Blog / Rassegna stampa | 31 Luglio 2015

Gayburg – L’ultima follia omofoba: «Diffidate le scuole dall’educare al rispetto o i vostri figli saranno istigati all’omosessualità»

Una persona del blog, che ringrazio, mi segnala questo articolo. Ogni articolo che cita il nostro blog viene riportato in questa sezione per continuare un dialogo comune ed esteso a chi lo desidera.

Pubblicato il 12 luglio 2015

“Il Secolo Trentino sostiene che siano state le conferenze di Gianfranco Amato (presidente Giuristi per la vita) a spargere l’idea che nelle scuole italiane esista una fantomatica «idologia gender» e invita i propri lettori ad avviare una battaglia «contro il gender» che dicono sia stato «imposto nelle scuole di quelle Regioni e Città in cui governa la Sinistra e sostenuto dalle associazioni collegate». Si arriva così a sostenere che la battaglia per l’uguaglianza dei diritti sia «satanista» e che «occorre studiare molti testi di occultismo ed eventualmente sperimentarne alcune parti per poter giungere ad una sintesi dell’argomento esoterico che è nascosto “dietro” all’ideologia del gender».
L’obiettivo di simili tesi pare chiarirsi quando il giornale afferma che Matteo Salvini «sta già parlando di famiglia “naturale” e presto Lega e Destra faranno la loro battaglia anti-Gender. Così i fedeli al Vangelo e alla famiglia “naturale” sapranno ove votare». In altre parole, l’oppressione della comunità lgbt non sarebbe altro che un cavallo su cui scommettere pur di garantirsi un ritorno elettorale.

Tempi sostiene invece che il rispetto delle differenze sia una forma di totalitarismo e che «lo spettro di una nuova tirannia si aggira per l’Europa, quello dell’ideologia gender; il genderismo, come tutti i totalitarismi, infatti vuole piegare le coscienze ai propri dettami, anche coercitivamente, cioè tramite l’uso della forza». Si afferma infatti che «reclamando la libertà di definire la propria identità, si contempla all’un tempo la negazione della altrui libertà di coscienza e di espressione come dimostra, tra i tanti casi citabili, il caso di don Emiliano De Mitri il cui profilo Facebook è stato censurato per aver egli dichiarato che non avrebbe rilasciato nulla osta per padrini e madrine di battesimo e cresima a coloro che, all’indomani della sentenza della Corte Suprema statunitense sulla “liberalizzazione” del same-sex marriage, avrebbero arcobalenizzato l’immagine del proprio profilo Facebook in sostegno della suddetta sentenza».
In altre parole, si sostiene che il prete avrebbe avuto il pieno di impedire la libera espressione del pensiero altrui attraverso dei ricatti in virtù di un suo presunto diritto a poter imporre la sua ideologia.

Sulla pagina di Gianfranco Amato si continua a strumentalizzare i progetti dell’Oms per sostenere che i gay vogliano introdurre la pedofilia nelle scuole, su quella delle Sentinelle in Piedi si propaganda l’idea che i gay debbano essere curati (e si dà spazio a gruppi di estrema destra come il WND). Benedetta Frigerio (nota firma omofoba di Tempi) risponde a don Mauro Leonardi sostenendo che i gay sono dei «nemici» e che l’«esercito» del Family Day sa bene che sia necessario dargli battaglia. Dice anche che la Madonna era sul palco insieme ad Adinolfi e la Miriano e sostiene la necessità di combattere lo Stato perché non asseconda immediatamente ogni capriccio dell’integralismo cattolico.
Si potrebbe andare avanti ore a citare migliaia di altri casi in cui il terrorismo e la mistificazione appaiano evidenti, in un’ondata di propaganda omofoba di violenza inaudita. Purtroppo il punto è che c’è un movimento che vuole imporre il proprio pensiero sfruttando la paura e l’ignoranza della gente verso teorie che nessuno si è mai sognato di proporre (se non loro stessi, dato che sono proprio loro a sostenereche un gay possa «decidere» di cambiare orientamento sessuale pur di conformarsi al loro volere).

La follia propagandata della lobby omofoba non rischia solo di minare la libertà individuale della comunità lgbt, ma anche di chi la pensa diversamente. Sta infatti circolando un fac-simile di una diffida che ogni genitore omofobo potrà inviare alla propria scuola per impedire che si possa insegnare il rispetto verso gli altri. Il tutto imponendo la propria ideologia anche ai figli di genitori che magari gradirebbero che certe tematiche siano affrontate tra i banchi.

La modalità scelta dai promotori dell’iniziativa è quella del terrorismo (come il sostenere falsamente che l’Oms voglia introdurre «la masturbazione precoce dei bimbi fin dalla culla, la proiezione di film pornografici a scuola fino ad arrivare a proporre rapporti sessuali con bambini dello stesso sesso»). Hanno redatto anche delle linee guida che invitano a non firmare il patto di corresponsabilità educativo proposto dalle scuole e a verificare l’offerta formativa in base alla seguente regola:

se contiene parole come: educazione al rispetto delle diversità o educazione di genere o educazione sessuale (parole usate per non dire gender, ma che significano proprio
quello), e se lo contiene vuol dire che i vostri figli saranno istigati all’omosessualità, che saranno invitati alla masturbazione precoce fin dalla culla, che potrebbero essere obbligati ad assistere a proiezioni di filmati pornografici, fino ad arrivare a correre il rischio di sentirsi obbligati ad avere rapporti carnali con bambini dello stesso sesso. Queste cose sono già accadute nelle scuole in cui il gender è stato sperimentato, Italia compresa, producendo nei minori pianti, svenimenti e danni psicologici irreparabili!

Parole incommentabili e assolutamente lontane da concetti che possano essere ritenute legittimi opinioni (qui pare essere dinnanzi ad un vero e proprio procurato allarme, ndr). Ed è sulla base di quelle assurdità che si invita a spedire una lettera in cui si elencano i presunti diritti dei genitori (curiosamente ignorando di parlare dei loro doveri) sostenendo che:

Qualora dovesse accadere che nostro figlio/a sia coinvolto/a in qualsiasi tipologia di lezioni basate su ideologie di genere o “gender” o qualsiasi lezione di tipo ideologico che potrebbe ledere la sensibilità del minore, i sottoscritti si attiveranno immediatamente per sporgere denuncia presso l’Autorità competente al fine di far cessare detta attività, per richiedere l’adozione degli opportuni provvedimenti nei confronti degli autori materiali delle suddette condotte e nei confronti di coloro i quali consentono lo svolgimento delle lezioni in questione, ed infine per richiedere a tutti i soggetti sopra descritti il risarcimento per i danni morali patiti dal minore.

Al solito si è dinnanzi ad un’intimidazione. Se è ovvio che nessun giudice potrebbe mai prendere sul serio la una richiesta di «danni morali» per una lezione assolutamente lecita (ricordiamo come la Cassazione abbia già stabilito che un singolo genitore non può opporsi ad una corretta formazione di una classe sulla base delle sue ideologie personali), l’intendo pare quello di far capire ai presidi che avranno delle grane a meno che non decidano di ignorare le linee guida del governo (e sappiamo che gli attuali vertici del Miur non creano alcun problema alle scuole che continuano a discriminare).
Clicca qui per leggere il documento diffuso.”

 

Tratto da Gayburg- Qui il link