Tempi – Attenzione: notizia bomba sull’«apertura di Cl alle unioni gay»
Dunque, secondo il tam tam che si va diffondendo in rete, “Comunione e Liberazione apre alle unioni gay”. Una bomba. Ma è vera? A noi non sembra. Il titolo bomba è infatti costruito sulla base di alcune considerazioni che il presidente della fraternità di Cl, don Julián Carrón, propone all’attenzione di Aldo Cazzullo, nell’intervista apparsa oggi, mercoledi 16 settembre, sul Corriere della Sera. Alla domanda sulle unioni omosessuali («Fenomeno irreversibile? Oppure va combattuto?», domanda Cazzullo), Carrón si limita ad osservare che, testuale, «la diffusione delle unioni omosessuali è un dato evidente a tutti, in una società plurale». E che, ancora testuale, «la questione è quale riconoscimento dare, e il loro rapporto con la famiglia fondata sulla relazione uomo-donna, i figli, le adozioni». Aggiunge inoltre che sul tema ha discusso con amici omosessuali consapevoli essi stessi delle delicate questioni in gioco; testuale: «Parlando dell’adozione dei figli: che conseguenze avrà per loro la mancanza di una figura femminile? E che scenario apre per la dignità delle donne l’utero in affitto?». Per concludere che su tutti questi temi, testuale, «c’è bisogno di uno spazio di libertà che permetta un dialogo che non costruisca muri».
Scusate, davvero pensate di utilizzare le parole del capo di Cl come una benedizione del ddl Cirinnà?
Il commento più lungo, articolato e ardimentoso all’intervista a Carrón l’abbiamo letto sull’Huffington Post. Pubblicato giusto di spalla alla galleria de “I più clicccati”. Dove al primo posto spicca il titolo “Renzi esulta per i sondaggi” , al secondo “Perché masturbarsi fa bene alla salute”, al terzo “Cosa si prova davvero in un matrimonio senza sesso”.
Ecco, in questa bella cornice di impegnativa riflessione spicca anche il commento di Mauro Leonardi. Il quale anzitutto ci informa di cose che neppure i ciellini sapevano di non sapere. Per esempio, i ciellini, o perlomeno quelli che conosco io, non sapevano di non sapere che «don Giussani pochi giorni prima di morire, fece promettere allo spagnolo dai capi storici del movimento da lui fondato – ad uno ad uno – di seguirlo fedelmente, come fosse stato lui stesso». E, sempre quelli che conosco io, non sapevano di non sapere che «da allora il suo impegno per spiritualizzare e rendere interiore l’eredità del Gius (come i ciellini chiamano il fondatore) è stato costante».
Insomma, non sarà la bomba delle “apertura alle unioni gay” ma sono notizie rilevanti, i tecnici direbbero: da “insider”. Ma sono tali? Sono notizie riservate? O come con la “bomba” sono fantasie che galoppano?
Sia come sia, per parte nostra siamo in grado di smentire il commentatore dell’Huffington Post almeno su un punto. Quello in cui tira in ballo Tempi per interpretare il non detto da Carrón. Il quale non detto sarebbe questo: «Nell’intervista, senza parlarne apertamente, si spiegano ancor meglio i motivi per cui Comunione e Liberazione decise di non aderire alla manifestazione di Piazza San Giovanni del 20 giugno, suscitando le ire della rivista Tempi».
Ire? Ire de che? Chi scrive c’era – e veramente c’è da vent’anni a Tempi – e almeno a chi legge Tempi è noto che non siamo Cl. È vero, abbiamo aderito volentieri alla manifestazione per la famiglia. Anzi, abbiamo fatto anche di più, visto che abbiamo contribuito a lanciarla dedicandole una bella copertina. Ma che c’entrano le ire?
Se proprio volete una notizia la notizia è questa: chi scrive, siccome si reputa un claudicante ciellino da una parte e un pessimo adulatore dall’altra, ne ha parlato direttamente, amichevolmente, faccia a faccia con don Julián Carrón. E la risposta di Carrón è stata la stessa che ha dato a Cazzullo: «Libertà». Mai sentito dire dal capo di Cl “apriamo alle unioni gay” e – voglio dare un’altra notizia all’Huffington Post – neanche al “matrimonio senza sesso” o alla “masturbazione benefica”.
Tratto da Tempi. Qui il link
Solo una piccola notazione tecnica: L’Huffington Post è un quotidiano online e i richiami agli altri articoli sono indipendenti dal mio.
Chi desiderasse sapere cosa la Piazza di San Giovanni pensasse di CL può leggere l’articolo in cui Costanza Miriano solidarizza con i ciellini orfani dei propri padri o riascoltare Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la Vita, che disse che “se Giussani fosse vivo sarebbe qui, in piazza, in mezzo a noi”.
