Articoli / Blog | 16 Settembre 2015

L’Huffington Post – Le parole di Julián Carrón. Sugli omosessuali serve il dialogo non i muri

In occasione dell’uscita di un suo libro per Rizzoli, Aldo Cazzullo sul Corriere di oggi intervista il presidente di CL, Julián Carrón, scelto direttamente da Giussani come proprio successore e che, pochi giorni prima di morire, fece promettere allo spagnolo dai capi storici del movimento da lui fondato – ad uno ad uno – di seguirlo fedelmente, come fosse stato lui stesso.

Da allora il suo impegno per spiritualizzare e rendere interiore l’eredità del Gius (come i ciellini chiamano il fondatore) è stato costante. Il suo compito non è facile ed a proposito della questione omosessuale (ma non solo) lo si vede chiaramente. “C’è bisogno di uno spazio di libertà – dice nell’intervista a proposito di unioni civili e omogenitorialità – che permetta un dialogo che non costruisca muri ma inizi processi”. Sono praticamente le stesse parole di Papa Francesco dell’ 8 maggio 2013 quando parlò di ponti e muri e condannò quei cristiani che agli altri dicono: “Noi abbiamo la verità: questa è! Se voi non l’accettate, andate via“.

Nell’intervista, senza parlarne apertamente, si spiegano ancor meglio i motivi per cui Comunione e Liberazione decise di non aderire alla manifestazione di Piazza San Giovanni del 20 giugno, suscitando le ire della rivista Tempi e di molti parlamentari vicini a CL.

I volumi del dissenso si alzarono a fine agosto, a Rimini, quando i dirigenti del Meeting furono costretti a silenziare Padre Carbone e il suo giro, dopo la dichiarazione per cui “Le coppie omosessuali sono più esposte a malattie cardiovascolari e suicidio“.

Forse chi lo avversa, si dimentica che Carrón è figlio di contadini ed è vissuto in una piantagioni di ciliegi, alberi che per attecchire, vivere e dare poi fiori e frutti meravigliosi, necessitano di tanta cura, pazienza e lavoro. Uno che se ne intende di ciliegi, se parla di libertà, verità, ponti e bellezza, io lo ascolto con attenzione. Se mi dice – come fa nell’intervista – che la verità ha bisogno solo della bellezza perché un ponte si fa contemplando e godendo e i ponti non si costruiscono con i muscoli dei muri “non prevalebunt” né con quelli dei “principi non negoziabili”, io gli do ragione.

La forza della bellezza e della verità sono il cemento che serve. Carrón non ha paura di parlare dei rischi che corre CL, come per esempio l’autoreferenzialità e confondere la fedeltà al carisma con la sua pietrificazione: cita la Arendt, una crisi è occasione di nuove risposte. Cita il Papa, cita Giussani.

Usa le parole degli altri come mattoni. Senza libertà non c’è amore e senza amore i processi di cui parla il papa diventano aule giudiziali con condanne e pene. Ma a noi non servono condanne: servono processi, sì, ma quelli per camminare insieme. E per camminare il ponte è indispensabile, i muri no. Julián dice parole che camminano. Non è una lezione, quest’intervista, ma l’innaffiatura abbondante necessaria per il ciliegio appena piantato. Quella che compatta radici e terra.

Tratto da Huffington Post

Qui il link a Papaboys

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18 risposte a “L’Huffington Post – Le parole di Julián Carrón. Sugli omosessuali serve il dialogo non i muri”

