Ilsussidiario.net – Padre o madre rovinafamiglie? Finalmente la legge sta coi figli
A Savona il tribunale ha deciso che un papà debba versare un risarcimento da 18 mila euro per aver negato al figlio il “diritto alla famiglia”. Siccome il risarcimento è piccolo, anche la notizia sembra piccola, sembra una delle tante storie che racconta un avvocato che si occupa di separazioni. Una delle tante storie che si raccontano le donne tra loro per trovare quella confidenza, quell’accoglienza, quella comprensione che solo un’altra donna può dare a una donna. Ma questa volta, in un’aula di tribunale, è stato riconosciuto qualcosa in più rispetto al solito diritto al sostentamento, alla solita collaborazione alle spese, all’ordinario e allo straordinario che c’è nel contribuire al mantenimento di un figlio: è stato riconosciuto il diritto alla famiglia. “Secondo l’avvocato della donna è dimostrato che a causa dei comportamenti violenti del padre il bimbo abbia trascorso un’infanzia poco serena, nella quale i suoi diritti di minore sono stati violati. Le liti con la madre crearono un clima intollerabile anche per il figlio.”
Se un uomo e una donna sono padre e madre, separarsi non è mai solo una questione tra un uomo e una donna. Dove c’è un bambino, i suoi diritti scendono dalla nave per primi. Vanno salvati, sono davanti a tutti quando si sale sulla scialuppa.
È famiglia lì dove un clima di amore e di serenità permette di realizzare la propria vita e la vita dei propri figli. E la vita ha bisogno di pace. Niente botte. Niente urla e violenza. Niente. Un’infanzia poco serena lede i diritti del minore. È burocratese? Sì, però è importante che i sentimenti trovino spazio anche tra la carta bollata e i fascicoli dei tribunali. La serenità è un sentimento che un bambino non può darsi da solo. Spetta a chi lo ha messo al mondo farsene carico. Un carico naturale, certo. Anche piacevole, certissimo. Ma se non lo fosse più, se uno dei genitori avesse perso, oltre l’amore, anche il senso della giustizia, è doveroso che un tribunale stabilisca che il minore rimasto senza famiglia vada risarcito.
Famiglia: da quella unione tra padre e madre da cui nasce un bambino, nasce un “soggetto”, una realtà, che non è solo la somma delle singole persone ma è qualcosa che ha una sua identità e una sua dignità: si chiama famiglia.
Lì dove c’è un bambino, c’è bisogno di una famiglia.
La famiglia non è solo il contenitore di un sentimento ma quella realtà da cui ogni bambino ha diritto di ricevere, cura, sostegno ed assistenza e il Tribunale di Savona ha confermato che chi nega il diritto a vivere in una famiglia serena, commette un reato e deve pagare.
È vero che i soldi non sono tutto, e che quello che è stato tolto non può essere pagato ma, diciamo che in questo caso sono un simbolo, un inizio, per dire che se si lede un diritto nasce il dovere di un risarcimento. E in questo anche un’aula di tribunale può aiutare.
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