Blog / Lettere | 01 Febbraio 2015

Lettera di Loretta Conte – Riflessioni sul Sinodo

Il contesto socio-culturale
Fedeli all’insegnamento di Cristo guardiamo alla realtà della famiglia oggi in tutta la sua complessità,nelle sue luci e nelle sue ombre. Pensiamo ai genitori,ai nonni, ai fratelli e alle sorelle, ai parenti prossimi e lontani, al legame tra due famiglie che tesse ogni matrimonio.
Il cambiamento antropologico- culturale influenza oggi tutti gli aspetti della vita e richiede un approccio analitico e diversificato. Vanno sottolineati prima di tutto gli aspetti positivi: la più grande libertà di espressione e il migliore riconoscimento dei diritti della donna e dei bambini, almeno in alcune regioni. Ma,d’altra parte,bisogna egualmente considerare il crescente pericolo rappresentato da un individualismo esasperato che snatura i legami familiari e finisce per considerare ogni componente della famiglia come un’isola, facendo prevalere,in certi casi,l’idea di un soggetto che si costruisce secondo i propri desideri assunti come un assoluto. A ciò si aggiunge anche la crisi della fede che ha toccato tanti cattolici e che spesso è all’origine della crisi del matrimonio e della famiglia.

Una delle più grandi povertà della cultura attuale è la solitudine,frutto dell’assenza di Dio nella vita delle persone e della fragilità delle relazioni. C’è anche una sensazione generale di impotenza nei confronti della realtà socio-economica che spesso finisce per schiacciare le famiglie. Così è per la crescente povertà e precarietà lavorativa che è vissuta talvolta come un vero incubo,o a motivo di una fiscalità troppo pesante che certo non incoraggia i giovani al matrimonio. Spesso le famiglie si sentono abbandonate per il disinteresse e la poco attenzione da parte delle istituzioni. Le conseguenze negative dal punto di vista dell’organizzazione sociale sono evidenti: dalla crisi demografica alle difficoltà educative, dalla fatica nell’accogliere la vita nascente all’avvertire la presenza degli anziani come un peso,fino al diffondersi di un disagio affettivo che arriva talvolta alla violenza. È responsabilità dello Stato creare le condizioni legislative e di lavoro per garantire l’avvenire dei giovani e aiutarli a realizzare il loro progetto di fondare una famiglia.

Ci sono contesti culturali e religiosi che pongono sfide particolari. In alcune società vige ancora la pratica della poligamia e in alcuni contesti tradizionali la consuetudine del “matrimonio per tappe”.
In altri contesti permane la pratica dei matrimoni combinati. Nei Paesi in cui la presenza della Chiesa cattolica è minoritaria sono numerosi i matrimoni misti e di disparità di culto con tutte le difficoltà che essi comportano riguardo alla configurazione giuridica,al battesimo e all’educazione dei figli e al reciproco rispetto dal punto di vista della diversità della fede. In questi matrimoni può esistere il pericolo del relativismo o dell’indifferenza,ma vi può essere anche la possibilità di favorire lo spirito ecumenico e il dialogo interreligioso in un’armoniosa convivenza di comunità che vivono nello stesso luogo. In molti contesti,e non solo occidentali,si va diffondendo ampiamente la prassi della convivenza che precede il matrimonio o anche di convivenze non orientate ad assumere la forma di un vincolo istituzionale. A questo si aggiunge spesso una legislazione civile che compromette il matrimonio e la famiglia. A causa della secolarizzazione in molte parti del mondo il riferimento a Dio è fortemente diminuito e la fede non è più socialmente condivisa.

Molti sono i bambini che nascono fuori dal matrimonio,specie in alcuni Paesi, e molti quelli che poi crescono con uno solo dei genitori o in un contesto familiare allargato o ricostituito. Il numero dei divorzi è crescente e non è raro il caso di scelte determinate unicamente da fattori di ordine economico. I bambini spesso sono oggetto di contesa tra i genitori e i figli sono le vere vittime delle lacerazioni familiari. I padri sono spesso assenti non solo per cause economiche laddove invece si avverte il bisogno che essi assumano più chiaramente la responsabilità per i figli e per la famiglia. La dignità della donna ha ancora bisogno di essere difesa e promossa. Oggi,infatti, in molti contesti,l’essere donna è oggetto di discriminazione e anche il dono della maternità viene spesso penalizzato piuttosto che essere presentato come valore. Non vanno neppure dimenticati i crescenti fenomeni di violenza di cui le donne sono vittime,talvolta purtroppo anche all’interno delle famiglie e la grave e diffusa mutilazione genitale della donna in alcune culture. Lo sfruttamento sessuale dell’infanzia costituisce poi una delle realtà più scandalose e perverse della società attuale. Anche le società attraversate dalla violenza a causa della guerra,del terrorismo o della presenza della criminalità organizzata,vedono situazioni familiari deteriorate soprattutto nelle grandi metropoli e nelle loro periferie cresce il cosiddetto fenomeno dei bambini di strada. Le migrazioni rappresentano un altro segno dei tempi da affrontare e comprendere con tutto il carico di conseguenze sulla vita familiare.

A fronte del quadro sociale delineato si riscontra in molte parti del mondo, nei singoli un maggiore bisogno di prendersi cura della propria persona, di conoscersi interiormente,di vivere meglio in sintonia con le proprie emozioni e i propri sentimenti, di cercare relazioni affettive di qualità; tale giusta aspirazione può aprire al desiderio di impegnarsi nel costruire relazioni di donazione e reciprocità creative,responsabilizzanti e solidali come quelle familiari. Il pericolo individualista e il rischio di vivere in chiave egoistica sono rilevanti. La sfida per la Chiesa è di aiutare le coppie nella maturazione della dimensione emozionale e nello sviluppo affettivo attraverso la promozione del dialogo,della virtù e della fiducia nell’amore misericordioso di Dio. Il pieno impegno richiesto nel matrimonio cristiano può essere un forte antidoto alla tentazione di un individualismo egoistico.

