Articoli / Blog | 22 Agosto 2015

Blog – Ma si può lamentare, Cara la top model?

Cara Delevigne, musa incontrastata delle passerelle, erede di Kate Moss con oltre 17 milioni di fan su Instangram, a 23 anni compiuti, ha deciso di chiudere con il mondo della moda.
È una notizia che non è una sola notizia.
Cara Delevigne, che appartiene a una ricchissima famiglia blasonata inglese e che guadagna 10.000 euro al giorno dice basta ma, a guardar bene, dice molto di più.
Cara dice che si era tatuata sotto il piede la scritta Made in England, per rendere esplicito che si sentiva solo un oggetto. Aggiunge di aver dimenticato quanto fosse giovane, che era arrivata ad odiare sé stessa e il proprio corpo. Prosegue raccontando che il lavoro della super top model è orribile e disgustoso, che se vuoi lavorare è impossibile evitare lo sfruttamento sessuale. Insomma leggi le interviste e ti dimentichi che sta parlando una top tra le top e credi di avere a che fare con una vittima dei racket.
La grande delusione sono i commenti sotto gli articoli. Pieni di livore ed invidia. Spesso di donne. Della serie: sputa nel piatto dove ha mangiato, senti chi parla, sta lanciando i suoi prossimi film.
Se sei sfruttata, malata, sfinita, sola, vergognosa e abbrutita, perdi il diritto a dire la verità solo perché sei ricca, bella e famosa? Perché sei scandalosa, perdi il diritto alla comprensione?
Non mi sembra rispettoso. Se una donna dice basta, bisogna ascoltarla. Ascoltarla sempre. Per prima cosa ascoltarla. Senza se e senza ma.
Mi piacerebbe che quando una donna dice “basta”, quel “basta” fosse la sua ultima parola.