  1. Giuseppina F. ha detto:

    secondo me tutte parole stiamo qui a parlare da mesi su omosessualita e diritti ma poi di concreto nulla.Questi va be non aderiscono si dissociano ma poi in concreto che fanno??Vorrei vedere se vanno alle manifestazioni antiomofpbia che cosa poi di concreto fanno!!Anche tu don Mauro scrivi migliaia di articoli ma veramente ci credi a cio che scrivi??poi in concreto che fai??partecipi alle manifestazioni antiomofobia??parli nelle omelie di queste cose??facile scrivere di alzare ponti abbattere muri se il mattone vicino ai nostri piedi non lo spostiamo di un millimetro che fai don Mauro tu nel tuo piccolo??li incontri li tranquillizzi che fai??dopo tanti articoli fiumi di parole voglio sapere tu che fai come sacerdote.Fai come loro di CL non ti esponi;non.partecipi?? e poi.Ora lo voglio sapere perche a parole sei bravissimo negli articoli ma poi nel tuo quotidiano che fai per i gay oltre naturalmente a confessarli.Io penso che se vogliamo aiutarli bisogna eliminare la retorica e nelle citta e nelle chiese dirlo che Dio ama tutti avere il coraggio di dirlo!!perche i.cristiani si ispirano al Catechismo che dice che é peccato essere gay capisci??e a chi si devono ispirare??se tu la chiesa sarete piu misericordiosi forse qualcuno capira e ppi sta CL poteva andarci nessuno li ha difesi !!un.gesto vigliacco lo vedo.Andavano e si esponevano invece di fare i fifoni

  2. Giuseppe Sevasta ha detto:

    Gli omosessuali non sono profughi.

  3. Giuseppe Sevasta ha detto:

    … almeno non tutti!

  4. patrizia cecilia giardi ha detto:

    Posso essere indifferente? Valuto la persona non lo status sessuale Non mi intetessa la Casta ma la persona. in tutte le minoranze c’é una maggioranza di imbecilli

  5. Sara ha detto:

    Ora gli vai contro?????? ahahahah

  6. Giuseppina F. ha detto:

    Imbecilli infatti

  7. Giuseppina F. ha detto:

    Se queste associazioni non fanno sentirevla loro voce;ma poi si ritirano soltanto da certe manifestazioni a che serve??questo intendevo io.Se invece andavano e parlavano della loro posizione in merito all omosessualita avrebbero fatto piu figura!!La Chiesa é omofoba!!don Mauro solo ho sentito almeno parlare di accoglienza verso gli omosessuali anche se poi di concreto non dice che fa.Macqua i preti sputano fuoco verso gli omosessuali!!per cui uno va a messa sente certe omelie ed esce con odio verso queste persone.La chiesa ed i cristiani per primi sono responsabili delle discriminazioni e dell omofobia.Tipo la caccia alle streghe!!ricordate??

  8. Giuseppina F. ha detto:

    À Giuseppe dico non sono profughi sono esseri umani come te e me

  9. Ambrogio ha detto:

    Il matrimonio è solo tra donna e uomo.

  10. ann ha detto:

    Ambrogio = muro.
    Bell’articolo, grazie!

  11. mauroleonardi ha detto:

    Forse dovremmo riflettere su un’altra cosa.
    Quest’estate i miei due articoli sui raccoglitori di pomodori hanno ricevuto 60.000 like: questo 6. Ed il Corriere della Sera gli ha dedicato un’intera pagina e il richiamo in prima.
    Forse dovremmo riflettere sul fatto che al mondo laico – quello de L’Huffington – non interessa quello che pensano i cattolici.
    Semplicemente.

  12. Giuseppe Sevasta ha detto:

    Una fede che non scandalizza è anche poco interessante.

  13. Gaetano Di Sabato ha detto:

    Mi rifaccio vivo per un breve intervento (giusto per farvi sapere che continuo a seguirvi con interesse anche se in questo momento vivrei con disagio l’intervenire qui più diffusamente, per motivi che non riguardano né Don Mauro né gli abituali utenti del blog, bensì il clima attuale di esasperata contrapposizione che alcuni insopportabili personaggi stanno alimentando).

