
Domenica 6 settembre – Dio ci vuole amare
Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua;guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: «Effatà» cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!». Marco 7,31-37.
Non chiudiamoci mai in noi stessi, perché la solitudine, in fin dei conti, è la radice di ogni peccato e rende ciechi e sordi ai bisogni degli altri, ai bisogni nostri, alla voce di Dio che ci vuole amare, ci vuole toccare, vuole udire le nostre parole e guardare i nostri occhi.

Pubblicato su Progetto Gionata

