
Lettera di Francesca Littera – Un amico omosessuale
Prima di tutto grazie.
Il dono coraggioso di Don Mauro non è solo per omosessuali e transessuali, ma per tutta la Chiesa. Citando, con la precisione e la semplicitá a cui siamo abituati, studi di esperti (in questo caso Gnilka), ravviva una tonalità di quel quadro bellissimo che è il Vangelo.
E appare un colore sbiadito e impercettibile da secoli.
Che conforto che meraviglia vedere l’armonia e la grazia delle tonalità infinite quando, illuminate al momento giusto (che non decidiamo noi) rimandano la loro stessa essenza di colore, che sempre hanno avuto, caratteristica propria e intrinseca che solo con la luce può essere riflessa.
Ma scritto sul libro dell’esperto, va bene, insieme a tanti altri argomenti, è ammirabile. In via filosofica, anzi teologica, comunque teorica, tutto ok. Appena la stessa luce è mirata, definita, contemplata e goduta in rapporto alla realtà vera, quella vissuta, ci spaventiamo a morte.
Grazie Don Mauro, Gesù ha sofferto tutto quanto noi soffriamo in questa vita, ha sudato sangue fino ad accettare la volontà del Padre per amore nostro.
Questo non ha eccezioni. Non ammette “si ok, ma questo no, non è ammesso”.
Ed essere discriminati è un dolore.
Quindi, Chiesa, apriamo il cuore tanto e poi tanto e ancora di più. Tutti siamo creature, è infinitamente meglio amarle tutte, e solo con l’accoglienza possiamo trasmettere le chiavi per la felicità, la felicità di ogni uomo che è di prendere il giogo di Cristo con Cristo, e sarà dolce e soave. Di andare a Lui, tutti, affaticati e oppressi.
Qualcuno questa chiave la butterà, qualcuno la terrà nel cassetto, altri, anche uno solo, la userà…. e sarà gran festa in Cielo! quanto adoro questa frase!!!
Ieri nell’omelia ho sentito il sacerdote ricordare il sorriso di Maria quando Bernardette Le chiede il suo nome, e solo successivamente le dirà il dogma che tutti stiamo per festeggiare l’8 dicembre. Quel sorriso; spiegava il sacerdote, è l’accoglienza, la dolcezza di Maria, che precede la Verità.
Queste belle cose non possono essere solo di conforto lì per lì, la sera dopo la messa, e ci scaldano il cuore di cose belle da vivere al chiuso del nostro mondicino. Sono parole da mettere in pratica oggi, subito adesso. Verso chiunque, soprattutto verso chi soffre, chi ha delle Croci che a noi non è toccato di conoscere, ma che Cristo, molto probabilmente, ha vissuto.
Grazie Grazie di avermi dato uno strumento in più per amare.
Qui l’articolo citato da Francesca Littera
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