
Loretta Conte – Innamorati dell’amore
Loretta Conte è una nonna napoletana – a tempo quasi pieno – che ha iniziato a frequentare il forum il 19 marzo 2013. Ama poesie, racconti, ceramiche e ricette napoletane.
Ho letto sulla bacheca del blog “Come Gesù” di Mauro Leonardi la riflessione ”Quando si può dire ti amo?” La mia risposta è “sempre” anche al nemico! Talvolta non lo si dice apertamente ma con semplici gesti quali: un abbraccio,un bacio, una carezza e stretta di mano. “Sempre”, significa il momento in cui si crea una relazione di simpatia e di dialogo tra due o più persone per la quale ognuno riceve dall’altro o dagli altri “Il Bene”. Per il nemico è un discorso non facile anche se, volendo superare un attrito o un conflitto ci si esprime con un grande atto di volontà e di umiltà, ricordando la testimonianza di Gesù e dei santi. In questo modo ,il gesto del perdono e dell’abbraccio fraterno, diventa anch’esso, Bene ricevuto e donato.
L’amore, unica fonte proveniente da Dio Creatore,soffio vitale del suo Spirito Santo, ha mille sfaccettature, diversi modi di amare e di comunicarsi. Ogni persona nell’apertura al dialogo o alla relazione si arricchisce e nel tu dell’altro ritrova se stesso,comunicando non solo in una stessa idea ,anche in una stessa vita.
In questa dinamica personale l’Io si ritrova nell’altro,perché l’amore è essenzialmente dono. Donare significa orientare la propria vita,il proprio essere nella dimensione dell’altro che si fa corpo e s’incarna in noi diventando comunione per renderci completi e felici.
Il vero dono non ammette revoca; questa si ha solo se per il dono si pone la condizione che una persona possa riprenderselo. Quest’ultimo, è un dono non gratuito, non vero! E’ un prestito, un commercio.
Il dono di se stesso all’altro o agli altri è sacro; tocca i limiti tra il divino e l’umano ”Nessuno ama più di colui,che dona la vita per i suoi amici”Sono le Parole di Dio che si è fatto uomo e ha sperimentato fino a quale punto si possa amare una persona e come non sia facile!
Tuttavia l’amore tende a rendere felice non soltanto chi lo riceve, ma soprattutto colui che dona . Dio ama l’uomo e gli dona con la sua vita generata e incarnata nel Figlio la redenzione, la salvezza,la felicità)Il vero dono di sé è irrevocabile. Il nostro essere,la nostra persona non è più nostra quando la doniamo! Tale verità non rende triste ma sereni e felici. Quante volte abbiamo donato un po’ del nostro tempo ad una persona che aveva bisogno di noi e ci siamo sentiti contenti e sereni; in quel momento si avverte la gioia di quella persona e siamo contagiati da tale gioia.
Il dono della gioia è reciproco. La comunicazione di sé ad un’altra persona è importante e necessaria,perché è nella natura umana sentire il bisogno di vedere,di specchiare se stesso nell’altro/altri,nell’affetto, nell’amore,nelle idee condivise,negli ideali comuni,in una realtà incarnata come ad es. il figlio, frutto dell’amore dei due coniugi.
Ricercare se stesso nell’altra persona, significa donare se stesso gratuitamente senza attirare l’altro per un fine utile e interessato è in quel modo un dono strumentalizzato!
Il ritrovarsi nell’altro non significa perdere la propria identità e personalità o annullarsi:ma ci si completa nell’altro rafforzando e valorizzando la persona, la propria individualità e personalità.
Questa dimensione dell’Amore completa, rafforza e arricchisce la personalità dell’altro; anche guardandolo solo negli occhi senza parlare si può intrecciare un lungo colloquio.Si dice che l’amico è colui in presenza del quale possiamo senza imbarazzo rimanere in silenzio!
In ogni caso,nella dimensione dell’evoluzione e dello sviluppo della persona si rispettano i suoi problemi e si tende insieme a risolverli in modo armonico e progressivo,senza sbalzi e fratture,senza traumi e incertezze(genitori e figli; educatori e allievi,confessore e penitente.) L’evoluzione e lo sviluppo dell’altro significa: non permettere che il proprio egoismo offuschi il rapporto di lealtà e sincerità che si è instaurato nel dialogo e nella relazione; . deve essere un sincero dono nella ricerca reale e concreta del Bene. Rispetto reciproco,dunque, per entrambi. L’amore è una sorgente di Luce e non può nascondersi; certo è che l’amore cambia totalmente una persona; il suo modo di agire lo palesa,lo rivela perché la gioia invade la persona e si espande in modo contagioso. La relazione d’Amore fa comprendere che la donazione di sé all’altro/altri significa ”Desidero il tuo Bene,la tua felicità perché tu sei importante,hai come persona un valore inestimabile,sei preziosa agli occhi di Dio e anche ai miei occhi.”