    È vero, non tutti gli omosessuali sono profughi, ma molti profughi, dispersi tra i tanti che scappano dalla guerra e dalla fame, sono omosessuali (esistono importanti statistiche dell’UNHCR a questo proposito).
    Sono persone che fuggono da paesi in cui l’omosessualità è considerata un reato e viene punita con il carcere, la tortura, addirittura la morte (e non mi riferisco a ISIS, ma agli ordinamenti di governi “legittimi”).
    In sede ONU, nel 2008, fu presentata dalla Francia una proposta per la depenalizzazione universale dell’omosessualità. Lo stato della Santa Sede si oppose.
    Ecco, io non ho titolo per valutare la Chiesa, intesa come istituzione rappresentata a vari livelli dai suoi ministri, sotto il profilo teologico (ho le mie idee e i miei studi, ma rimangono nell’ambito degli interessi intellettuali personali). Ho però modo e diritto di esprimermi sul piano politico. Perché opporsi a una proposta volta a risparmiare potenzialmente a milioni di persone pene ingiuste e disumane, mettendosi dalla parte per lo più di feroci dittature e teocrazie, allo scopo di contrastare l’emersione civile delle persone omosessuali, è un atto politico, non una presa di posizione teologica.

    In questo momento storico, parte dell’universo cattolico italiano, trainato da personaggi interessati più che altro a ritagliarsi un po’ di spazio mediatico e ad accaparrarsi qualche opportunità di carriera, sta ponendosi politicamente in contrasto con i principi di laicità che garantiscono, tra le altre cose, proprio la libertà di culto e la tutela delle persone indipendentemente dalle loro condizioni personali, contro discriminazioni e stigmatizzazioni ideologiche, ingiuste, immotivate, incivili.
    Dalla Chiesa e da chi la rappresenta mi aspetto sì coerenza teologica e morale (e anche capacità di mettersi in discussione e fare autocritica), ma prima di tutto rispetto della laicità e dell’autonomia dell’ordinamento civile da qualsivoglia orientamento ideologico e/o religioso, come Costituzione comanda. Se ciò non avviene, si supera quel confine che tutte e tutti noi siamo tenuti a difendere, quello del rispetto degli altri e della libertà altrui, il confine che ci tutela tutti, credenti e atei, cristiani e musulmani, bianchi e neri, eterosessuali e omosessuali, donne e uomini.

    Mi batterò sempre aspramente, con ogni mezzo lecito, contro chi supera o minaccia di superare questo confine e voglio dirlo a tutte e tutti voi cattolici: non trasformate una religione che avrebbe tanto da dare al mondo in una minaccia civile contraria ai principi di base della democrazia, della libertà, della pace.

  14. Ambrogio ha detto:

    Proprio per evitare minacce a tutti questi principi di base difendiamo la famiglia naturale, l’unica vera e possibile, l’unicità del matrimonio fondato sull’incontro tra il femminile e il maschile, il diritto dei bambini a crescere con mamma e papà. Per difendere la pace e la giustizia poi ci opponiamo strenuamente alla colonizzazione ideologica perpetrata dall’ideologia del gender, questo sbaglio della mente umana che genera tanta confusione.

  15. Ambrogio ha detto:

    Ann uguale a…soffitto! Dai, adesso tocca di nuovo a te.

  16. fefral ha detto:

    neanche al mondo cattolico interessa quello che dicono i cattolici: non ci si ascolta, semplicemente ci si parla sopra

  17. Tres ha detto:

    Gaetano ben tornato. Come stai?
    Dobbiamo lasciarci interrogare dal dolore e non solo dal nostro ma anche da quello degli altri. Carron citava la Arendt e come ogni crisi ci riporta alle domande e a cercare nuove risposte. Sono convinta che troveremo nuove risposte per una vita comune e possibile per tutti, proprio tutti. Ambrogio anche il Vangelo è sempre nuovo e non perchè sia cambiato ma perchè è vivo. Le tue frasi ripetute sembrano come quel verso che fanno i bambini con la bocca mentre si tappano le orecchie per non ascoltare più chi gli sta parlando.

  18. mauroleonardi ha detto:

    Grazie Giuseppina, Sara, Giuseppe Savasta, Patrizia Cecilia Giardi, Ambrogio, Ann, Tres, Fefral, Gaetano di Sabato per i vostri interventi. Da qualche tempo, per trovare un miglior equilibrio tra blog e forum, dopo 24 la discussione prosegue sul forum. In questo caso continua al thread Parliamo di omosessualità
    http://mauroleonardi.it/forums/argomento/parliamo-di-omosessualita/page/55/#post-117821