Nel mondo attuale non mancano tendenze culturali che sembrano imporre una affettività senza limiti di cui si vogliono esplorare tutti i versanti, anche quelli più complessi. Di fatto,la questione della fragilità affettiva è di grande attualità: una affettività narcisistica,instabile e mutevole che non aiuta sempre i soggetti a raggiungere una maggiore maturità. Preoccupa una certa diffusione della pornografia e della commercializzazione del corpo,favorita anche da un uso distorto di internet e va denunciata la situazione di quelle persone che sono obbligate a praticare la prostituzione. In questo contesto,le coppie sono talvolta incerte,esitanti e faticano a trovare i modi per crescere. Molti sono quelli che tendono a restare negli stadi primari della vita emozionale e sessuale. la crisi della coppia destabilizza la famiglia e può arrivare attraverso le separazioni e i divorzi a produrre serie conseguenze sugli adulti, i figli e la società,indebolendo l’individuo e i legami sociali. Anche il calo demografico, dovuto ad una mentalità antinatalista e promosso dalle politiche mondiali di salute riproduttiva, non solo determina una situazione in cui l’avvicendarsi delle generazioni non è più assicurato, ma rischia di condurre nel tempo a un impoverimento economico e a una perdita di speranza nell’avvenire. Lo sviluppo delle biotecnologie ha avuto anch’esso un forte impatto sulla natalità.

La prima riflessione sono stata io a farla. Sono andata indietro con il ricordo agli anni ’70 e fino agli anni ’90  in cui abbiamo vissuto una stabilità affettiva ed emotiva in un clima crescente e apparente di benessere all’interno sia della società sia delle famiglie spesso numerose dove vigeva il riferimento delle tradizioni culturali e religiose dei genitori ,dei nonni e zii. Dalla metà degli anni novanta, fino agli inizi del terzo millennio si è verificato un capovolgimento nelle relazioni affettive ed emozionali quale conseguenza di un decadimento dei valori e di una crisi economica. I divorzi,il calo demografico, il consumismo,la povertà ,l’arrivo degli emigranti con differente modo di pensare e una diversa cultura religiosa ha prodotto una lacerazione interiore dello spirito cristiano non solo nei soggetti fragili ma anche nei cattolici convinti e ha reso ancora più deboli le relazioni affettive e più grave la crisi di valori.
Ognuno si è chiuso in se stesso cercando di salvare quanto più possibile, all’interno del proprio nucleo familiare ed escludendo coloro che non pensavano allo stesso modo. Si sono creati così piccoli e frammentati nuclei familiari e sono state abbandonate al proprio destino persone che avevano smarrito i veri valori o che non avevano preso coscienza delle proprie responsabilità nei confronti dei figli. In questi soggetti la separazione o il divorzio dal coniuge,la ricerca di una nuova/o compagna/o dava l’illusione di poter raggiungere una diversa felicità pur in assenza di Dio e dei valori della fede cristiana.
Ha parlato poi una coppia di coniugi non più giovani (nonni): hanno detto che le famiglie si sono sentite abbandonate a se stesse perché nessuna delle istituzioni ha cercato di aiutarle all’interno della società con nuovi posti di lavoro per i giovani e con lo stimolo al senso di responsabilità e di maturità. Anche la chiesa, negli anni passati, non ha aiutato molto dopo la cresima i giovani con nuove catechesi permanenti.
La tecnologia ha reso l’uomo sempre più potente, lo ha condotto a sentirsi simile a Dio nel manipolare e riprodurre: c’è stata la caduta dei valori autentici e l’assenza completa di Dio.
Il consumismo ha reso l’uomo solitario: in ogni stanza vi è una televisione e un computer; ognuno si chiude in camera per trascorrere aridamente ore intere al computer; i familiari vivono ognuno per i fatti propri, nell’indifferenza totale senza più dialogare. Manca la condivisione dei pensieri e delle scelte assunte. Vengono meno i progetti da attualizzare e i giovani escono in strada alla ricerca dei propri coetanei per condividere il bene o il male che hanno nel cuore.
Ognuno di noi deve dare il giusto tempo alle cose:Internet può essere una cosa buona ed utile ma anche cattiva e diabolica;bisogna servirsi con discernimento rendendosi responsabili di ciò che si dice rispettando gli altri. E’ necessario insegnare ai bambini di non diventare dipendenti dei giochi presenti sia su internet sia sui telefoni cellulari. Tutto deve essere fatto in modo prudente ed equilibrato senza essere soggetti a dipendenze; perché possono insorgere impulsi ossessivi con grave trauma e violenza se il computer viene tolto subitaneamente.
Un’ altra coppia di giovani sposi hanno riflettuto sulla precarietà del lavoro che spesso costringe uno dei genitori a stare per lunghi periodi fuori casa. Questa assenza causa un allontanamento dai figli che hanno bisogno di affetto e di vivere in un clima sereno, che non sia carico di tensioni e di stanchezza, ai fini del loro benessere psichico –fisico; responsabilità che cade interamente sull’altro coniuge che spesso rimane solo con tutte le responsabilità derivate dalla casa, dalla famiglia e dai figli.
La globalizzazione ha riunito famiglie di nuove società e diverse culture che hanno il credo in altre religioni; è importante integrarsi con queste nuove etnie nel rispetto dei veri valori: la vita ,la pacifica convivenza, il rispetto della fede di ciascuno senza sopraffazione e lacerazioni interiori.