MIO n.1 – Un prete per chiacchierare / Impariamo dai bambini
Da oggi è in edicola MIO, un nuovo settimanale familiare. Il direttore Franco Bonera mi ha chiesto di tenere una rubrica di corrispondenza coi lettori. Ecco quella che trovate oggi in edicola
Caro don Mauro, domenica scorsa eravamo davanti alla tv quando il telegiornale ha mandato in onda il servizio sull’Angelus del Papa. Mio figlio, dodici anni, ha sorpreso tutti quando ha spiegato alla nonna, che come tutte le domeniche era a pranzo da noi, cos’è la Misericordia per Francesco. Ho avuto l’impressione che i bambini capiscano questo Pontefice meglio di noi adulti.
Alberto (Crevalcore, Bologna)
Questo Papa può essere compreso da tutti, se si ha il cuore aperto. E i bambini ce l’hanno. A Pentecoste uomini di tutte le nazioni parlano ciascuno la propria lingua eppure si capiscono. È un miracolo, certo, ma sta nella lingua di chi parla o nelle orecchie di chi ascolta? Io credo sia nelle orecchie. Questo Papa, se lo ascolti, lo capisci. E i bambini ci insegnano questo
Ciao don Mauro,
non ho capito il senso di mettere porte sante nelle chiese di tutte le città per il Giubileo. Così l’Anno Santo non perde significato, non dovendo più i pellegrini recarsi nella città santa?
Barbara (Como)
Sì Barbara, in questo modo il Giubileo perde di spettacolarità e di eccezionalità ma è un Giubileo della misericordia non del turismo e dello spettacolo. Non diciamo che le vie del Signore sono infinite? Ora lo sono anche le porte. Ottocento anni fa – il 2 agosto 1216 – un uomo di nome Francesco chiese al Papa un’indulgenza gratuita per tutti i giorni dell’anno da lucrare alla Porziuncola. Di primo acchito Onorio III – il Papa di allora – disse di sì ma poi i prelati presenti gli spiegarono che in quel modo la gente non sarebbe più andata a Roma, sarebbero venute meno le elemosine, e così il primo consenso venne ristretto a un solo giorno all’anno: è l’attuale festa della Perdonanza. Non so se è una pura coincidenza ma di fatto ora, con Papa Francesco, sembra proprio che si realizzi il primo sì di Papa Onorio. Per questo è bello che si aprano centinaia di Porte Sante in tutto il mondo. Perché sia chiaro a ciascuno che quel dono è lì, gratuito e fruibile, per tutti. La misericordia che celebriamo come evento straordinario è in realtà un fatto quotidiano: deve essere l’anima delle nostre giornate, della nostra vita. E se a ricordarci questo c’è anche una porta santa sotto casa ben venga: non ci viene tolto il pellegrinaggio alla “città santa” ci viene restituita la santità della nostra città, quella in cui tutti noi ci muoviamo come pellegrini, con la voglia ogni giorno di rimetterci in cammino
Gentile don Mauro,
sono sposato con una donna divorziata e con me vivono ormai da quasi dieci anni i due figli che ha avuto dal matrimonio. Adesso sono adolescenti e durante una discussione il più grande mi ha rimproverato che non sono suo padre e che non deve certo obbedire a me…
Giulio (Palermo)
Tutti noi da ragazzi abbiamo scambiato la libertà con il non obbedire a niente e nessuno e quindi il primo “limite” da abbattere per conquistare la libertà così intesa erano i genitori. Così il fatto che non ti voglia obbedire, che voglia abbatterti, è proprio il segno che per lui sei già una figura di riferimento. Non sei il padre, questo è vero, però puoi essere quello che sei: il marito della madre e l’uomo che si occupa di lei e di loro da dieci anni. Forse non te ne accorgi, ma stai dando a questo ragazzo quello che si dà quando si ama: la vita. E lui sta dando a te quello che danno gli adolescenti: uno spintone. Imparerà che essere liberi non è non avere legami ma averli “di qualità”. A te l’onere e la bellezza di essere uno di questi legami
Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988. Abita a Roma presso l’Elis, centro di formazione per la gioventù lavoratrice sito accanto alla parrocchia di San Giovanni Battista in Collatino. È cappellano della Scuola Alberghiera Safi. Da anni pubblica racconti, articoli, saggi e romanzi. Il suo blog è Come Gesù, mentre Abelis (edito da Lindau) il suo ultimo romanzo e Il Signore dei Sogni (edito da Ares) l’ultimo saggio. Il compenso per questa rubrica servirà per comprare i libri di scuola a una bambina che ha i genitori disoccupati.