Ilsussidiario – Caro Russell Crowe, Gesù non è un “calcolo” di Scientology
Russell Crowe, come Tom Cruise, John Travolta e tanti altri personaggi famosi, sembra ormai essere un adepto di Scientology, la religione fondata da Ron Hubbard, e questa adesione sarebbe maturata proprio attraverso l’amicizia con l’ex marito di Nicole Kidman. Su internet, Scientology si definisce una religione assolutamente nuova perché “non è solo qualcosa in cui credi ma anche qualcosa che fai”. Non solo domande e risposte ma anche soluzioni pratiche alle questioni della vita. Guardi sui siti e trovi elencati tutti i problemi che abbiamo ogni giorno, qualsiasi sia il nostro sesso, età, cultura, nazionalità. Coincide con quanto dichiarato da Russell Crowe: “Scientology è la religione perfetta per tutti coloro che hanno bisogno di un fondamento, che si sentono come se il mondo sfuggisse dalle loro mani”. Non so se è davvero una religione nuova, ma di certo è la religione del click. Basta un click e ti arriva un opuscolo che ti spiega tutto. Perché danno confini, numeri, certezze. Il video parla di conoscenza attraverso la matematica, la fisica. Tutto misurabile, tutto in un calcolo, in mano. Tu vai, tu fai, tu conosci. Ad un osservatore esterno, senza fede e senza bisogno di religioni, potrebbe sembrare che anche la fede in Gesù Cristo abbia il proprio opuscolo, il proprio voluminoso opuscolo, ed è la Bibbia. Invece, la fede cristiana non è la fede in un libro ma è la fede in Gesù. E Gesù è una persona. Ha ragione Russell Crowe, tutti abbiamo bisogno di un fondamento, perché a tutti sembra che il mondo sfugga dalle mani. E quando Gesù dice di essere il fondamento, la casa sulla roccia, bisogna stare bene attenti ai termini delle metafora. Perché una roccia non si muove, non cambia. Una volta che l’hai trovata, la ritroverai sempre lì, sempre uguale, puoi prenderne misure e peso. Ma nella parabola del vangelo, è la roccia che è come Gesù, non Gesù che è come una roccia. Fondare la propria vita su Gesù, trovare in Lui la propria roccia, significa incontrare una Persona. E le persone sono sempre un mistero. Le persone non le conosci mai del tutto, non le ami mai abbastanza, non entri mai del tutto nei loro pensieri. Peccato che Russell Crowe abbia fatto Noé e non Mosé. Se avesse interpretato quest’ultimo magari avrebbe imparato che quando Faraone comincia ad entrare nell’ordine di idee di concedere ad Israele di uscire, vorrebbe che lasciasse in Egitto tutto il bestiame, ma Mosé risponde che il bestiame sarebbe partito con loro perché da esso avrebbero dovuto prelevare le vittime per i sacrifici e per questo dovevano portare tutto con sé perché ancora non sapevano come avrebbero dovuto servire il Signore: l’avrebbero scoperto solo arrivando nel luogo stabilito. Altro che opuscolo. Nel cristianesimo, l’unica religione in cui è Dio che ti viene a cercare e non il contrario, il rapporto non è con “un fondamento” ma con Gesù e Lui non lo misurerai mai, non lo conoscerai mai abbastanza, perché fa nuove tutte le cose. Ogni giorno con Lui è fu sera e fu mattina. Con Lui l’incontro è oggi e domani è un’altra storia: la nostra storia, la mia e la sua. Non c’è un opuscolo, non c’è una risposta a tutto, ma un incontro per tutti, una storia personale. E debbo andare ogni giorno ad incontrarlo. E quindi nessuna matematica, fisica, in cui tutto è misurato, pesato, ben mescolato e risolto ma avere fede in una persona. Un atto di fede è l’atto più libero che ci sia e quindi il più umano, il più dignitoso, che un uomo possa fare. Ma ci vuole coraggio. Ci vuole la conoscenza dell’amore. Rischioso l’amore. Ci lasci la vita quando ami. E ne abbiamo una sola. Nella religione cristiana l’incontro con Dio non è una metafora, ma è proprio così, è un appuntamento. Gesù, uomo e Dio, viene qui, nella mia vita. Nessun click. Non devo alzare gli occhi al cielo, basta che giro la testa. È lì. Dove sono io.
Articolo tratto da ilsussidiario.net
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