
7 ottobre – L’intimità di Dio che mi copre
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”.
A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: “Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine”.
Allora Maria disse all’angelo: “Come è possibile? Non conosco uomo”. Le rispose l’angelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio”.
Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. E l’angelo partì da lei. Lc 1, 26-38
Sembra di sentire il giorno che finisce e l’angelo che entra in casa.
Sembra di sentire tu che ti giri e guardi l’angelo che ti saluta.
Sembra di vederlo il tramonto fuori e l’alba dentro di te.
Sembra di sentirla la felicità.
Quella della grazia che ti riempie la vita.
Quella della vita con Dio.
E’ tutto nel tuo cuore, nella tua vita, nel tuo grembo.
Un angelo che cammina per le strade di Nazareth, Gabriele.
Che entra.
Una donna, vergine e sposa, Maria, che è in casa.
Che si gira.
Cielo e terra si incontrano.
Spirito e carne si salutano.
Gloria e turbamento stanno insieme.
Solo Dio, solo l’amore, unisce, ci unisce
I nostri turbamenti si placano tra le braccia di Dio.
La nostra vita è tutta gioia, è tutta vita , se unita alla tua.
Anche se non so come.
Anche se non capisco.
Anche se sono solo io e tu sei così grande, così re, così potente.
C’è una potenza che scende su di me e mi copre.
Non fa male.
Non la temo.
C’è un amore che è come ombra ma non è mai buio.
Con te, gli abbracci nascosti non sono segreti ma è l’intimità di Dio che mi copre.
Con te l’amore è un ombra che respiro, mi inebria, mi fa tremare come una vertigine.
E sono feconda.
Intatta, pura, vergine, perché l’amore è umile e non corrompe mai.
L’amore è vita in una donna vergine.
L’amore è vita in una donna sterile.
Non è da capire, è da servire.
Non è da capire ma da lasciarsi coprire e colmare.
C’è una potenza che non violenta.
C’è un’ombra che non nasconde.
E’ quella del tuo abbraccio.
E’ quella del tuo amore.
Spirito che entra.
Spirito che si fa carne.
E’ l’amore.
Sei tu.
Non c’è gioventù.
Non c’è vecchiaia.
Nell’amore tutto fiorisce.
Ed è grande.
Potente.
Re.
C’è un amore che si fa carne con le parole, con un’ ombra, con un Amen.