Blog – Whatsapp a Ferragosto
Stamattina mio fratello mi ha scritto un messaggio: è Ferragosto, ti ricordi Ferragosto prima?
Prima, è quando eravamo ragazzi.
Prima, sono le estati in montagna tutti insieme.
Non era un messaggio tra fratelli di mezza età. Non era un messaggio di nostalgia di gioventù. Di essere cresciuti, a me e a lui, ci sta bene, ci piace. Invece ci manca la famiglia tutta insieme, ci manca l’estate coi compiti e la grigliata e i nonni anziani.
Oggi io e lui siamo divisi da mezza Italia.
E poi i nonni non esistono più. O meglio non esistono più gli anziani. Perché a settant’anni sono dei ragazzini. Ancora lavorano, fanno viaggi oppure ospitano i figli che non hanno i soldi per farsi le vacanze.
Allora scriveva a me. Allora abbiamo whattsappato a lungo. E mano a mano che parlavamo l’Italia si accorciava. E man mano che parlavamo, parlavamo di noi, io, lui, come stai, come sto, quelle cose che solo tuo fratello sa di te perchè lui c’è da sempre. E mano a mano che parlavamo non parlavamo di lavoro, di guai, dei figli che crescono. Parlavamo di noi senza loro, noi e basta. E di quello che avevamo intorno. Mare e montagna. A dirci, ti ricordi di Tizio e di Caio e di quella spiaggia, e di quella passeggiata e di quella nottata che abbiamo visto nascere con il sole che moriva e che abbiamo visto morire con il sole che nasceva, perchè non è ferragosto senza tutta la notte fuori casa?
Santo wapp che ci ha permesso di chiacchierare senza svegliare i suoi figli che sono ancora piccoli e quando dormono finalmente lui respira un po’.
Adesso torno a casa e mando un cuore per wapp a mio fratello con scritto, grazie per i wapp di questa mattina.