
25 settembre – Chi sei tu per me?
In quel tempo, il tetràrca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Lc 9, 7-9
Erode vuole vederti, non ha capito niente.
Ma ha capito la cosa più importante.
Guardarti, stare con te è l’unico modo per sapere chi sei.
Per quante cose belle si sentono su di te.
Per quanti nomi ti si possono dare.
Per conoscere te.
Ci vuole uno sguardo.
Personale.
Il mio sguardo su di te, intrecciato al tuo.
E’ l’unica risposta.
Chi sei tu per me?
È l’unica domanda.
E incontrarti è l’unica risposta.
Questo commento del vangelo del giorno è fatto dalla prospettiva di una delle donne senza nome che seguivano Gesù (cfr Lc 8, 1-3). Il suo nome è Zippi (Zippora).