La scoperta di questa relazione d’amore verso l’altro/altri fa scoprire piano piano il senso della propria esistenza,l’utilità e l’importanza della propria vita come donazione totale di sé. Ci sono stati
alcuni peccatori diventati poi santi che sono stati folgorati dalla Luce e dall’amore di Dio e immediatamente hanno incominciato un cammino di conversione all’amore. Ricordiamo S. Francesco d’Assisi, ha iniziato la sua conversione nel voler riparare la chiesa semidistrutta e diroccata di S. Damiano; ha compiuto questo gesto con semplicità di cuore e pieno di amore verso Dio e il prossimo;per questo suo comportamento ha contagiato moltissimi giovani nel seguirlo sulla strada dell’amore fraterno e universale!Eppure la prima chiamata è stata quella di riparare la Chiesa di S. Damiano. Francesco, all’inizio, non aveva compreso, ma aveva nel cuore tantissimo amore. Il suo cuore traboccava d’amore per Gesù crocifisso e per i suoi amici diventati fratelli e sorelle della comunità. Donazione totale di sé fino a morire al proprio io, al proprio egoismo e attaccamento al possesso e ricchezza. Le Parole del S. Vangelo animavano e rendevano fecondo il suo cuore che era aiutato anche dalla Grazia divina.
Ricordiamo Saulo che perseguitò i cristiani e l’incontro con la Luce, con la persona di Cristo immediatamente lo convertì e divenne S. Paolo, uomo di Dio, pieno di amore per Cristo e gli uomini. S. Agostino che fu illuminato dallo Spirito Santo e iniziò le sue confessioni di penitente per la zavorra e il peso della sua miseria fino a liberarsi attraverso le parole purificatrici del S. Vangelo. Finalmente libero da ogni schiavitù iniziò a parlare dell’amore di Dio evangelizzando gli altri, donando a tutti la sua ricchezza interiore e attirando tutti verso Il Bene, verso l’amore di Cristo .Tanti esempi ci sono ma non si possono enunciare tutti. Sappiamo però che tante persone, una volta incontrato l’amore sono talmente contagiate e attirate che piano piano inizia per loro una nuova vita vissuta nell’amore perché innamorati dell’amore. Tutti abbiamo nel cuore il seme della divinità,il seme dell’amore la cui fonte e sorgente è unica ma i cui rivoli sono tanti e diversi e in mille modi bagnano con l’acqua purificatrice dell’amore tante persone che sono il popolo peccatore e santo di Dio. Quante testimonianze di persone contemporanee, riempiono la Storia di autentica fede e amore. Il lavoro compiuto onestamente e in modo competente da un papà o mamma di famiglia o da uomini e donne single;la donna e anche l’uomo che cura protegge e custodisce la sua casa ,la sua famiglia. La donazione totale ed eroica vissuta dai missionari e volontari in terre straniere, specialmente dove vi sono focolai di conflitti. Le suore che si dedicano con amore al servizio delle loro comunità e dei poveri bambini e degli anziani, la donazione totale di sé da parte dei sacerdoti ,dei vescovi e dello stesso Papa con umiltà e servizio. Sono tutti atti di amore, di donazione agli altri, a tutto il popolo per la loro crescita spirituale nel Bene.
L’uomo che scopre tale dimensione dell’amore,inizia veramente a vivere e percepisce che tale amore per essere autentico e vivo non può essere esclusivo. L’uomo avverte in sé che se tale amore formasse un cerchio chiuso,la vita lo spezzerebbe e la realtà concreta lo rivelerebbe illusorio e fittizio.
La stessa natura dell’uomo “innamorato dell’amore” personalizza l’amore trasformandolo in qualcosa di tangibile, creando novità di vita al fine di far crescere e sviluppare armonicamente e in modo concreto la realtà; perché l’amore non può riflettersi all’infinito solo in due specchi ma deve espandersi intorno; nel matrimonio tra un uomo e una donna l’amore si concretizza nel frutto dell’amore incarnato:, nei figli.
Lo stesso Spirito Santo, soffio vitale di Dio, ratifica l’amore dei due coniugi che trasmettono la loro vita a una terza e più persone .Solo, allora, effettivamente due persone possono realizzare completamente se stesse ;in quanto l’atto sessuale è il più bel dono che i coniugi si fanno per fecondare e perpetuare la vita di altre persone!
