (n. 10)
Ahahahahahahahah
Vai coi sofismi, vaiiiii!
Non volevo intaccare la mia privacy. Ma mi sono piegato all’arbitrio suo (infatti non era scritto e lei opera senza sottoporsi a un regolamento condiviso).
Che mi dice delle sghignazzate? Oneste, vero?
Comunque avete sbagliato bersaglio.
“Ogni volta che si organizza un Family Day gli incerti (che sono la maggioranza) schizzano verso i favorevoli alle unioni civili”.
Signor scienziato, da dove ricava queste convinzioni?
Ha studi statistici?
Sondaggi di opinione?
Se non ce li fornisce la sua affermazione è ben poco scientifica!
Ahahahahahahahahaha
Ebner, ciao. Hai ragione cercherò di essere più sintetica. Anche se qui erano le teorie dell’articolo di Repubblica ad essere contorte. Per quanto riguarda quello che pensano i laici,Giuseppe , ti posso dire che nel mio plesso ( circa 1200 persone tra genitori, insegnanti e Ata) nessuno è contrario alle unioni civili. Sono mamma e nel parlare con altri genitori e amici nessuno è contrario alle unioni civili. Frequento corsi di formazione nazionali e quando si parla di tali temi nessuno ( numeri consistenti, sopra le 2000 persone ) si è dichiarato contrario alle unioni civili. In TV, i sondaggi che ho visto su questo tema riportano da anni che la maggior parte degli italiani è favorevole.
Bravo Giuseppe Sevasta!
il vero scandalo è che se anche scendessero in piazza 2 milioni di persone per esprimere il proprio dissenso, il governo andrebbe avanti lo stesso imperterrito. Il 20 giugno eravamo un milione e quindi, presumibilmente, molti molti di più, considerando quelli che sono rimasti a casa pur pensandola nello stesso modo di quelli che manifestavano. Beh! qualcuno nel governo si è smosso? Alla faccia della democrazia! Del resto non c’è da meravigliarsi. Qualcuno fra i “professori” lo ha detto quasi esplicitamente che ormai la democrazia non è più da considerarsi il migliore dei governi possibili. Per quest’altra manifestazione è previsto il circo massimo. Le è sfuggito, don Leonardi, che la contromanifestazione lgbt sarà ….al Pantheon?
Sa don Leonardi cosa non mi spiego? Il suo desiderio spasmodico di far parte dei circoli che contano, la voglia di piacere alla gente che piace. Che, forse pensa di riuscire a convertire qualcuno con i suoi “ponti”?. Se il ponte non è basato su fondamenta solide non può portare da nessuna parte, porta solo al disastro. Guardi don Leonardi che si può essere intelligenti, colti, informati, anche se non si è allineati al verbo di HP e dei circoli che contano.
Il dispiacere è che lei, purtroppo, non si rende conto di quanto male sta facendo a tante anime. Ma non disperiamo; la Misericordia di Dio è proprio grande. E comunque, preghiamo!
Cordialmente
Franca
io invece quello che non mi spiego è perché siete convinti che chi non abbia voglia di partecipare al Family Day debba necessariamente essere a favore delle unioni civili… permettete che esista anche qualcuno che non condivide la forma della marcia/manistazione come modalità di comunicazione? Io non andrò e mi sento cattolica comunque.. Strumentalizzare il Papa poi mi sembra ancora peggio (come viene fatto nell’articolo di repubblica) . Poi mi domando… Giuseppe tutti i punti che tu citi cosa c’entrano con l’articolo di don Mauro? L’articolo ti sembra che spinga ad appoggiare le unioni civili? A me sembra denunci una certa ” mentalità complottarda” e appunto una strumentalizzazione del Papa..
No, Dory. Su parlava di scienza. Di approccio scientifico.
E allora bisogna esser conseguenti e far riferimento non alla propria esperienza limitata ma a studi seri.
Prima di fare il militare avevo tutt’altra idea della società italiana. Avevo esperienze come le tue. Ma estrapolavo indebitamente.
Non si può criticare l’approccio poco scientifico e poi non fornire le fonti delle proprie convinzioni.
Il governo dovrebbe essere “un valido rappresentante del pensiero del popolo italiano”. Il punto è che il popolo italiano al momento non ha un vero pensiero valido, e per tutti., ma è un’intrecciarsi d’ideologie ormai frammentate di fronte a un pensiero che si va sempre di più indebolendo pr la sua sempre crescente fluidità.La prova è da leggere in chi ci rappresenta. Il pensiero di un popolo è unanime quando c’è alla base un autentico pensiero politico, che al momento si è dissipato in innumerevoli sensazioni ,legate a dati emozionali che non hanno alcun vero fondamento , perchè appunto mancano del pensiero politico autentico che è il supporto di un’azione politica autentica che va presa sempre nell’interesse della comunità sociale.Ogni progetto sociale,politico economico nasce da una visione dell’uomo, da una risposta fondamentale : chi è l’uomo. Il pensiero politico deve avere come fondamento il rispetto dell’ordine morale sull’uomo , altrimenti si dissolverà in un opinionismo di massa e come tale oscillerà secondo il flusso delle emozioni più forti del momento, che porta inevitabilmente verso il caos ,cioè la perdita di un vero fondamento che priverebbe l’uomo della cosa più bella che ha ricevuto in dono da Dio che è la libertà.Perchè ci sia un autentico pensiero politico dobbiamo ritrovare i veri fondamenti che fanno dell’uomo un uomo :cioè avere riconosciuto il primato d’essere innanzi tutto una persona e come tale salvaguardare tutti i diritti e doveri ad essa inerenti.
La discussione prosegue nel forum nel thread Parliamo di omosessualità. Entro lì in dialogo con le persone che mi hanno mosso obiezioni. Grazie a tutti.