Articoli / Blog | 09 Gennaio 2016

Blog – Torna a fare solo il prete, il prete e basta

In un post di ieri GP, non mi è chiaro a quale proposito, scrive “don Mauro torni a fare solo il prete. Non il prete editorialista e tuttologo, ma il prete numerario. O meglio, il prete e basta.”
Poiché oggi ricorre il compleanno di san Josemaría Escrivá e GP fa riferimento al fatto che io sia “prete numerario”, mi è caro ricordare alcune parole del Fondatore dell’Opus Dei a proposito del sacerdote dell’Opus Dei (sarebbe nelle sue parole il “prete numerario” o “prete e basta”).
Per molti anni San Josemaría, pur venerando il sacerodozio e comprendendone appieno la necessità non solo per la Chiesa in generale ma anche per l’Opus Dei, soffriva vivamente quando alcuni membri laici prendevano gli ordini sacri perchè significava in qualche modo mettere da parte la loro vocazione professionale.
GP sa bene che San Josemaría pensava che sarebbe venuto un momento in cui i sacerdoti dell’Opera avrebbero continuato a svolgere il loro lavoro professionale, compatibilmente col lavoro pastorale e con le attività apostoliche. Le sue non sono state parole al vento. Per fare solo qualche esempio, GP sa che don GianBattista Torrellò ha fatto per anni, oltre che il sacerdote, anche lo psichiatra; sa che don Paco Botella ha fatto, nelle medesime condizioni, il professore di matematica; sa che don José Luis Pastor ha fatto il medico internista. Come ha scritto il Fondatore, questi sacerdoti che ho tanto amato e venerato, hanno svolto questi compiti, per alcuni anni, compatibilmente con gli impegni pastorali.
Quando scrivevo Come Gesù mi venne suggerito da parte di una delle persone che avevo consultato di mettere in luce questo aspetto dello spirito dell’Opera, attraverso le parole del Beato Álvaro. L’ho fatto e le riporto.
Il primo successore di Escrivá, ha spiegato teologicamente questa luce fondazionale di san Josemaría, nello studio “Laici e fedeli nella chiesa”. Ecco cosa scrivevo: “Dal punto di vista teologico, affermare che la secolarità è una caratteristica propria dei laici, non implica negarla nei sacerdoti secolari. Non è vero infatti che questi ultimi, con l’ordinazione, perdono la secolarità. Acquistano semplicemente una nuova qualità che tra i laici non si dà. Álvaro del Portillo lo spiega con queste parole: «Nei chierici si ha una prevalenza della loro funzione ministeriale, così che, seppure non siano radicalmente separati dall’ordine secolare, la loro funzione nell’ordine profano è subordinata alla loro funzione sacra; potranno svolgere solo quelle funzioni profane che siano congruenti con il loro stato, quante volte il loro esercizio sia compatibile con la loro funzione nella Chiesa. In ogni caso è bene tenere presente che continuano a essere radicalmente inseriti nel mondo; non è un fenomeno di separazione, bensì di prevalenza e subordinazione». Di seguito aggiunge: «Viceversa per i religiosi – testimoni pubblici, nomine Ecclesiae, dello spirito delle beatitudini e pertanto del nuovo cielo e della nuova terra – si ha una vera separazione. È tale separazione a curis et negotiis saecularibus [in nota cita san Gerolamo, san Benedetto, san Tommaso d’Aquino e Suárez] che produce, che rende possibile, la testimonianza escatologica pubblica che è propria ed essenziale dello stato religioso. Fino al punto che se la sostanza teologica dello stato religioso non consistesse in ciò, tale stato ecclesiastico non avrebbe ragion d’essere: infatti la possibilità e il diritto di vivere privatamente i consigli evangelici o di contrarre vincoli associativi per la realizzazione di attività apostoliche sono – come abbiamo visto – facoltà o diritti propri di tutti i fedeli del Popolo di Dio.» (Á. del Portillo, Laici e fedeli nella Chiesa, Giuffré, Milano 1999, pp. 174-175)” (rif. nota a pag. 93 di Come Gesù).
Pertanto, coerentemente con quanto scrive Del Portillo, se GP pensa che il sacerdote numerario (cioè dell’Opus Dei) debba fare essenzialmente “il prete e basta” significa che ha una visione “religiosa” del sacerdote dell’Opus Dei.
Con tanti auguri a san Josemría Escrivá.

La discussione a questo post si svolge nel forum al thread Di cosa deve parlare un prete

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