
Le Lettere di Bruno Mardegan – Il discorso di Mattarella
Caro direttore, chiosando il discorso di fine anno alla nazione del presidente della Repubblica, ho rilevato una rievocazione non condivisibile e una considerazione molto valida da prendere in attento esame. Tra le persone esemplari commemorate a fine anno, Mattarella
ne ha elencate alcune.
Per prima ha ricordato la Solesin, deceduta casualmente nel noto attentato terroristico di Parigi. Del presidente della Repubblica non avevo compreso nemmeno il gesto della partecipazione ai funerali civili di detta ricercatrice. Nel corso di un anno si verificano centinaia di incidenti mortali sul lavoro, a cui non può essere tenuto a partecipare il Capo dello Stato. Questo a maggior ragione se i funerali non sono religiosi ma civili in un Paese
a stragrande maggioranza religiosa e di varie confessioni.
La riflessione sul discorso alla nazione a cui invece plaudo è quella riguardante i benefici socio-economici generali che deriverebbero dal dimezzamento dell’evasione fiscale. In tempi di disoccupazione giovanile stratosferica. l’affermazione autorevole che se l’evasione nel nostro Paese si riducesse alla metà, pari al 7,5% del Pil come riferisce il vostro Gianfranco Marcelli (Avvenire 2 Gennaio), si recupererebbero 300 mila nuovi posti di lavoro. La notizia è
formidabile e deve impegnare a fondo l’apparato statale con supervisioni di ispezioni già effettuate in aziende prese a campione e con la compensazione dell’IVA per i privati cittadini.
Cordiali saluti.
Bruno Mardegan – Milano
Lettera ad Avvenire
Bruno Mardegan, milanese di adozione e sposato da una vita con Claudia, ha cinque figli e nove nipoti. Ha – da sempre – la dote non comune di scrivere ai giornali lettere che gli vengono pubblicate. È frequente trovare suoi interventi su Il Foglio, Avvenire, Il Giornale, La Stampa, il Corriere della Sera e Il Sole 24 ore.