Ogni atto d’amore che sia un vero dono di sé e non una ricerca egoistica di soddisfazioni è una nuova scoperta della ricchezza interiore che possiede l’altra persona. Tale atto in tanto è un atto umano,intimo, personale e al tempo stesso sacro e divino in quanto esso è sempre aperto alla possibilità che tale amore possa personificarsi e concretizzare nel figlio. L’amore sponsale è ratificato e reso sacro e santo dalla forza dell’amore e il figlio trova nella famiglia,comunità di amore, l’ambiente adatto per crescere,vivere e svilupparsi armonicamente nell’affetto e nell’amore dei genitori. L’amore è santo anche quando viene realizzato e ratificato nella malattia.
Ho le lettere dell’anno ‘69di una cara amica di Como si chiama/ o chiamava Giuliana,ma ne ho perso i contatti. Giuliana dall’età di diciannove anni soffriva di flebite, aveva forti dolori in tutto il corpo e giaceva sempre a letto o in poltrona. Ci siamo conosciute attraverso il giornale “Famiglia cristiana” e siamo rimaste in contatto attraverso lettere epistolari .Nei suoi scritti iniziava: “Cara Loretta, sorellina mia. Ora cito qualche breve stralcio o frase presa dai suoi scritti: …..”Le sofferenze sono continue e fanno da cornice ai miei giorni e questa pungente corona mi fa essere felice perché gioia e dolore si trovano amici, il dolore che purifica e la gioia che è un premio concessomi dal buon Gesù per intercessione della cara mamma celeste … ” Cara sorellina Loretta … non stare in pensiero per le mie numerose e continue sofferenze,perché sebbene soffro sono sempre allegra,contenta e sorridente. Tu stammi sempre vicina con le preghiere in modo che con l’aiuto della Mamma celeste riesco a soffrire e a offrire per amore di Gesù,donandomi completamente a Lui”
In un altra lettera Giuliana rivela che l’amore offerto e sofferto per amore di Gesù non è esclusivo ma viene concretizzato e incarnato offrendolo per la redenzione e la salvezza degli uomini.:”Le cose offerte con il sacrificio per la salvezza degli uomini hanno maggior valore e sono più gradite a Gesù…”
Qui Giuliana si rivolge agli ammalati:”Dovete vivere ognuno la propria vocazione Il Signore ha i suoi disegni e gli ammalati sono stati scelti apostoli attraverso la sofferenza!Non deludete ,dunque ,la fiducia che il Padre dei cieli ha riposto in voi! .
Fate il possibile per esercitare bene la vostra missione,alla conquista delle anime,per amore di Colui che con la croce e la sofferenza ha redento il mondo. Se la sofferenza è inevitabile, non sprecatela è anch’essa dono di Dio come la salute,se sapete santificarla. Se volete essere utili a voi stessi e agli altri,se volete inserirvi nella società,valorizzate e vivete in grazia la vostra sofferenza.
Cristo è Amore; è Sacrificio!!
……..
“Ho da poco ricevuto Gesù(Ostia consacrata) nel mio cuore e così sono felicissima essendo Lui il mio unico Grande scopo di vita…..”
“E’ notte! Io scrivo queste poche righe; ho gli occhi gonfi di sonno,ma i dolori non mi danno pace!
O mio buon Gesù,ogni istante di questa notte lo offro a Te…
Tu fa che in questo mondo tribolato regni la Pace salda e sicura,che tutti si vogliono bene come fratelli. Forse in questa notte c’è un peccatore che sta agonizzando senza il conforto della fede; abbi pietà e misericordia di Lui. Fa o Signore che nell’ultimo istante della sua vita terrena torni a te pentito.
Ed ecco anche la notte è terminata piano piano il cielo si rischiara,ecco l’inizio di un nuovo giorno, oggi è Domenica, giorno di festa del Signore,purtroppo non tutti si ricorderanno di santificare questo giorno Benedetto. Forse oggi molti offenderanno il Signore,forse si aggiungono nuovi peccati,ma molti ammalati dai loro letti di dolore pregano e offrono con gioia la propria sofferenza chiedendo perdono al Signore per i deboli”
Giuliana è andata per molti anni a Lourdes, aiutata dai volontari barellieri .Una delle ultime volte che vi andò come mi scrisse nella sua ultima lettera la Madonna le aveva fatto la grazia di camminare. Giuliana tornò guarita da Lourdes, dopo venti anni di sofferenza, e mi scrisse che si sarebbe impegnata ad aiutare gli altri come volontaria Tante sono le testimonianze: la maggior parte delle persone opera nel silenzio; dovunque anche in capo al mondo e/o nella propria casa accanto a creature che sono bisognose e sofferenti! Grazie Gesù del Bene che ci dai attraverso la testimonianze delle persone:”Innamorati dell’Amore”
autrice Loretta Conte (Copyright)