Ecco i link a chi interessassero:
http://costanzamiriano.com/2015/06/17/cari-amici-di-cl/
http://www.tracce.it/detail.asp?c=1&p=1&id=48661
https://www.youtube.com/watch?v=RoofetMSjJg
Il matrimonio è solo tra donna e uomo.
Il giornale Tempi si é scandalizzato dell articolo di don Mauro semplicemente perxhe si sa è un giornale omofobo composto da giornalisti tali.In effetti l apertura di CL a loro non va giu!al Meeting di Rimini hanno fatto una raccolta firme contro il matrimonio omosessuale!!per cui ora rimangano scandalizzati dall apertura di CL verso le unioni omosessuali.Come ho scritto in un altro post é giusto costruire ponti non muri;perche ormai queste realta ci sono e bisogna dare opportunita di sentirsi amati dalla chiesa e dalle associazioni cristiani.Accoglienza verso gli esclusi dalla societa per una societa civile e giusta
Tempi non è un giornale omofobo né lo sono i suoi giornalisti. Affibbiare etichette di omofobia a destra e a manca è tipico della strategia dei fanatici ideologi del gender e gli sprovveduti seguaci vanno loro dietro…
Credo sia utile rileggere la nota ufficiale con cui CL prendeva le distanze dalla manifestazione: http://mauroleonardi.it/2015/06/19/nota-ufficiale-di-cl-in-merito-alla-manifestazione-del-20-giugno-2015-a-roma-perche-noi-non-ci-saremo/
Riporto qui quelle che a me sembrano le parole centrali: “Fin dall’epoca dei referendum su divorzio e aborto la storia ha mostrato a tutti che andare in piazza non produce alcun effetto positivo e non arresta certi processi. Anzi. Le leggi su divorzio e aborto non sono state la causa del venir meno di una certa mentalità nata in ambito cristiano, ma l’esito dello sfaldarsi di essa. Già nel 1978, don Giussani diceva: «In una società come questa, non possiamo rivoluzionare niente con parole, associazioni, o istituzioni, ma solo con la vita, perché la vita è un grande fatto contro cui le derive ideologiche non riusciranno a vincere mai»”
Omofobo è una di quelle espressioni che non significano niente, come tante altre, del resto. È difficile da spiegare: la gente ignorante e quella in malafede usano questo termine quando credono che una persona disprezzi gli omosessuali solo perché difendono il matrimonio come istituzione naturale (fondato da Dio) orientata alla procreazione, nell’alterità sessuale. È entrato pian piano nell’uso corrente per il bisogno di una parola volgare, brutta, da appiccicare a gente come un’etichetta, per offenderla.
Rispetto l’opinione di Carron. Tuttavia credo che si sbagli.
A volte andare in piazza ha innescato grandi cambiamenti.
Ed è anche esigenza della dignità dell’uomo: testimoniare quello che uno crede.
Carron non ha il diritto di imbrigliare nella sua visione politica gli aderenti al suo movimento.
Hai ragione Giuseppe sull’uso esasperato della parola omofobia. Giuseppina, io non ho mai detto che Tempi sia una rivista “omofoba”. In questo ti sbagli
Giuseppina, bisogna distinguere tra gli omofobi consapevoli e la moltitudine di omofobi inconsapevoli…
Giuseppe hai ragione…Ti avevo letto stamattina e ho apprezzato quello che hai scritto..
Spunto di riflessione:
mi ha colpito questa frase:
“Parlando dell’adozione dei figli: che conseguenze avrà per loro la mancanza di una figura femminile?”
Ora considerando che esistono le lesbiche (donne omosessuali) e che per vari motivi, tra cui quelli “tecnici” più ovvi, sono tra le persone omosessuali quelle che più generalmente hanno figli… Come mai non si parla della mancanza della figura “maschile” o, come sarebbe più ovvio, più in generale della mancanza dell’una o dell’altra figura? No, si parla solo della mancanza della figura femminile e quindi si fa riferimento nello specifico all’omosessualità maschile…
Non dico altro… Riflettete e poi magari torniamo a parlare del senso della parola omofobia (e di suo padre… il maschilismo) e del vero ancestrale motivo dell’ostilità nei confronti del riconoscimento delle coppie omosessuali.
Sull’affermazione principale son d’accordo.
Grazie Renato tu mi capisci sempre!sei molto intelligente e hai capito!!grazie
Renato, Giuseppina, bisogna distinguere tra gli omofobi consapevoli, quelli inconsapevoli e quelli che omofobi proprio non sono, come ad esempio Tempi. E poi distinguere anche quelli che per fanatismo intollerante appiccicano etichette di omofobi (consapevoli o inconsapevoli) al prossimo.
La discussione prosegue nel thread del Forum Parliamo di omosessualità