Blog / Il diario di Paci | 28 Agosto 2015

Il diario di Paci – 94. Non è un amante

-Allora ora ho la riprova. Non che ne avessi bisogno. Ma è chiaro: non è proprio il mio amante.
-Di che parli, Paci?
-Di quello che dicevi sugli amanti.

Stella sta lavando i piatti.
È di spalle.
Angolo cottura finto.
Perché in effetti è una cucina vera e propria, ma lei ha tolto la parete. E ora la cucina dà le spalle al salotto. Così. Tutto aperto.
Stella sta lavando i piatti.
Non so perché non riempia la lavastoviglie.
Dice che le fa piacere lavarli quando sono pochi.
A Stella piace fare la casalinga ogni tanto.
La capisco.
Fare le cose di casa è stancante ma rende umana la casa.
Finché non hai pulito il water del bagno di casa tua o non hai grattato con le mani lo sporco dai piatti, sei ospite.
Non è casa tua.
Un ospite con nome sulla targhetta della porta, ma un ospite.
Non sei tra gli intimi della casa.
Non è tua.
Dai ordini ma non sai dove sono le cose che non si vedono, le cose che solo la padrona di casa sa dove sono. Saponi, scope, stoviglie speciali.
Sei un ospite.
E se vuoi qualcosa devi chiederlo alla donna di servizio.
Brutto.
Comodo, ma brutto.

-Mi vuoi rispondere sì o no, Paci?
-Scusa Stella, riflettevo su una di quelle cose che se te le racconto ti fanno incazzare.

– Ecco allora non raccontarmele e spiegami perché non hai un amante.
– È facile Stella. Tu dici che un amante è quello che ti fa sempre sentire al centro dell’attenzione.
Che ti chiama per fare il romantico.
Che non vede l’ora di stare con te.
Che ti cerca solo per quello.
E che io lo penso solo per sentirmi meglio e amata e desiderata.
Ecco, allora mi hai dato la prova che io non ho un amante.

Questo periodo. Ma anche altre volte.
Lo sento poco, di corsa. Voce distante, stanca, che sembra fare altro, volere altro.
Non mi fa sentire al centro di un vortice di passione ma di stanchezza e casini di vita varia.
Mi chiama per dirmi velocemente che fa e sentire che faccio io.
Non lo vedo da più di un mese.
E ho voglia di vederlo solo per vederlo e ascoltare la faccia che ha.
No, non è un amante.
Lo sapevo. Lo so.
Ma ora spero di averlo spiegato meglio anche a te.
Non è un amante perché l’amore non è un vortice di passione e bacetti al telefono.
Non sempre.
Non per me.
Qui si tratta di vita.
Di essere vivi uno per l’altro.
Di reggersi la vita.

-Paci. Dunque, ricominciamo. Non-è-tuo-marito. Quindi-è-un-amante.
-No, Stella, no.
Io sono in salotto e tu in cucina. Hai levato una parete e io ti vedo.
Ma è sempre una cucina.
Anche senza parete.
La mia vita è così.
Ho levato una parete.
Ora vedo di più.
Ho più spazio.
Ma la cucina è sempre una cucina.
È sempre amore il mio.
Anche se non è come gli altri.
Regge la vita, Stella. Mi regge la vita.
E allora.
Si chiama amore.

(Il Diario di Paci, Mauro Leonardi)
Paci è il personaggio che ha dato vita alla protagonista del romanzo “Una giornata di Susanna”, acquistabile online e in tutte le librerie. È un’emigrante di origine venezuelana sposata con René, un uomo che la trascura. Ha un amante, una bimba che si chiama Marta e un’amica che si chiama Stella. Da vent’anni vive a Roma e si mantiene facendo pulizie.